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AMBI Group: intervista ad Andrea Iervolino e Monika Bacardi

Andrea Iervolino e Monika Bacardi sono i fondatori di AMBI Group, una delle società cinematografiche integrate, quindi operanti sia nella produzione che nella distribuzione di lungometraggi, maggiormente in ascesa nel panorama internazionale. La rivista Variety li ha recentemente segnalati tra i più potenti produttori emergenti dell’ industria Hollywoodiana.

In questi mesi sono stati impegnati a presentare presso la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e il Toronto Film Festival i loro ultimi progetti, In Dubious Battle di James Franco e The Bleeder di Philippe Falardeau.

Quale è stato il vostro percorso formativo? Come è nata la vostra collaborazione?

Andrea Iervolino: L’ incredibile forza visiva del cinema nel raccontare storie e sogni mi ha affascinato ed emozionato fin da giovanissimo. Ho vissuto un’ infanzia a tratti difficile, quindi i film mi hanno aiutato a sfuggire dalla realtà permettendomi di viaggiare in direzione di mondi paralleli e fantastici. All’età di 15 anni andai a lavorare per una società che si occupava di spettacoli teatrali e imparai a conoscere molte peculiarità della produzione e della distribuzione, le quali presentavano molte analogie con le dinamiche del lavoro nel cinema. Tornato a casa, a Cassino, iniziai a scrivere un film che raccontava le tradizioni del mio territorio, e contemporaneamente cercai finanziamenti per la produzione tra i commercianti e gli imprenditori della mia città. Una volta terminato il montaggio, trovai difficoltà distributive perché le sale cinematografiche non potevano garantirmi di cambiare la loro programmazione per inserire tra i loro spettacoli un piccolo film indipendente. Inventai così lo School Day e invitai le scolaresche del mio paese ad andare a vedere la mia pellicola al cinema durante l’ orario scolastico. Dopo queste prime esperienze, fu fondamentale la collaborazione lavorativa e umana che strinsi con il grande produttore italiano Luciano Martino, che considererò sempre un autentico mentore per quanto è riuscito a insegnarmi. Dopo la sua morte, Monika divenne la mia nuova partner professionale e nel 2012 fondammo AMBI Group. In questa avventura mi ha aiutato l’essere canadese da parte di madre, il Canada ha rappresentato la porta d’accesso migliore per proporsi sul mercato nordamericano.

Monika Bacardi: Dopo i miei studi in Italia riguardanti le materie dell’ arte e della letteratura, ho iniziato a partecipare attivamente nella formazione e crescita di numerose fondazioni culturali con sede presso il Principato di Monaco. La mia passione per il cinema mi ha portata qualche anno fa a conoscere Andrea e a fondare assieme questa società, il cui obiettivo è la produzione di grandi film in lingua inglese da distribuire su scala internazionale.

Nel 2015 AMBI Group ha acquisito la maggioranza della library filmica della società di intrattenimento cinematografico Exclusive Media Group: questo investimento consentirà la realizzazione di sequel e remake dei film appartenenti a questa cineteca. I 400 titoli acquisiti da Andrea Iervolino e Monika Bacardi si estendono su una gamma estremamente varia di opere, dai blockbuster commerciali a produzioni di culto (citandone alcuni, Rush, Memento, The Way Back, We Were Soldiers, The Passion of the Christ, Apocalypto, Cruel Intentions). Fin da subito, Ambi si è distinta per la grande varietà di genere delle sue produzioni: azione/sci-fi, psycho/thriller e dramma (The Humbling di Barry Levinson con Al Pacino e Greta Gerwig, presentato nel 2014 alla 71ª Mostra Internazionale D’ Arte Cinematografica di Venezia).

Come casa di produzione, qual è la vostra linea editoriale? E quali sono i vostri obiettivi?

Bisogna pensare ad AMBI come a una società che si presenta nel panorama cinematografico internazionale con le ambizioni di una Major, la cui idea e modello di business si fonda sul cercare di rispondere a tutte le esigenze e domande del pubblico. Grazie alla nostra offerta, basata su una grande diversificazione di genere e proposte, possiamo ambire a raggiungere i più numerosi segmenti di spettatori. Ora stiamo lavorando per realizzare una media di 11/12 pellicole all’anno, produciamo da sempre i generi della commedia, sci/fi e azione, ma la nostra attenzione agli sviluppi del mercato ci ha avvicinato alla produzione di film d’ animazione per famiglie e a film d’autore. In Dubious Battle di James Franco e The Bleeder di Philippe Falardeau sono opere con una forte componente autoriale e proprio in questi mesi li stiamo presentando nei maggiori festival internazionali. Possiamo inoltre confermare che a breve usciranno in Usa i primi film prodotti e distribuiti interamente da noi, Lavender di Ed Gass Donnelly con Abbie Cornish e Justin Long e Rupture di Steven Shainberg con Noomi Rapace. Nel 2018, Ambi Group sarà preparata per una distribuzione autonoma su tutto il territorio Usa.

