News
Milano Film Festival, giorno 1 - "Gabriel and the Mountain", la rivelazione di Cannes

La XXII Edizione del Milano Film Festival si apre con il regista brasiliano Felipe Gamarano Barbosa e con il suo Gabriel and The Mountain (2017), vincitore del Premio Rivelazione a la Semaine de la Critique allo scorso Festival di Cannes.

Selezionata per il Concorso Internazionale Lungometraggi della rassegna meneghina e proiettata alle ore 20.00 nell’affascinante cornice del MUDEC di via Tortona, la pellicola mette in scena gli ultimi settanta giorni di vita di Gabriel Buchmann (João Pedro Zappa), giovane studente di economia impegnato ormai da dieci mesi in un road trip nell’Africa orientale: alla ricerca di sé stesso e in (momentanea) fuga dalla propria quotidianità, Gabriel esperirà in prima persona l’estrema povertà di quei luoghi attraverso il confronto con i capi tribù e le guide indigene incontrate lungo il suo passaggio.

Sfruttando le testimonianze dirette di questi ultimi e cavalcando le straordinarie capacità mimetiche del suo protagonista, Barbosa – amico intimo e compagno di studi di Buchmann – coniuga con grazia linguaggi e stili che spaziano dal documentario sino al racconto di formazione, componendo lo sfaccettato affresco di una personalità fatta di eccessi e opposti, il cui animo si fonde con il respiro dell’Africa e dei suoi sconfinati orizzonti. L’immediata empatia suscitata dal protagonista, gioviale buffone e romantico avventuriero, cede infatti presto il passo all’inquietudine di una mente ossessionata e iperattiva, in cui comiche trovate giullaresche convivono accanto ad abissi d’incomprensibile ambizione e all’antipatia generata dalla presunzione di potersi immedesimare e calare in una realtà che, di fatti, non gli appartiene. A fare da sfondo a queste opposte tendenze, l’amore per Cristina (Caroline Abras) e i temi della diversità e della disuguaglianza.

Reggendosi su quest’ambigua sottigliezza e rifuggendo la ricerca di dogmi universali, Gabriel and The Mountain restituisce un piccolo e intimo afflato di vita, guidando lo spettatore attraverso un percorso tanto straordinario quanto comune, attirandolo verso un destino la cui drammaticità, esibita fin dal primo fotogramma, non toglie comunque spazio al sorriso.

 

IL TRAILER DEL FILM

Maximal Interjector
Browser non supportato.