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Spike Lee fa dietrofront e si scusa per aver difeso Woody Allen
Il regista Spike Lee ha chiesto scusa via Twitter per la sua difesa di Woody Allen contro la "cultura della cancellazione", proposta in un programma radiofonico mattutino nelle scorse ore.  

Venerdì, in un'intervista per la radio WOR 710 di New York nell'ambito della promozione del suo ultimo film, il regista di Da 5 Bloods - Come fratelli (ora disponibile su Netflix) ha espresso il suo sostegno ad Allen, ribadendo di essere un suo amico. 

Alla consueta domanda sulle controversie legate al nome di Allen, Lee ha detto: "Vorrei solo dire che Woody Allen è un grande, grande regista, e la cultura della cancellazione non riguarda solo lui. Ripensandoci col tempo ci renderemo conto che è come uccidere qualcuno, come far sì che qualcuno non sia mai esistito. Woody è un mio amico, come me tifa i Knicks, e so cosa sta attraversando".

In seguito all'intervista, Lee ha però poi twittato: "Mi scuso profondamente. Le mie parole erano sbagliate. Non tollero e non tollererò molestie sessuali, aggressioni o violenze. Tale trattamento provoca dei danni reali, che non possono essere minimizzati". La figura pubblica di Woody Allen, com'è nota, gode di pessima fama in seguito alle denunce della figlia Dylan Farrow, che l'ha ripetutamente accusato il padre di averla molestata da bambina. 

Il nuovo film di Spike Lee sulla guerra del Vietnam, Da 5 Bloods, è uscito su Netflix venerdì 12 giugno ed è stato accolto in maniera molto favorevole dalla critica, con un punteggio di 81 sull'aggregatore di Metacritic e un sonoro 92% al momento registrato su Rotten Tomatoes. 

Di seguito il tweet di Spike Lee. 

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