Perdona e dimentica
Life During Wartime
2009
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
96 min.
Formato
Colore
Regista
Todd Solondz
Attori
Dylan Riley Snyder
Allison Janney
Paul Reubens
Ciarán Hinds
Shirley Henderson
Charlotte Rampling
Ally Sheedy
Michael K. Williams
I Jordan, già protagonisti di Happiness (terzo film del regista, del 1998), dieci anni dopo. Bill Maplewood (Ciáran Hinds) esce di prigione dopo l'accusa di molestie sessuali su minore; la moglie Trish (Allison Janney) si sta ricostruendo una vita con un nuovo compagno; il figlio Timmy (Dylan Riley Snyder) ha 13 anni e deve affrontare il suo Bar mitzvah, l'ingresso nell'età adulta; Helen (Ally Sheedy) è sempre una donna di successo, ma ancora insoddisfatta, mentre Joy (Shirley Henderson) è ancora alla ricerca della felicità e della propria realizzazione. Sono trascorsi dieci anni e i componenti di quel nucleo familiare che lo spettatore trova cambiati, cresciuti e maturati, sono in realtà rimasti sempre uguali a se stessi, se li si osserva in profondità. Per rafforzare questo concetto di partenza, Solondz non sceglie gli stessi attori di Happiness (1998), ma ricompone il cast con attori totalmente nuovi, ripetendo, in maniera meno estrema, le tonalità stilistiche di Palindromi (2004), dove lo stesso personaggio era interpretato da otto volti diversi. La "vita durante il tempo di guerra", come precisa lo splendido titolo originale, non è altro che il presente, il mondo post 11 settembre in cui il sospetto è all'ordine del giorno e degli interrogativi di immane portata hanno la meglio su tutto il resto: è ancora possibile il perdono? È possibile perdonare senza dimenticare o è meglio, al contrario, dimenticare senza perdonare? Domande che affollano la testa di tutti, ma a chiederselo è soprattutto il piccolo Timmy dopo avere scoperto che il padre che credeva morto è invece appena uscito di prigione dopo la pena di abuso su un minore, di fatto un suo potenziale coetaneo. Mediante una drammatizzazione potente e vigorosa delle nevrosi dei vari personaggi, permeata di lucido sadismo, viene posto l'accento sull'ossessione maniacale che l'essere umano prova nei confronti della felicità terrena: un'affannata pretesa di soddisfacimento personale, un'ansia di serenità che, se a ogni istante si perde, soffocata da mille altre occupazioni e desideri, a ogni istante si ricrea, trovando nuova linfa anche nelle situazioni più insospettabili. I dialoghi, come ha sempre dimostrato il regista americano, sono il cuore pulsante del film: brillanti e taglienti, esplorano l'insensatezza dell'agire umano e ci invitano a fare i conti direttamente con la nostra sfera intima. Tra le numerose scene da ricordare, quella con Charlotte Rampling, che interpreta Jaqueline, una donna matura che Bill incontra in un bar e con la quale parla di solitudine, egoismo e morte, prima di finirci a letto, in una sequenza costruita tecnicamente e visivamente come un omaggio ad A woman in the Sun, dipinto di Edward Hopper. Perdona e dimentica è stato presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2009, dove ha vinto l'Osella per la migliore sceneggiatura originale.
Maximal Interjector
Browser non supportato.