Tae-gu (Eom Tae-goo), uomo di punta di una gang criminale, tenta di rifarsi una vita per amore della sorella malata e del nipote. Quando questi ultimi vengono uccisi in un incidente, Tae-gu decide di vendicarsi. Elimina il boss di un'altra gang e fugge lontano, ma qualcosa non andrà per il verso giusto.

Noto per aver firmato la sceneggiatura di I Saw the Devil di Kim Jee-woon e per aver diretto New World del 2013, Park Hoon-jung dimostra qui più efficacia nella regia che nella sceneggiatura. Night in Paradise vive infatti di una messinscena ben calibrata, con sequenze d'azione girate in maniera efficace e valorizzate da un montaggio che, nei momenti più dinamici, fa bene il suo dovere. Esiti diversi sono invece quelli ottenuti da un copione che sa troppo di già visto, con tanti rimandi a numerosi altri noir-thriller coreani degli ultimi anni. Inizialmente coinvolgente, il film si perde un po' alla distanza, a causa di una durata eccessiva (130 minuti) che rende il tutto troppo prolisso e ridondante. Più che discreto il lavoro complessivo del cast, ma non basta ad alzare troppo le sorti di un'operazione che funziona a fasi alterne e a cui sarebbe servito qualche guizzo drammaturgico in più. Il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2020.