Vicky Barton (Jean Simmons) giunge a Parigi dall'Inghilterra insieme al fratello Johnny (David Tomlinson), per visitare l'Esposizione Universale del 1889. Dopo la prima notte, però, Johnny scompare e tutti negano sia mai esistito: per Vicky inizia una terribile odissea alla ricerca del fratello. Ispirato a una leggenda metropolitana narrata anche in un racconto di Alvin Schwartz e in un episodio di Alfred Hitchcock presenta, Tragica incertezza è un solido thriller che, pur mantenendo uno sgualcito fascino da produzione di serie b, intesse una claustrofobica trappola intorno alla giovane protagonista. Il suo limite principale è forse la scarsa originalità del soggetto di partenza: oltre a riproporre un tema spesso abusato al cinema (dall'originale La signora scompare del 1938 al remake Il mistero della signora scomparsa del 1979, fino ai brutti thriller Flightplane – Mistero in volo del 2003 e The Forgotten del 2004), ritorna sui passi de La peste di Parigi, un film tedesco del 1938 che racconta la stessa storia con, al posto dei due fratelli, una madre e una figlia. Fisher e Darnborough, però, hanno il merito di impiegare comprimari di livello (tra cui Dirk Bogarde) e, per quanto la pellicola risulti discontinua e nel complesso non memorabile, lo smarrimento di Vicky è autentico, così come è pervicace la sua ostinazione nel ricercare l'amato fratello.