News
"The End of the F***ing world": verso la seconda stagione

Il suono secco di un sparo.
Schermo nero.


Con questa scena si concludeva la prima esplosiva stagione di The end of the f***ing world nel 2017. Adesso, a due anni di distanza, ritorna su Netflix lo show inglese con nuovi episodi pronti a far parlare di sé.


Ma perché quelle otto brevi puntate ci avevano colpito tanto? Serve riavvolgere un po’ il nastro e ripercorrere i funesti e rocamboleschi eventi che hanno portato al misterioso ed eloquente sparo finale.
Siamo in una piccola cittadina di provincia inglese, un luogo così anonimo e grigio da sospendere l’azione in una bolla temporale, tanto che le vicende potrebbero svolgersi nel 2018 come nel 1978. In questa insalubre e monotona atmosfera si incontrano casualmente due diciassettenni, James e Alyssa.
Il primo è un ragazzo solitario, silenzioso e ritenuto strambo dai più. Vive da solo con un padre logorroico dopo che la madre si suicidò davanti ai suoi occhi di bambino. Internamente cova un animo segreto da spietato serial killer: ha ucciso numerosi animali di piccola e media taglia ed ora è pronto a togliere la vita al suo primo essere umano e Alyssa sembra rappresentare la giusta opportunità. Lei, meno psicopatica ma forse più atipica e decisamente più ribelle, ha un animo irrequieto. Vive con sua madre e un patrigno fastidioso che vorrebbero crescerla come un’educata e signorile borghese ma in lei ribolle il sangue del vero padre, un uomo dallo spirito libero che l’abbandonò da piccola.
James e Alyssa si incontrano nella mensa scolastica e, dopo un primo appuntamento, essendosi accorti di detestare entrambi la vita e il luogo in cui vivono, decidono di prendere il largo verso lidi sconosciuti. Peccato che l’auto del padre di James, con la quale sono fuggiti, si schianti molto presto contro un albero. Da qui la peripezie dei due giovani ribelli si complicano.
Prima chiedono l’autostop a un ex militare che cerca di molestare sessualmente James ma viene fermato per il rotto della cuffia da Alyssa; poi si rintanano in una grande casa, momentaneamente vuota, che scoprono poi essere l’abitazione di un vero serial killer. Quest’ultimo, trovati i due intrusi, prova a stuprare e uccidere la ragazza ma James interviene a salvarla, tagliando la gola all’uomo.
Dopo questo breve ma intenso incontro con la morte James si renderà conto di non desiderare di essere veramente un assassino e, soprattutto, di non bramare la morte di Alyssa, per la quale comincia a provare un certo affetto.
I due ragazzi, però, lasciano delle tracce sempre più evidenti lungo il loro percorso e quest’ultimo omicidio ha attirato infine la curiosità della polizia. Incaricate di indagare sono le due atipiche detective donne Teri Darego e Eunice Noon: interrogando i vari testimoni le investigatrici risalgono ai nomi dei  protagonisti e, dopo aver contattato i rispettivi genitori, cominciano a cercarli.
James e Alyssa, dopo un litigio che ne ha diviso le strade, rubano un’automobile e raggiungono il padre di lei. La situazione sembra momentaneamente sistemarsi: l'uomo risulta molto cordiale e disponibile nei loro confronti, nonostante conduca una vita totalmente sregolata. Per la prima volta, però, i due ragazzi hanno finalmente trovato qualcuno che non voglia fargli del male e sia pronto ad accoglierli.
Nel mentre, le indagini continuano e il padre di Alyssa scopre, dal telegiornale, che i due ragazzi sono ricercati per omicidio. Rivela così la sua natura e chiama segretamente la polizia per denunciare la figlia e il compagno di viaggio. Braccati come i fuggiaschi che sono, quindi, i due cercano di scappare ma si trovano presto circondati dalle forze dell’ordine: l’ultima opzione per James, appena diventato maggiorenne, è di fuggire con il fucile, abbandonando Alyssa e caricandosi di tutte le colpe dei reati commessi.
Mentre corre disperato uno sparo lo raggiunge e lo schermo diventa nero.

Un finale aperto quindi, che lascia spazio a futuri svolgimenti. Originale, ironica e facilmente fruibile, questa serie si divide in otto puntate, dalla durata di circa venti minuti, modalità che aiuta la scorrevolezza di una storia breve ma efficace. In un totale di meno di tre ore, ci affezioniamo ai due novelli Bonnie e Clyde, due giovani profondamente infelici, turbati e bloccati dai genitori che non li capiscono e li vessano di ordini o li intrattengono con discorsi che non gli appartengono. È una storia di ribellione universale, senza tempo, anche se l’attitudine è certamente punk.
Se in un primo momento i due giovani sovversivi possono sembrarci solo capricciosi o instabili, in realtà riveleranno una grande umanità e, soprattutto, una serie di traumi che li hanno sempre accompagnati sin da piccoli e che li hanno portati ad abbandonare una famiglia e un mondo che non volevano. Lo spettatore non può che familiarizzare con loro e affezionarvisi. Il tutto poi è realizzato con atmosfere molto pop e dinamiche, spesso rock e dirompenti che coinvolgono sin dal primo minuto. La cura delle ambientazioni è molto minuziosa, e restituisce le aree plumbee e desolate di una tetra Inghilterra di provincia. Ottime le prove dei due protagonisti, molto credibili ed espressivi, e anche del cast comprimario sempre azzeccato.
Dopo una prima stagione così curiosa e stimolante, non ci resta ora che guardare le nuove otto puntate di questo show singolare e scoprire cosa è avvenuto dopo quel fatidico sparo.


 


Cesare Bisantis

Categorie

Maximal Interjector
Browser non supportato.