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"Questa è la nostra pandemia. Ci infetta tutti": anche George Clooney sostiene Black Lives Matter

Anche George Clooney si è unito al coro di voci e proteste che sta scuotendo gli Stati Uniti in questi giorni, in seguito all'omicidio di George Floyd.

L'attore e regista ha scritto un articolo, pubblicato sul Daily Beast, che comincia con la frase: "Ormai non c'è più molto da dubitare: George Floyd è stato ucciso. Questa è la nostra pandemia. Ci infetta tutti e in 400 anni non abbiamo ancora trovato un vaccino".

La pandemia a cui si riferisce è il problema del razzismo, radicato in profondità nella società americana. Nel suo articolo Clooney ha parlato della necessità di un cambiamento radicale delle forze dell'ordine, della sistema di giustizia ma anche della leadership politica, le cui mancanze sono incarnate, in questo momento, da Donald Trump. 

Ricordando altre istanze e altre morti ingiuste (Rodney King nel 1992 o Eric Garner nel 2014), Clooney continua elogiando la decisione di scendere in strada a manifestare: "Non sappiamo quando queste proteste diminuiranno. Speriamo e preghiamo che nessun altro venga ucciso. Ma sappiamo che non molto cambierà. La rabbia e la frustrazione che vediamo nelle strade è semplicemente la dimostrazione di quanta poca strada abbiamo fatto, come paese, dal nostro peccato originale, quello della schiavitù.

L'articolo dell'attore si chiude con l'appello ai suoi connazionali di rimuovere Trump dal ruolo di presidente nelle prossime elezioni: "Abbiamo bisogno di legislatori e politici che rispecchino la società e trattino tutti i cittadini con uguale rispetto. Non abbiamo bisogno di leader che alimentano odio e violenza, che propongono di "sparare ai saccheggiatori" in tranquillità, come se non si trattasse di un messaggio razzista in codice. E c'è un solo modo in cui questa nazione riuscirà a cambiare la situazione a lungo termine: votando".

Per leggere l'articolo completo: The Daily Beast

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