Come interpretate la figura del produttore cinematografico? E come partecipate all’atto creativo?

Secondo noi il buon produttore deve essere un’ottima bilancia che accomoda il successo economico dell’opera con le esigenze artistiche del regista, degli sceneggiatori e degli attori, nel continuo rispetto della domanda e delle esigenze del pubblico. In questo modo ogni film avrà senso di esistere.

Come scegliete quali sceneggiature produrre?

Qualche volta i film nascono da nostre scelte editoriali, ne è un esempio il lungometraggio d’ animazione Arctic Justice: Thunder Squad in uscita nel 2017, mentre in altri casi ci vengono proposti direttamente da registi e sceneggiatori, In Dubious Battle nasce chiaramente da un suggerimento di James Franco. Grazie al nostro reparto di Ricerca e Sviluppo teniamo costantemente in considerazione le proposte dei giovani autori italiani e tutti gli script presenti sul mercato.

I film The Bleeder di Philippe Falardeau e In Dubious Battle di James Franco hanno ricevuto critiche molto positive sia alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che al Toronto Film Festival. The Bleeder, coprodotto da Ambi Group in collaborazione con la Campbell Grobman Films e Mike Tollin Productions, racconta la vita e la carriera del boxeur Chuck Wepner, concentrandosi sul leggendario match che lo vide confrontarsi contro Muhammad Ali per il titolo mondiale dei pesi massimi nel 1975, sfida all’ultimo round che ispirò la nascita del film Rocky con Sylvester Stallone. In Dubious Battle è tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck, Premio Pulitzer nel 1936 (conosciuto in Italia come La battaglia): ambientato nell’America degli anni ’30, in piena lotta tra lavoratori e capitalisti, racconta la storia di un uomo che cerca di organizzare uno sciopero dei raccoglitori di frutta nel sud della California.

Durante l’ anteprima mondiale del film a Venezia, Franco ha dichiarato: “Il film racconta di uno scontro che va avanti fino alle più estreme conseguenze, generando un violento contrasto sociale con un forte riflesso nella contemporaneità. Non mi riferisco solo a Trump, oggi nei nostri leader politici c’è una grave mancanza di interesse verso le classi lavoratrici. Finché sarà una minoranza a gestire la gran parte della ricchezza, gli scontri sociali saranno inevitabili. Con In Dubious Battle ho cercato di rimanere il più possibile fedele allo spirito della storia di Steinbeck. Nonostante La battaglia non sia il suo romanzo più famoso, mi interessava fortemente mettere in scena quel conflitto inarrestabile. Si prestava bene alla realizzazione cinematografica. Da regista ho iniziato ad adattare molti dei libri che ho amato da studente, sento che è il percorso che più mi appartiene come cineasta“.

Nell’ultimo anno Iervolino e la Bacardi hanno iniziato a lavorare sulla produzione di Black Butterfly, un thriller psicologico basato sul film francese Papillon Noir e diretto da Brian Goodman. I protagonisti saranno Antonio Banderas e Jonathan Rhys Meyers. Nel mese di maggio hanno finanziato e prodotto il film di James Franco Future World. Gli ultimi film di AMBI Pictures includono il film in 3D, animato in CGI, Arctic Justice: Thunder Squad, il thriller fantascientifico Rupture con Noomi Rapace, il thriller psicologico Lavender, la commedia romantica All Roads Lead to Rome con Sarah Jessica Parker e Dionne, film biografico sulla vita di Dionne Warwick.

Un’ ultima domanda: quale consiglio dareste ai giovani che sognano questa carriera professionale?

Noi sosteniamo che si debba sempre credere in quello che si vuole fare, non è un settore facile ma lavorando con passione e fiducia nulla è impossibile. Durante le situazioni di difficoltà, non si deve rimanere immobili ad attendere che le cose migliorino, bisogna agire, difendendo le proprie idee e i propri sogni, perché questi rappresentano la nostra più grande ricchezza.

Di seguito, il trailer internazionale del film In Dubious Battle:

Maximal Interjector
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