Tati

Regista, sceneggiatore, attore. Inizia la sua carriera come mimo e acrobata, mostrando già alcuni tratti che contraddistingueranno i suoi personaggi sul grande schermo. Il suo esordio avviene con il cortometraggio La scuola dei portalettere (1947) che due anni dopo diventa il suo primo film, Giorno di festa, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia per la sceneggiatura. Il 1953 è l’anno de Le vacanze di Monsieur Hulot, un personaggio che tornerà in altre tre pellicole: Monsieur Hulot nel caos del traffico (1971), ma soprattutto PlayTime – Tempo di divertimento (1967) e Mio zio, del 1958, con cui conquista il Premio della giuria al Festival di Cannes e l’Oscar come miglior film straniero. Si tratta di una quadrilogia sperimentale, in cui alle pochissime parole pronunciate dal protagonista – outsider affascinante e splendidamente tratteggiato dal regista – si contrappone un utilizzo molto particolare e quasi unico degli effetti sonori, che ampliano il desiderio di racconto della quotidianità. Opere innovative che, tuttavia, non hanno presa immediata sul pubblico, al punto che il regista è costretto a indebitarsi e a vendere i suoi film per poterne realizzare altri, come Parade, il suo ultimo lavoro.