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Sam Raimi: i suoi 5 film migliori
Coniugare horror e comic-movies? Per la ricetta chiedere a Sam Raimi, che dopo aver conquistato il mondo con La Casa (primo capitolo della celeberrima trilogia conclusa con L'armata delle tenebre), nel 2002 ha dato vita a una delle trasposizioni più convincenti dell'Uomo Ragno, riuscendo anche a superarsi con il sequel, Spider-Man 2 (2004) con protagonisti Tobey Maguire e Kirsten Dunst. Un regista che lungo la sua carriera ha sempre cercato di coniugare una regia autoriale senza dimenticare il box-office, ma soprattutto senza dimenticare Bruce Campbell, protagonista della trilogia de La Casa e poi presente in cameo in gran parte delle sue opere. 

Ecco la classifica dei suoi 5 migliori film:
 
5) L'armata delle tenebre (1993)



Nell'ultimo capitolo della trilogia de La casa, reso indipendente dai primi due grazie al riassunto iniziale, l'horror diviene solamente una parentesi che lascia totalmente spazio a una comicità (quasi del tutto) demenziale ed esilarante. Anche in questo caso è Bruce Campbell a fare la differenza: Ash è ormai uno sbruffone con una motosega come protesi per la mano tagliata e un fucile che spaccia come strumento magico.

4) Spider-Man (2002)



La scelta di Tobey Maguire come protagonista si rivela azzeccata: goffo e maldestro come Peter Parker, agile e spigliato come Spider-Man, rispecchia il dualismo e la personalità complessa del personaggio del fumetto creato da Stan Lee, costretto a districarsi tra l'università, il lavoro come fotografo al Daily Bugle per il direttore-despota J. Jonah Jameson (J.K. Simmons, perfetto), un amore impossibile per Mary Jane (Kirsten Dunst) e la minaccia di Goblin (Willem Dafoe) che irrompe su New York. 

3) La casa (1981)



Raimi dirige un B-movie a bassissimo costo che, dopo la tiepida accoglienza al momento dell'uscita nelle sale, è diventato nel corso degli anni un cult per gli amanti del genere. Il regista riesce a gestire bene tensione e orrore, gore e paura, con qualità stilistiche non indifferenti per la sua giovane età (aveva soltanto ventun anni), introducendo zoom, carrelli e movimenti veloci di steadycam che costituiranno alcuni dei punti cardine della sua poetica. 

2) Soldi sporchi (1998)



Un thriller profondo e suggestivo, in cui la neve, onnipresente e quasi accecante, crea una sorta di cupola bianca e serena in contrasto con le crude immagini presenti durante la visione. Il regista americano dimostra di saper gestire bene la suspense e la tensione, crescenti per tutto il film, in una notevole denuncia dell'avidità dove a spiccare è Jacob (nomination a Oscar e Golden Globe per Billy Bob Thornton), il fratello povero e disagiato. Ottima la confezione e ben strutturato l'intreccio, che trova il suo culmine in una conclusione che non si dimentica facilmente. 

1) Spider-Man 2 (2004)



Spesso accade che nelle trilogie sui supereroi il secondo film sia quello della “crisi” del personaggio, e Spider-Man 2 non fa eccezione. Anzi, è questa la sua forza, con un Peter Parker tormentato e interiormente distrutto dalla sua doppia personalità, al punto da perdere i suoi poteri e la sicurezza in se stesso. A un cast già ben rodato, si aggiunge Alfred Molina, che incarna alla perfezione, sia fisicamente che psicologicamente, Doc Ock (da noi conosciuto come Dottor Octopus), posseduto dai suoi bracci meccanici dopo un incidente, ma dotato di una mente e di una moralità particolarmente complesse che raggiungeranno il culmine nell'epico finale. Spider-Man 2 riesce a superare il primo capitolo sotto diversi punti di vista, con alcune sequenze che raggiungono altissimi livelli di regia.

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