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Venezia 73: i favoriti e i preferiti di LongTake

E si avvia alla conclusione questa 73ª Mostra del Cinema di Venezia. Un’edizione scintillante anche a livello glamour (nonostante la defezione di Ryan Gosling, assente alla conferenza stampa del film di apertura La La Land), che non ha deluso le aspettative degli appassionati cinefili, tra aperture folgoranti, conferme di grandi nomi attesi al varco e piacevoli sorprese.

Ancor più curiosità, dunque, per il film vincitore che verrà annunciato alla Cerimonia di Premiazione di stasera dal Presidente di Giuria Sam Mendes: ma quali sono le previsioni? Quali le pellicole favorite? Pablo Larraìn si candida, con il suo Jackie (e una strepitosa Natalie Portman, nettamente favorita nella corsa alla Coppa Volpi come miglior interprete), nella rosa dei possibili trionfatori, regalando un’opera originalissima e personale che disattende generi e cliché per tratteggiare il dolente ritratto di un’icona che è prima di tutto una donna impaurita e fragile.

Altro nome emerso prepotentemente è quello del regista filippino Lav Diaz che prosegue il suo personalissimo e radicale percorso autoriale con una struggente parabola, The Woman Who Left, su una donna in lotta con i propri fantasmi: un racconto denso e stratificato, che si presenta fin dall’inizio fortemente contestualizzato e calato nella sofferta realtà del suo paese.

Anche i francesi Stéphane Brizé (Une vie) e François Ozon (Frantz) potrebbero riservare sorprese: il primo con un dramma sentimentale dichiaratamente votato all’essenzialità, il secondo con un melodramma classico che sovrappone con efficacia dimensione storica e sfera privata. Una chance, forse, per il documentario Spira Mirabilis degli italiani Massimo D’Anolfi e Martina Parenti? Lo speriamo.

Grande attesa anche per El ciudadano ilustre (il cui protagonista Oscar Martinez potrebbe aggiudicarsi la Coppa Volpi come miglior attore), tragicommedia surreale e grottesca firmata dal duo argentino Mariano Cohn e Gastòn Duprat che ha raccolto non pochi consensi, e per Paradise di Andrej Končalovskij, che si propone di raccontare non tanto la crudeltà fisica del conflitto bellico, quanto la violenza psicologica e disarmante di un’ideologia subdola e ammaliante.

Ma anche la redazione di LongTake ha la sua personalissima rosa di favoriti: tra essi, impossibile non citare l’omaggio nostalgico e sgargiante alla stagione d’oro del musical, La La Land di Damien Chazelle, con la coppia d’oro Gosling-Emma Stone, e Nocturnal Animals di Tom Ford, ritratto americano di una solitudine che non cambia dai grattacieli di Los Angeles alle immense distese delle pianure texane, dominato da una straordinaria Amy Adams (protagonista di un altro film in concorso, Arrival di Dennis Villeneuve).

Che l’attesa abbia inizio.

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