News
Da Elio Germano a Valerio Mastandrea: Artisti 7607 richiede alle piattaforme equi compensi


Alla luce della crescita esponenziale della distribuzione e della fruizione di contenuti audiovisivi tramite piattaforme streaming, l’organismo Artisti 7607 ha denunciato il mancato riconoscimento da parte di tali servizi dei diritti d’autore e, in particolare, degli interpreti.

Complice la pandemia, difatti, i protagonisti del mercato svod (subscriptional video on demand) hanno registrato un forte incremento di sottoscrizioni: come sottolineato da Paolo Calabresi, uno dei tanti attori che si sono espressi a tal riguardo, Netflix ha raggiunto 204 milioni di abbonati, Amazon Prime Video 150 e Disney+ un milione, solo a livello italiano. A una simile crescita dei consumi, agevolata anche dall’aumento della velocità e dell’ampiezza di banda, non è, tuttavia, corrisposto un equo compenso degli artisti. In particolare, la maggior parte delle piattaforme streaming non riconosce i diritti connessi, ovvero la componente del diritto d’autore che per legge il broadcast dovrebbe attribuire agli esecutori dei prodotti audiovisivi. Ad ora gli unici soggetti che ottemperano a tale normativa sono Rai, Mediaset e Sky, per quanto i compensi da loro riconosciuti siano rimasti invariati negli ultimi dieci anni e non sia stata, quindi, tenuta in considerazione la forte crescita di utilizzazione delle opere stesse.

Tra i numerosi artisti che si sono uniti all’appello vi sono Neri Marcorè, Ambra Angiolini, Corrado Guzzanti, Claudio Santamaria, Kasia Smutniak, Elio Germano, Valerio Mastandrea e il già citato Paolo Calabresi.

Maximal Interjector
Browser non supportato.