Valeria

Bruni Tedeschi

16 novembre 1964, Torino (Italia)
Attrice, regista e sceneggiatrice. Sorella di Carla Bruni, da piccola si trasferisce in Francia, dove studia recitazione. La sua carriera si concentra soprattutto in Europa, anche se non sono mancate importanti collaborazioni hollywoodiane, come quella con Steven Spielberg per Munich (2005) e con Ridley Scott per Un’ottima annata – A Good Year (A Good Year, 2006). È con il cinema francese che ottiene i maggiori successi, cominciando con il premio César per Le persone normali non hanno niente di eccezionale (Les Gens normaux n’ont rien d’exceptionnel, 1993) di Laurence Ferreira Barbosa, mentre un secondo César lo sfiora come regista esordiente nel 2003, per È più facile per un cammello... (Il est plus facile pour un chameau...). Trionfa per due volte ai David di Donatello: prima per La seconda volta (1995), poi per La parola amore esiste (1998), di Mimmo Calopresti. Doppio trionfo anche al premio Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia: nel 1999, per Rien à faire, di Marion Verdoux, e nel 2004, per CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (5x2) di François Ozon. Da segnalare anche la sua nptevole interpretazione ne La pazza gioia (2016) di Paolo Virzì.
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