Birdman o (L'imprevedibile virtù dell'ignoranza)
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)
2014
Netflix
Paese
Usa
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Alejandro González Iñárritu
Attori
Michael Keaton
Emma Stone
Edward Norton
Amy Ryan
Zach Galifianakis
Andrea Riseborough
Naomi Watts
Lindsay Duncan


Dopo anni di anonimato, Riggan Thompson (Michael Keaton), attore celebre grazie al ruolo del supereroe Birdman, si avventura nell'adattamento teatrale di un testo di Raymond Carver per rilanciare la sua carriera. Ma il disastro appare inevitabile: Riggan, infatti, deve fare i conti con una figlia problematica (Emma Stone), un attore schizofrenico (Edward Norton), un manager ansioso (Zach Galifianakis), una ex moglie amareggiata (Amy Ryan) e un onnipresente alter ego piumato.

Al suo quinto film, Alejandro González Iñárritu cambia decisamente registro, dirigendo e scrivendo una commedia nera sullo show business e sulla distinzione tra amore e ammirazione, sempre più labile nel panorama contemporaneo, specie in un mondo effimero e spietato come quello dello spettacolo. Il virtuosismo registico di Iñárritu (che costruisce un piano-sequenza di 110 minuti, seppur “falso” poiché viziato da raccordi in digitale) è al servizio di un script solido e intelligente, che ibrida la satira sociale e il dramma con un realismo fantastico, sorprendente e affascinante, capace di dare forma ai deliri, alle paure e alle insicurezze del protagonista. In questo senso è decisamente funzionale l'ottima colonna sonora del batterista Antonio Sanchez, espressione ritmica di un tormento esistenziale (fortissimo e troppo a lungo sopito) che porta Riggan sull'orlo della follia e della depressione. La ricerca di un riscatto professionale e personale, l'arte come missione e ossessione o il bisogno di amore che sconfina in desiderio di fama e successo: tutti temi non certo nuovi, ma trattati da Iñárritu con una maestria narrativa davvero notevole. Significativo il ribaltamento di prospettiva con cui il regista messicano destruttura il comic movie agli occhi dello spettatore devoto, denunciando la superficialità del blockbuster hollywoodiano, e importante è anche la riflessione sull'identità, con l'alter ego scenico che influenza e in qualche modo possiede Riggan, disumanizzandolo e rendendolo superomistico e (forse) immortale. Grandioso il finale in cui, intelligentemente, il regista blocca il suo lunghissimo piano-sequenza per dare vita a qualcosa di completamente diverso. Splendida la fotografia di Emmanuel Lubezki e da applausi le prove attoriali di un sontuoso cast capitanato da un eccellente Michael Keaton, in una prova dalle venature vagamente autobiografiche che vale un'intera carriera. Film di apertura alla 71ª Mostra del cinema di Venezia. Quattro premi Oscar: miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia.


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