Una spiegazione per tutto
Magyarázat mindenre
2023
In sala
dal 01/05
Paesi
Ungheria, Slovacchia
Genere
Drammatico
Durata
153 min.
Formato
Colore
Regista
Gábor Reisz
Attori
Adonyi-Walsh Gáspár
István Znamenák
András Rusznák
Rebeka Hatház
Krisztina Urbanovits
Abel (Adonyi-Walsh Gáspár), studente liceale, cerca di concentrarsi sugli esami finali, mentre si sta rendendo conto di essere perdutamente innamorato di Janka (Lilla Kizlinger), la sua migliore amica. A sua volta, Janka è innamorata, non corrisposta, di Jakab (András Rusznák), professore di storia, sposato, che ha avuto in passato un diverbio con il padre conservatore di Abel. Le tensioni di una società polarizzata vengono inaspettatamente a galla quando l’esame di storia di Abel si risolve in uno scandalo nazionale.

«Perché indossi la coccarda nazionalista?»: ruota completamente intorno a questa domanda questo piccolo, interessante film, in cui al centro c’è un esame di storia che diventa rapidamente un caso di interesse sociale e politico. Arrivato al suo terzo lungometraggio, il bravo regista ungherese Gábor Reisz realizza l’opera della sua maturità, firmando una satira tagliente sull’Ungheria contemporanea, mostrata in tutte le sue controversie, la sua burocrazia e la brutalità con cui si taglia velocemente fuori chi ha un pensiero controcorrente. Lo scontro tra il padre di Abel e l’insegnante di quest’ultimo, reso esplicito dalla litigata che i due si fanno nel finale della pellicola, diventa sineddoche di un ragionamento molto più ampio, inerente alla storia ungherese e alla politica di Viktor Orbán. La disputa tra una figura nazionalista e una liberale diviene spunto per riflettere su rapporti generazionali, mondo scolastico e universo giornalistico in questa pellicola che parte col freno a mano tirato ma poi cresce alla distanza regalando anche diverse sequenze toccanti (quelle con Abel in bicicletta, in particolare). La cornice inizio-fine non è incisiva quanto la parte centrale, ma il disegno d’insieme funziona e, nonostante una messinscena a tratti ancora un po’ acerba, il coinvolgimento spettatoriale rimane alto fino alla conclusione. Curiosità: alla Mostra di Venezia, dopo il film ha vinto il premio principale della sezione Orizzonti, la versione proiettata era di 152 minuti, ma nelle sale ne è uscita invece una tagliata di quasi mezz’ora. 
Maximal Interjector
Browser non supportato.