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Cannes 2021: Palma d'oro onoraria a Marco Bellocchio

Marco Bellocchio riceverà la Palma d'oro onoraria al Festival di Cannes 2021, "in omaggio alla sua opera unica e singolare che ha segnato il cinema contempraneo con forza e libertà". Il premio sarà consegnato in chiusura del Festival, sabato 17 luglio.

Secondo invitato d'onore per questa 74esima edizione oltre a Jodie Foster, il regista presenterà inoltre in anteprima mondiale Marx può aspettare (Special Screening), che uscirà contemporaneamente in Italia il 15 luglio, distribuito da 01 Distribution.


Marx può aspettare è un documentario personale profondamente commovente e doloroso attraverso cui il cineasta cerca di capire, umilmente e retrospettivamente, il suicidio del fratello gemello all'età di 29 anni. "Il 16 dicembre 2016 Letizia, Pier Giorgio, Maria Luisa, Alberto ed io, Marco, le sorelle e i fratelli Bellocchio superstiti ci riunimmo, con mogli, figli e nipoti al Circolo dell’Unione a Piacenza per festeggiare vari compleanni. Io avevo organizzato il pranzo con l’idea di fare un film sulla mia famiglia, ma non avevo ancora le idee chiare. Non sapevo che cosa volevo esattamente fare. In realtà lo scopo era un altro. Fare un film su Camillo, l’angelo, il protagonista di questa storia. Marx può aspettare racconta della morte di Camillo, mio gemello, il 27 dicembre del 1968. Una storia totalmente autobiografica, ma che vuole essere 'universale' per almeno due motivi: una riflessione sul dolore dei sopravvissuti (eravamo abbastanza sani noi fratelli per sentire dolore?), ma soprattutto sulla volontà di nascondere la verità a nostra madre, convinti che altrimenti non avrebbe sopportato la tragedia. E perciò il teatro nella tragedia. Il secondo motivo è che la morte di Camillo cade in un anno 'rivoluzionario', il 1968. L’anno della contestazione, della libertà sessuale, del Maggio francese, dell’invasione della Cecoslovacchia, ma tutte queste rivoluzioni passarono accanto alla vita di Camillo, non lo interessarono. 'Marx può aspettare' mi disse l’ultima volta che ci incontrammo...".

Pierre Lescure: "Marco interroga le istituzioni, le tradizioni, la storia personale e quella collettiva. In ognuna delle sue opere, in modo estremamente naturale, scardina l'ordine precostituito". Thierry Frémaux: "Un cineasta, un autore, un poeta. Omaggiarlo con una Palma onoraria suona scontato per tutti coloro che ammirano il suo lavoro".

MARCO BELLOCCHIO: Tra i nomi di spicco del panorama cinematografico italiano contemporaneo, a soli ventisei anni realizza una delle opere prime più significative di sempre, I pugni in tasca (1965). Il film, spietata radiografia della provincia e del decadentismo borghese, mette in luce la sua idea di cinema impegnato dal punto di vista politico e sociale. Negli anni Settanta, gira Sbatti il mostro in prima pagina (1972), feroce documento di un'epoca, con un grande Gian Maria Volonté, Nel nome del padre (1972), intesa allegoria post-sessantottina, e, soprattutto, Matti da slegare (1975), splendido documentario co-diretto insieme a Silvano Agosti, Stefano Rulli e Sandro Petraglia. Negli anni Duemila realizza la sua opera più matura e affascinante, L'ora di religione (2002). Tra i film successivi, sono da segnalare Buongiorno, notte (2003), potente dramma sul rapimento di Aldo Moro, Vincere (2009) e Bella addormentata (2012).

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