È in programma dal 28 settembre all’8 ottobre la 22esima edizione del Milano Film Festival, che quest’anno presenta in concorso otto lungometraggi.
Ecco come li presentano gli organizzatori:
“Amati e litigati, visti la notte e rivisti al mattino, li abbiamo discussi tra noi bilanciando commenti critici e modi di produzione, ma li abbiamo anche whattsappati in icone. Adesso, speriamo che accada a voi, che questi film vi accompagnino fuori dalla sala e diventino un modo per parlarsi. Sono 8 film in anteprima italiana che toccano modi diversi di fare cinema. Ci sono storie di formazione drammatiche come in Gabriel e a montanha (Gabriel and the Mountain) di Fellipe Barbosa che ricostruisce in fiction, facendo recitare chi lo incontrò, la scomparsa di un amico innamorato dell’Africa. 72 giorni di riprese, tra tanti paesi, per un film ibrido e affascinante.
Ci sono altre adolescenze finite bene, come quella raccontata in England is Minedi Mark Gill, quando un ragazzo anti-sociale di Manchester negli anni ’70 voleva far esplodere il suo talento. Ce l’ha fatta, è Steven Morrisey dei The Smiths.
Il rapporto tra le giovani protagoniste di As Duas Irenes (Two Irenes) di Fabio Meira, invece, mostra la forza dell’amicizia tra due ragazze, in un film dove l’aggettivo “delicato†ritrova un senso di scoperta. Due i documentari, che usano la nota poetica, in bilico con la fiction, per toccare temi politici: Meteors(Meteorlar) di Gürcan Keltek, nel suo bianco e nero da inizio del cinema, entra nel Kurdistan oppresso dalla Turchia, mentre in Ouroboros l’artista Basma Alsharif trova nel cinema, con le riprese di Ben Russell, il modo di dare luce con un linguaggio sperimentale alla striscia di Gaza. Sempre la politica, ma nella fiction, torna in Los Perros di Marcela Said che scava nel rimosso della dittatura cilena grazie a una protagonista che non sembra stare al gioco del silenzio della sua ricca famiglia.
A sé, infine, sono l’animazione Have a Nice Day (Hao ji le) di Liu Jian, a rischio censura in Cina, che tra stile noir e fratelli Coen racconta la decadenza di un mondo e Person to Person di Dustin Guy Defa, memore di Jarmusch e Allen, che racconta una giornata di tanti personaggi dalle mille discussioni e un solo amore, New York.”