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Comic-Con@Home 2020: Guillermo del Toro parla di com'è cambiato fare cinema al tempo della pandemia
Proseguono i panel del Comic-Con@Home. Questa volta, a farci compagnia troviamo Guillermo del Toro e Scott Cooper: rispettivamente produttore e regista di Antlers, film la cui uscita è stata rimandata al febbraio 2021 a causa della recente emergenza sanitaria.

Antlers è una pellicola horror che ruota attorno alla leggendaria figura del wendigo, una mostruosa creatura legata al folcklore dei nativi americani. Dalle dichiarazioni rilasciate durante il panel si evince l’intento di utilizzare il genere orrorifico per raccontare mostri e fantasmi che infestano la società americana: “Il film esplora gli orrori relativi a cosa significhi essere un cittadino americano al giorno d’oggi, focalizzandosi sulle crisi che stiamo affrontando” afferma Cooper. “Il cambiamento climatico, una popolazione dipendente dalle droghe, come ci rapportiamo ai Nativi Americani, la povertà - tutte questo genere di tematiche senza la pretesa di diventare un film moralista, ma cercando di veicolarle attraverso un film di mostri”. La figura del wendigo diventa così metafora di una società insaziabile, incapace di soddisfare la sua fame vorace.



Del Toro prosegue affrontando le problematiche che la crisi sanitaria ha inevitabilmente riversato su tutto l’establishment cinematografico. Del Toro parla così del suo prossimo film Nightmare Alley, film il cui cast annovera nomi come Bradley Cooper, Cate Blanchet e Toni Colette. “Avere un cast così fantastico è una benedizione, ma la difficoltà di riprogrammare e ripianificare tutto è enorme. Tutti sono in via di guarigione e stanno viaggiando dappertutto e devi pianificare il programma lavorativo di tutti. Una delle cose cui mi piace pensare è che per ogni problema che si presenta in un film esiste una semplice e appropriata soluzione. A volte non riesci a trovarla subito, ma penso che questa volta, toccando ferro, abbiamo trovato il giusto proiettile d’argento per far funzionare tutto. Ma non è semplice”.

L'atto effettivo delle riprese è stato totalmente stravolto, proiettando il regista a direttore d’orchestra di un teatro chirurgico; in particolar modo del Toro si sofferma sulla dinamica di assunzione delle comparse, adesso impossibilitate dal saltare da un film all’altro per scongiurare eventuali periodi di quarantena: “Il metodo di approccio è differente, il modo in cui lavori con loro, li disponi sul set, le dinamiche di assunzione, per esempio. Solitamente le comparse venivano assunte giorno per giorno; ora dobbiamo assumerle per molte settimane. E per un sacco di tempo capita anche che non abbiano scene. Ma le vuoi esclusivamente per impedire che passino a un altro set, magari una commedia ambientata nello spazio, per poi tornare sul nostro set, il tutto per scongiurare che debbano passare un periodo in quarantena. Quindi li stai essenzialmente assumendo per un periodo con questa premessa: ‘Voi sarete monogami con il nostro film. Non andrete via per partecipare a delle riprese di tre giorni per poi tornare il mercoledì.’” 

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