The Armstrong Lie
The Armstrong Lie
2013
Paese
Usa
Generi
Documentario, Sportivo
Durata
124 min.
Formato
Colore
Regista
Alex Gibney
Lance Armstrong è uno dei ciclisti contemporanei più vincenti e famosi. Il suo palmarès può contare su sette vittorie consecutive al Tour de France, oltre al risultato più gratificante: la sconfitta del cancro. Paladino di lealtà e sportività, Lance si ritirò dalle scene per provare a farvi ritorno nel 2009. Ma una verità impensabile e scandalosa venne a galla. Alex Gibney è un documentarista devoto alla ricerca della verità (come dimostra in altri titoli della sua carriera, tra cui svetta Mea Maxima Culpa: Silenzio nella casa di Dio del 2012). L'autore però, prima di tutto, è un grande appassionato di ciclismo e iniziò a lavorare su questo film nel 2010, pensando di realizzare un documentario sul ritorno in sella del mitico Lance Armstrong. Quando però venne a galla la verità (il corridore statunitense aveva imbrogliato a ogni competizione vinta, utilizzando sostanze dopanti), il regista mutò le carte in tavola per realizzare un lavoro che facesse luce sul caso. Questa è la genesi di The Armstrong Lie, un documentario decisamente sentito e voluto dal suo ideatore, primo vero fan del ciclista e dunque prima vittima di un imbroglio inimmaginabile e sorprendente. Amalgamando alla perfezione interviste, immagini di repertorio e statistiche, Gibney mette molta carne al fuoco, cercando di costruire un film che racconti la genesi di una bugia dalle dimensioni mondiali e di capire le ragioni e le motivazioni che portarono il protagonista a fare certe scelte, approfittando dello spunto per incuriosire lo spettatore sulle tattiche adottate dai manager di ciclismo e sul lungo training che precede una competizione su due ruote. Il risultato è coinvolgente, ma a tratti il regista sembra perdere l'orientamento, non riuscendo a organizzare la materia con le giuste tempistiche, eccessivamente dilazionate. In ogni caso si apprezza la linearità del racconto e il valore delle interviste rilasciate da Lance Armstrong che, come dice lui stesso, non ha vissuto molte menzogne: semplicemente ne ha costruita una, ma piuttosto grossa.
Maximal Interjector
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