Vinyl
Vinyl
1965
Paese
Usa
Genere
Fantascienza
Durata
70 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Andy Warhol
Attori
Tosh Carillo
Larry Latrae
Gerard Malanga
J.D. McDermott
Ondine
Jacques Potin
Edie Sedgwick
Un teppista, Victor (Gerard Malanga), dopo aver compiuto una svariata serie di atti turpi e criminosi, viene rieducato con strumenti altrettanto inflessibili, che lo renderanno totalmente subalterno agli schemi di potere a cui voleva sottrarsi. Sei anni prima che Stanley Kubrick vi mettesse mano in modo memorabile con Arancia Meccanica (1971), Andy Warhol si prese la briga, in verità piuttosto sconsiderata, di confrontarsi col romanzo di Anthony Burgess Un'arancia a orologeria, raccontandone le vicende in forma scheletrica, sintetica ed ellittica, e non rinunciando alla fissità del piano-sequenza come strumento privilegiato della sua vocazione stilistica. Un'operazione totalmente gratuita e a tratti imbarazzante, che fatica a trovare la propria identità al cospetto di una materia letteraria troppo densa, e che si esaurisce nello sterile sdoganamento di un'estetica queer e sadomasochista, all'epoca forse d'impatto, ma oggi assolutamente datata. Il modo in cui la macchina da presa accolga al suo interno chiunque vi passi davanti in maniera apparentemente (e realmente) scriteriata, dovrebbe rispecchiare il clima di libertà dell'universo warholiano, ma al contrario risulta solo pretestuoso e irritante, più che provocatorio e antiaccademico: un rispecchiamento pedissequo e morboso della realtà multiforme della Factory, più che sua interessante resa sullo schermo. E riferire Vinyl a Un'arancia a ologeria ne amplifica chiaramente il vanesio compiacimento. Prima apparizione cinematografica della celebre musa warholiana Edie Sedgwick, che tuttavia non ha nemmeno una riga di dialogo.
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