Si sta svolgendo in questi giorni a Sulmona (L’Aquila), il 35esimo Sulmona Film Festival, dedicato a un concorso internazionale di cortometraggi e ad alcuni eventi speciali.
Ecco il programma di stasera.
Venerdì 10 Novembre
17 – 19 CONCORSO
IL LEGIONARIO by Hleb Papou – ITALY
DOMESTICATED WOLF by Elad Primo – ISRAEL
FIRST BLOOM by Tingting Liu – CHINA
RUN(D) FOR FREEDOM by Francesco Furiassi – ITALY doc
HEAD ABOVE WATER by Eric Shahinian – USA
GAIOLA PORTAFORTUNA by Francesco Lettieri – ITALY music
CAN YOU DECIDE by Lu Pulici – ITALY music
19 – 21 CONCORSO
CANDIE BOY by Arianna Del Grosso – ITALY
THE TRANSFER by Michael Grudsky – GERMANY
CONFINED by Nico Bonomolo – ITALY
BRAZUCA by Faidon Gkretsikos – GREECE
RETOUCH by Kaveh Mazaheri – IRAN
21 – 23 FILM
L’ORDINE DELLE COSE by Andrea Segre – ITALY
Ecco la nostra scheda del film.
Corrado (Paolo Pierobon) è un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano, specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione clandestina. Il Governo lo sceglie per affrontare una delle spine nel fianco delle frontiere europee: i viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia. Sarà una delle missioni diplomatiche più difficili della sua carriera.
Già regista di film sul tema della migrazione, si pensi al documentario Mare chiuso (2012), Andrea Segre torna a dimostrare di avere una buona mano nel trattare un argomento tanto delicato. L’ordine delle cose non è un film militante o deciso a convincere il pubblico dell’idea che l’autore vuole trasmettere, ma una pellicola capace di far riflettere e di colpire nel segno, quasi fosse una sorta di thriller impegnato, intelligente e di strettissima attualità. Senza alzare i toni, Segre riesce allo stesso tempo a denunciare una situazione complessa e a porre domande dal forte spessore morale: Corrado entra in crisi quando incontra una donna che sta cercando di scappare dalla detenzione libica per raggiungere il marito in Europa, ed è proprio il contrasto tra la legge dello Stato e l’istinto umano al centro dei dubbi che si pone il protagonista, così come lo spettatore chiamato a empatizzare con un personaggio sfaccettato e molto diverso dai classici protagonisti di film di questo tipo. Alcuni passaggi possono risultare didascalici e forse si poteva spingere ancora di più sul pedale dell’acceleratore nella seconda parte, ma L’ordine delle cose resta una pellicola che fa bene il suo dovere, risultando originale, secco ed essenziale al punto giusto. Ottima prova del protagonista Paolo Pierobon.