Mio zio
Mon oncle
1958
Paesi
Francia, Italia
Genere
Comico
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Jacques Tati
Attori
Jacques Tati
Jean-Pierre Zola
Adrienne Servantie
Hulot (Jacques Tati) ha una sorella e un nipote, il piccolo Gerard. La famiglia del cognato Arpel (Jean-Pierre Zola), ricco industriale della plastica, abita in una modernissima e asettica villa. Hulot, per cui Gerard ha un debole, vive invece in un vecchio e caratteristico quartiere popolare, prossimo alla demolizione. Il terzo lungometraggio di Tati (il secondo che ha per protagonista monsieur Hulot), è il film che sancisce la definitiva maturità artistica del grande comico e regista francese. É anche l'opera che ne decreta il successo internazionale, attestato da uno storico Oscar per il miglior film straniero e dal Premio Speciale della Giuria a Cannes. Preparatorio per il più ambizioso e complesso Play Time (1967), è forse il suo film più equilibrato sotto l'aspetto formale, in cui si manifesta tutta l'abilità del regista nell'utilizzo dei campi totali. L'individualità anarchica e giocosa del personaggio Hulot, già delineata in Le vacanze di Monsieur Hulot (1953), qui si confronta con uno scenario diverso, che radicalizza l'impossibilità di un suo adattamento nel contesto di una modernità algida e svuotata di umanità. Tra il mondo di Arpel e quello di Hulot non c'è più nulla in comune, e la legge del più forte sembra condannare inesorabilmente il secondo all'estinzione. La vena di tristezza e di malinconia che emerge nel finale, quando siamo costretti a prendere atto della sconfitta del protagonista, si stempera però in due significativi risultati che il suo esempio lascia in eredità: Gerard per la prima volta trova nel padre un complice nel gioco e il bassotto di Arpel, per tutto il film costretto nel recinto della sua villa, è finalmente libero di correre per strada.
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