The Mourning Forest
Mogari no mori
2007
Paesi
Giappone, Francia
Genere
Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Naomi Kawase
Attori
Kanako Masuda
Machiko Ono
Shigeki Uda
Yôichirô Saitô
Makiko Watanabe
Tormentata dai sensi di colpa per la morte del figlioletto, la giovane Machiko (Machiko Ono) va a lavorare in una casa di riposo per anziani situata a ovest di Nara. Qui la donna si lega in modo particolare a Shigeki (Shigeki Uda), un paziente che non riesce a superare la scomparsa della moglie morta trentatré anni prima. Un giorno, in seguito a una serie di fortuite circostanze, Shigeki e Machiko si smarriscono in una foresta che si estende non lontana dalla casa di riposo: per i due sarà l’occasione di fare definitivamente i conti con i fantasmi del passato. Tornata al Festival di Cannes a dieci anni di distanza da Moe no suzaku (1997), apprezzabile esordio nel cinema di fiction che le era valso la Caméra d’or come miglior opera prima, la giovane regista giapponese Naomi Kawase presenta una pellicola parzialmente autobiografica in cui affronta i temi della vecchiaia, del lutto e della memoria. Superato il breve incipit efficace ed evocativo, il film si perde quasi subito nella ricerca di un lirismo che non riesce mai a raggiungere, impantanandosi in un territorio pericoloso fatto di abusati simbolismi (su tutti il consueto nesso vita-morte-natura incontaminata) e commozione a buon mercato (la scena in cui l’anziano protagonista danza con il fantasma della moglie o quella in cui abbraccia un albero secolare). E se gli scorci della foresta sono a tratti suggestivi e il minimalismo narrativo riesce in parte a mascherare l’inconsistenza drammaturgica, risulta invece alquanto fastidioso il ricorso a uno spiritualismo modaiolo attraverso cui la Kawase cerca furbescamente di accalappiare il suo pubblico. C’è riuscita in pieno con la giuria del Festival di Cannes 2007, che ha attribuito al film il prestigioso Grand Prix.
Maximal Interjector
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