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"Phantom Thread": Paul Thomas Anderson parla del suo nuovo film!

Dopo un lungo silenzio, Paul Thomas Anderson si è finalmente dimostrato pronto a parlare del suo nuovo film: Il filo nascosto (Phantom Thread), in uscita nelle sale a Natale. Il dramma di Anderson ha visto il regista lavorare nuovamente con Daniel Day-Lewis a dieci anni dall’enorme successo de Il petroliere (secondo Oscar per il migliore attore a Day-Lewis e tre candidature per Anderson). In merito a questa reunion il regista ha dichiarato:

«Suppongo possa sempre esserci un rischio nel cercare di ripetere una collaborazione, ma sarebbe stato da folli non cogliere quest’opportunità.»

Phantom Thread è ambientato negli anni ’50 e vede Daniel Day-Lewis nel ruolo di Reynolds Woodcock, un rinomato stilista al centro della scena fashion britannica. L’ossessivo stile di vita di Woodcock crolla nel momento in cui l’uomo si innamora di una giovane donna risoluta di nome Alma (Vicky Krieps).

Inizialmente si pensava che, per il personaggio di Woodcock, Anderson si fosse ispirato al fashion designer Charles James, ma in una recente intervista a EW il regista ha fatto un altro nome:

«Non mi sono mai particolarmente interessato al mondo della moda, finché non ho iniziato a scoprire alcune cose sulla vita di un certo Cristóbal Balenciaga: ha sempre condotto un’esistenza quasi monastica, totalmente incentrata sul lavoro, arrivando a sacrificare moltissime altre cose della propria vita. I nostri personaggi si trasformano in qualcosa di molto diverso. La nostra storia si focalizza su una domanda: quando hai di fronte un personaggio del genere, cosa può intervenire a sgretolare la sua vita? Di solito è l’amore.»

Il primo trailer di Phantom Thread gioca sulla crescente attrazione fra i due amanti e Anderson ha ammesso che avrebbe voluto dare vita a una storia d’amore ancora più carica di suspense. Il regista ha trovato la propria fonte di ispirazione in “Rebecca” di Daphne du Maurier, affermando che la volontà di Woodcock di trasformare Alma in un prodotto della sua visione creativa avrà conseguenze devastanti:

«Non è una storia d’amore comune; è anzi piuttosto peculiare. Molti registi hanno provato e fallito nel trasporre “Rebecca”. Probabilmente io sarò il prossimo della lista, ma sono un grande affezionato di quei film ispirati ai celebri romanzi gotici realizzati come soltanto i grandi maestri sanno fare. Ciò che amo di più di queste storie d’amore è che sono ricche di suspense. Una buona dose di suspense insieme a una storia d’amore è una combinazione molto efficace.»

A differenza della maggior parte dei film di Anderson, venuti alla luce dopo lunghe gestazioni, Phantom Thread è nato da un’idea relativamente nuova: «Avevo in mente una storia alla ricerca di personaggi, il che è raro per me». Il regista aveva dunque bene in mente il mondo che voleva mettere in scena, ma non gli eventi lo avrebbero messo in moto.

Per quanto riguarda invece la sua riunione (molto attesa) con Day-Lewis, Anderson ha dichiarato che la collaborazione ha avuto inizio già in fase di scrittura: il regista ha proposto l’idea all’attore che ha accettato immediatamente (e calorosamente) la sfida.

«Il processo di scrittura del film è stato qualcosa che abbiamo svolto insieme, onestamente. […] Anziché scrivere per conto mio e con l’intenzione di impressionarlo, ho collaborato con lui passo dopo passo, il che ha aiutato incredibilmente nella costruzione della storia e del personaggio. Non solo: è stato molto utile anche a livello di tempistiche, poiché gli ha permesso di imparare tutto quanto necessario per poter interpretare uno stilista. Non avrebbe avuto senso scrivere un copione da solo nella mia stanza per poi presentarmi da lui, consegnarglielo e dirgli “Oh, ora si inizia”. Sarebbe stato da pazzi.»

Anderson ha infine rivelato che non era assolutamente al corrente della decisione di Day-Lewis di ritirarsi dalle scene dopo Phantom Thread.

Qui il trailer:

Maximal Interjector
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