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"Black Mirror": in "USS Callister" nulla è come sembra

Black Mirror è tornata, dopo tanta attesa, e le aspettative non restano deluse, almeno per quanto si è visto nel primo episodio. E la prima lezione di Uss Callister è che nulla è realmente ciò che sembra, neanche un trailer che apparentemente raccontava di un episodio ironico, quasi parodistico nei suoi riferimenti a Star Trek. Le vicende, infatti, iniziano sulla nave spaziale che è un chiaro omaggio alla serie, ma è una dimensione che si modifica, si trasforma in qualcosa di completamente diverso, spiazzando lo spettatore (come da sempre Black Mirror ha abituato) e portandolo a scoprire una realtà ben più cruda e terribile. Affidato nelle mani di un regista come Toby Haynes – che ha a curriculum serie tv del calibro di Sherlock e Doctor WhoUss Callister vive di una fotografia gelida e quasi asettica, dove i colori dell’equipaggio sono quasi sbiaditi, freddi e privati di emozioni, come del resto è giusto che sia, visto il tono generale delle vicende, le quali vivono in maniera convincente sullo sfondo della fantascienza. Si assiste dunque a uno spettacolo su diversi piani, a un’avventura a bordo di una nave spaziale e a una fuga dalla realtà che proprio su quella nave ha portato i suoi passeggeri, volenti o nolenti.



Volutamente non ci si addentra in ulteriori dettagli relativi alla trama, proprio per non rovinare il primo effetto sorpresa di un episodio ben girato, curato nella fotografia e nei dialoghi e dove le interpretazioni degli attori sono in linea con la qualità generale. Non ci si trova comunque di fronte a un capolavoro, anzi, probabilmente lo spunto interessante della vicenda poteva essere meglio concentrato, riducendo il minutaggio e scegliendo sequenze più incisive, ma resta comunque una produzione notevole e alla quale non si può e non si deve rimanere indifferenti: si parla di fanatismo, alienazione, repressione della rabbia e desideri sfogati nella realtà virtuale in cui rifugiarsi per sentirsi chi non si può essere nel mondo reale. Ancora una volta Charlie Brooker ha saputo leggere la realtà attuale elevandone ed evidenziandone rischi e difetti, regalando con Uss Callister un episodio dalle molteplici letture che non può e non deve fermarsi alla superficie, per quanto affascinante e appagante possa essere. O meglio, sembrare.


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