Pupi

Avati

3 novembre 1938, Bologna
Regista, sceneggiatore e produttore italiano. Frequenta la facoltà di Scienze politiche a Bologna, si impiega in una ditta di surgelati e coltiva la passione per il jazz che lo accompagnerà per tutta la vita. Dirige nel 1969 Thomas, gli indemoniati, cui segue l’anno successivo Balsamus, l’uomo di Satana, inedito in Italia ma vincitore di un premio al Festival di Locarno. Nel 1975 dirige La mazurca della santa, del barone e del fico fiorone, satira straniante con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio, e l’anno dopo il riuscito La casa delle finestre che ridono, pionieristico esempio di gotico padano premiato al festival del film fantastico di Parigi. Nel frattempo, collabora alla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini, ma non viene accreditato per questioni di diritti pur essendo stato regolarmente pagato. Per il suo Aiutami a sognare (1981) Mariangela Melato vince il Nastro d’argento e il David di Donatello come miglior attrice. Con Noi tre (1984) vince il premio speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre due anni dopo dirige con successo Diego Abatantuono in un’inedita veste drammatica in Regalo di Natale. Nel 2003 conquista il David come miglior regista per Il cuore altrove. Tra i suoi ultimi film Il papà di Giovanna (2008), Coppa Volpi a Silvio Orlando alla Mostra del Cinema di Venezia e Il figlio più piccolo (2010), dove regala a Christian De Sica una rara prova lontana da ruoli farseschi. Il suo ultimo film è Un ragazzo d’oro (2014), con Riccardo Scamarcio e Sharon Stone.
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