"Amore tossico" di Claudio Caligari: il restauro verrà presentato ad Alice nella città
05/10/2021
Il restauro di Amore tossico di Claudio Caligari, realizzato da CSC - Cineteca Nazionale, sarà presentato in anteprima alla 19esima edizione di Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma 2021 in programma dal 14 al 24 ottobre.
Dalla scheda di longtake:
Film di culto di uno dei registi più sottostimati del cinema italiano degli ultimi trent'anni, Amore tossico vanta un inizio molto significativo: campi lunghi, alba, corpi che passeggiano e che sembrano, in quell'istante, sideralmente distanti dallo spettatore, come avvolti in una nebbia di inesprimibile dolore. Nel film di Claudio Caligari i nodi vengono però al pettine, e molto presto, dando ai personaggi una concretezza violentissima. Il dramma della dipendenza dall'eroina, un cancro che ebbe molti proseliti negli anni '80 e che costituì uno dei nuclei fondanti di un certo costume sociale del tempo, è infatti raccontato dal regista con crudissimo rigore e rara sensibilità espressiva, attraverso il ricorso a uno stile controverso e impudico che rese il film un oggetto simile a un ufo per il cinema italiano del tempo, tanto singolare e potente quanto rinnegato dal sistema produttivo ufficiale.
Il restauro di Amore tossico è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Il negativo originale 16mm è stato messo a disposizione da Surf Film. Per il sonoro è stata utilizzata la colonna magnetica conservata presso la Cineteca Nazionale. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.
Dalla scheda di longtake:
Film di culto di uno dei registi più sottostimati del cinema italiano degli ultimi trent'anni, Amore tossico vanta un inizio molto significativo: campi lunghi, alba, corpi che passeggiano e che sembrano, in quell'istante, sideralmente distanti dallo spettatore, come avvolti in una nebbia di inesprimibile dolore. Nel film di Claudio Caligari i nodi vengono però al pettine, e molto presto, dando ai personaggi una concretezza violentissima. Il dramma della dipendenza dall'eroina, un cancro che ebbe molti proseliti negli anni '80 e che costituì uno dei nuclei fondanti di un certo costume sociale del tempo, è infatti raccontato dal regista con crudissimo rigore e rara sensibilità espressiva, attraverso il ricorso a uno stile controverso e impudico che rese il film un oggetto simile a un ufo per il cinema italiano del tempo, tanto singolare e potente quanto rinnegato dal sistema produttivo ufficiale.
Il restauro di Amore tossico è stato realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale. Il negativo originale 16mm è stato messo a disposizione da Surf Film. Per il sonoro è stata utilizzata la colonna magnetica conservata presso la Cineteca Nazionale. Tutte le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.