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Disney+: più di 10 milioni di iscritti in 48 ore, con avvertenze su alcuni Classici
L’attesa è terminata: Disney+ (in alcuni paesi) è finalmente on-line, e sembra che abbia tutte le carte in regola per sfidare Netflix e Amazon Prime Video, sulla scena streaming ormai da diversi anni. Lo dicono i numeri, che parlano di 10 milioni di iscritti superati dopo 24 ore dal lancio nefli Stati Uniti, Canada e Olanda, un dato che ha portato le azioni Disney a un +7%. Il tutto nonostante alcuni problemi tecnici, probabilmente causati dal numero elevato di tentativi di accesso, molti dei quali non andati a buon fine nell’immediato. Il prossimo continente ad essere toccato sarà l’Oceania: il 19 novembre è previsto il lancio in Australia e Nuova Zelanda, mentre in Italia si dovrà attendere fino a marzo 2020.

“Outdatet cultural depictions” (“rappresentazioni culturali obsolete”)
In soli due giorni, sono subito saltate all’occhio alcune peculiarità, come il fatto che a catalogo ci siano tutti i Classici Disney, ma che prima di alcuni, come per esempio Dumbo, ci sia l’avvertimento per gli spettatori a considerare l’opera come figlia del proprio contesto storico e che possono quindi rappresentate pregiudizi etici e razziali all’apoca all’ordine del giorno, seppur sbagliati. Si sottolinea inoltre che questi pregiudizi non rappresentano la società attuale ma che i Classici sono rappresentati integralmente per non fingere che il pregiudizio non sia mai esistito. Dumbo, ma non solo, anche Lilli e il Vagabondo, Il Libro della Giungla e Gli Aristogatti sono preceduti da questo messaggio, mentre I racconti dello Zio Tom non è nemmeno presente nella libreria.

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