Giorno di festa
Jour de fête
1949
Paese
Francia
Genere
Comico
Durata
70 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Jacques Tati
Attori
Jacques Tati
Guy Decomble
Paul Frankeur
La routine di un placido borgo della provincia francese è animata dall'arrivo di un gruppo di giostrai, in occasione della festa del paese. Pur nella confusione, il goffo postino François (Jacques Tati), a bordo della sua bicicletta, non vuole venire meno al dovere delle sue consegne. Primo lungometraggio per Jacques Tati, che amplia l'utilizzo del personaggio del portalettere François, già apparso nel corto L'ecole des facteurs (1946). Incorniciato dall'arrivo e dalla partenza del gruppo di giostrai, il film ha una costruzione narrativa parabolica, con un crescendo, un apice e un diminuendo che segue il movimento portato in paese dalla carovana di ambulanti. Diretto progenitore di monsieur Hulot, François è il primo corpo in cui si incarna la clownerie fisica e lunare di Tati. Come sarà in futuro per Hulot, la sua comicità deriva da due condizioni coesistenti: il suo essere irrimediabilmente tagliato fuori dal “progresso” (l'efficientismo delle poste americane) e il suo cercare a tutti i costi di comprenderlo e imitarlo, a suo modo, con esiti disastrosi. Rispetto alle opere successive, in cui il ricorso alla parola sarà quasi del tutto eliminato, in questo suo lungometraggio d'esordio Tati fa pronunciare alla sua maschera comica più di una battuta, ma il nucleo primario della sua comicità deriva per intero dallo slapstick di Buster Keaton. Il film fu girato in due versioni, una di sicurezza in bianco e nero e una principale a colori, con il procedimento Thomson-color, all'epoca poi abbandonato per difficoltà tecniche incontrate nella fase di stampa. Solo nel 1995, in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita del cinema, grazie all'interessamento della figlia di Tati ne è stata distribuita la bellissima versione a colori, ottenuta dopo un complesso lavoro di ricerca sul girato originale.
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