Vallanzasca – Gli angeli del male
2010
Paesi
Francia, Italia, Romania
Generi
Gangster, Biografico, Drammatico
Durata
125 min.
Formato
Colore
Regista
Michele Placido
Attori
Kim Rossi Stuart
Filippo Timi
Paz Vega
Moritz Bleibtreu
Francesco Scianna
Lia Gotti
Toni Pandolfo
Valeria Solarino
Lino Guanciale
Gerardo Amato
Ariana De Guilmi
Federica Vincenti
La vita di Renato Vallanzasca (Kim Rossi Stuart), boss della banda della Comasina: dalle rapine in banca fino ai sequestri di persona, passando per le varie evasioni dal carcere. Nel corso degli anni Vallanzasca deve affrontare il tradimento del suo miglior amico Enzo (Filippo Timi), l'abbandono della moglie (Valeria Solarino) e la rivalità con Francis Turatello (Francesco Scianna), ma diventerà un vero e proprio personaggio mediatico grazie al suo carisma.

Deludente ritorno al gangster-movie per Michele Placido che tenta di raccontare nuovamente l'Italia degli anni settanta riproponendo la formula vincente di Romanzo criminale (2005). Ma in questo caso il risultato è discontinuo, caotico e sfilacciato anche a causa di una sceneggiatura (firmata da Placido, Rossi Stuart, Angelo Pasquini, Andrea Leanza, Toni Trupia, Antonio Leotti) che non risolve le ambiguità attorno al personaggio di Vallanzasca e, al contrario, le amplifica, rigettando l'agiografia ma senza prendere le giuste distanze dal personaggio, tratteggiando con una certa qual indulgenza una figura canagliesca romantica e affascinante (una sorta di Robin Hood sui generis) e al contempo brutale e spietata. Cercando di non scontentare nessuno, quindi, Placido finisce inevitabilmente per dar vita a un prodotto privo d'identità e innocuo che non riesce a unire a una resa spettacolare (comunque pregevole) l'affresco d'epoca e una dimensione narrativa soddisfacente, perdendosi tra sottotrame abbandonate a loro stesse, cliché trattati superficialmente e personaggi sopra le righe (su tutti l'insopportabile Filippo Timi). Una sostanziale occasione mancata, anche a causa di un cast non sempre all'altezza a cominciare dal protagonista Kim Rossi Stuart, il cui accento milanese risulta decisamente posticcio e la cui prova incerta è perfetto emblema di un prodotto fragile e irrisolto. Il giornalista Andrea Purgatori ha collaborato alla sceneggiatura, ma si è dissociato dal risultato finale.
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