Jean-Pierre

Jeunet

3 settembre 1953, Roanne (Francia)
Regista, sceneggiatore e produttore, lega il suo nome a un cinema eclettico dall'identità incerta, legato a una spiccata ricerca visiva come risposta autoriale alle grandi produzioni hollywoodiane. Dopo aver iniziato a girare diversi cortometraggi e ad aver appreso le tecniche dell'animazione, ha un grande successo nel mondo della pubblicità e dei videoclip (tutte influenze evidenti nel suo cinema). Esordisce al cinema con Delicatessen (1991), racconto grottesco, tra commedia nera e fantascienza, che guarda a Terry Gilliam all'interno di uno scenario post-apocalittico. Raggiunge la piena maturazione artistica con La città perduta (La cité des enfants perdus, 1995), pellicola epica, avventurosa e romantica dallo strabiliante immaginario visivo. Conferma una discreta personalità con Alien – La clonazione (Alien: Resurrection, 1997), ma è con Il favoloso mondo di Amélie (Le fabuleux destin d'Amélie Poulain, 2001) che ottiene un clamoroso successo: eccentrica fiaba contemporanea dai colori saturi (la fotografia di Bruno Delbonnel è considerata una delle migliori del decennio), il film ottiene cinque nomination all'Oscar e vince quattro premi César.
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Film di Jean-Pierre Jeunet

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