Pablo

Larraín

19 agosto 1976, Santiago del Cile

Regista, sceneggiatore e produttore cileno. Figlio dell'ex presidente dell'Unione Democratica Indipendente Hernán Larraín e del ministro Magdalena Matte, si forma all'Universidad de Artes Ciencias y Comunicación (UNIACC) di Santiago del Cile e fonda in seguito la sua casa di produzione, Fabula. Il suo esordio Fuga (2005), narra di un musicista preda delle sue ossessioni e dà il via a un’esplorazione cruda e radicale della violenza, che troverà posto anche nel successivo e ancora più maturo Tony Manero (2008), disturbante spaccato sul Cile vincitore del Torino Film Festival e con un protagonista liberamente ispirato al personaggio di John Travolta ne La febbre del sabato sera (1977), interpretato da un eccezionale Alfredo Castro, suo attore feticcio. Il suo terzo film, nuovamente interpretato da Castro, è Post Mortem(2010), racconto delle vicende di un catatonico funzionario dell’obitorio che si ritrova faccia a faccia col golpe di Pinochet scrutandolo dalla posizione nient’affatto privilegiata del suo asettico tavolo da lavoro. Seguono: No - I giorni dell’arcobaleno (2012), mirabile riflessione sulla propaganda pubblicitaria a partire dal referendum chiave della storia cilena e con protagonista Gael García Bernal, col quale ottiene una nomination all’Oscar come miglior film straniero; Il Club (2015), febbricitante spaccato su una comunità di preti vessati da orrendi crimini; il biopic sui generis Neruda (2016), in cui le vicende del noto poeta e di un ispettore di polizia si fanno acuta riflessione sulla narrazione ed ennesima riflessione di peso da parte del regista sulla storia del suo paese, e Jackie(2016), ritratto della first lady americana Jacqueline Kennedy realizzato nello stesso anno e graziato dalla performance di Natalie Portman, nominata all’Oscar per la sua interpretazione (per lo stesso film Noah Oppenheim vince il premio per la miglior sceneggiatura a Venezia 2016). Nel 2013 è stato giurato del Festival di Venezia, nel quale torna in concorso nel 2019 con Ema, interpretato ancora da Gael García Bernal e da Mariana Di Girolamo. 

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