Una carriera ricca di soddisfazioni, quella di Ang Lee, regista taiwanese che nel corso degli anni ha impreziosito il suo palmares con diversi premi importanti. Lee ha infatti trionfato per 3 volte agli Oscar, ha ricevuto per due volte l’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è stato premiato per due volte con il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
L’uscita di Gemini Man è l’occasione giusta per la classifica dei suoi 5 migliori film!
5) Il banchetto di nozze

La pellicola che ha fatto conoscere a livello internazionale il talento del regista taiwanese. Riprendendo gli stessi elementi trattati nel primo film – l'incontro tra Oriente e Occidente ma anche tra tradizione e modernità, l'integrazione dei migranti asiatici nel tessuto culturale americano, il multilinguismo – e amalgamandoli in una sorprendente miscela dove la commedia degli equivoci si sposa con il dramma, la saga familiare non disdegna una finissima analisi psicologica: al centro domina un tema, quello dell'omosessualità, ai tempi ancora pruriginoso.
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4) Ragione e sentimento

Primo adattamento cinematografico del celeberrimo romanzo di Jane Austen (1811), dopo due miniserie televisive (prodotte nel 1971 e nel 1981), è l'esordio internazionale di Ang Lee. Abile a trattare con sensibilità le psicologie umane, l'autore taiwanese annulla il gap culturale facendo propri l'universo romantico della scrittrice britannica e la sua finissima analisi della condizione femminile, rivelandone tutta la modernità. La regia non è mai urlata o invasiva, ma accarezza il racconto e le due splendide protagoniste con toni leggeri, restituendo dietro la patina del feuilleton sentimentale d'alta qualità una impeccabile ricostruzione d'epoca.
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3) Tempesta di ghiaccio

La fonte è il romanzo di Rick Moody La tempesta di ghiaccio (1994), che Lee (sempre interessato ad analizzare i meccanismi del nucleo familiare, non importa a quale latitudine) adatta per scandagliare la società statunitense in un periodo storico segnato da una profonda crisi culturale. Il sottotesto politico del Watergate è uno sfondo tutt'altro che secondario in questa vivisezione del mondo borghese che dietro il perbenismo nasconde ipocrisie e squallore. Il ghiaccio, elemento visivo dominante, è soprattutto quello che raggela le anime dei personaggi, fino alla tragedia catartica del finale.
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2) La tigre e il dragone

E fu così che il pubblico mainstream occidentale scoprì il wuxia pian, il film di cappa e spada dell'Estremo Oriente: ci voleva Ang Lee, eclettico autore di Taiwan con alle spalle un'importante carriera negli Stati Uniti, per sdoganare un genere rimasto fino a quel momento recluso a una ristretta cerchia di appassionati. Lee raduna un cast che unisce alcuni tra i volti più noti del cinema cinese e di Hong Kong (Chow Yun Fat, la malese Michelle Yeoh) alla stella emergente Zhang Ziyi e regala una favola (quasi) tutta al femminile, tratta da un romanzo di Wang Dulu, che miscela con sapienza avventura e melodramma, azione e saggezza buddhista, morale e lirismo.
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1) I segreti di Brokeback Mountain

Il vero punto di forza, curiosamente, non è il pur innegabile coraggio con cui l'omosessualità è associata a un classico simbolo virile come la figura del cowboy, quanto la capacità di raccontare senza stereotipi né retorica una storia d'amore che è prima di tutto universale. Passione, tenerezza, dolore, lutto: nello struggente dramma che è sicuramente tra le grandi opere del regista taiwanese, ogni singolo frame è un'emozione pura, incarnata alla perfezione dai due bravissimi Heath Ledger e Jake Gyllenhaal.
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