«Ho iniziato a recitare a 18 anni, e mi sembra di scoprire progressivamente chi sono attraverso tutti i ruoli che via via mi scrollo di dosso.»
Statunitense di origini argentine, tra le interpreti più intense e particolari degli ultimi anni, Anya Taylor-Joy inizia il suo percorso artistico come modella per poi approdare alla sua reale passione, la recitazione. Nel 2014 arriva il suo primo ruolo d'attrice nella commedia horror Vampire Academy, ma le sue scene vengono eliminate nel montaggio finale; il vero esordio, quello che già fa comprendere il talento cui siamo di fronte, è con Robert Eggers in The Witch. Il percorso è tracciato, da Shyamalan (Split e Glass) fino alla miniserie La regina degli scacchi, grande successo di pubblico e critica che le frutta un Golden Globe. Nell'immediato futuro, un'altra collaborazione con Eggers e il ruolo di Furiosa nel prequel di Mad Max: Fury Road. Oggi 16 aprile Anya Taylor-Joy compie 25 anni: festeggiamola con un viaggio attraverso alcune delle sue interpretazioni!
The Witch (2015)

Folgorante opera prima di Robert Eggers, americano classe 1983, che porta a compimento la sua esperienza come scenografo e costumista firmando un esordio che è, prima di tutto, una grande lezione su come va confezionato un film. Le luci, la fotografia, il design degli ambienti: tutti gli elementi concorrono a dare vita a un mosaico visivo in cui ogni tassello è studiato alla perfezione per sorprendere e inquietare. Anche grazie a un apparato sonoro che contribuisce a rendere il tutto ancor più (sottilmente) angoscioso, Eggers abbraccia il genere horror in toto, intingendo la sua cinepresa nel maligno che si annida all’interno di un (classico) bosco stregato. Semplicemente strepitosa Anya Taylor-Joy nel ruolo della figlia adolescente, “vittima” di un’età di mezzo e di determinate necessità che né i genitori né i fratelli più piccoli possono capire.
Split (2016)

L’adolescente Casey (Anya Taylor-Joy) viene rapita insieme a due amiche da un misterioso individuo di nome Kevin (James McAvoy). Il loro carnefice, però, non è un semplice rapitore in cerca di soldi per il riscatto: l’uomo soffre infatti di un grave disturbo e dentro di lui convivono oltre 20 personalità differenti. Shyamalan torna agli antichi fasti: le dinamiche introduttive sembrano banali, ma sono i personaggi di James McAvoy e Anya Taylor-Joy, segnati da passati oscuri e traumatizzanti, la carta originale e ben giocata di un lungometraggio capace di tenere alta la tensione lungo tutta la durata e di regalare alcuni colpi di scena ben assestati.
La regina degli scacchi (2020)

Miniserie televisiva drammatica statunitense creata da Scott Frank e Allan Scott, basata sull'omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis il cui titolo originale (The Queen's Gambit) si riferisce al gambetto di donna, un'apertura scacchistica, La regina degli scacchi esplora la vita di una bambina prodigio, orfana, di nome Beth Harmon, seguendo le sue vicissitudini dall'età di otto ai ventidue anni, mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci. La Regina non può che essere Anya Taylor-Joy, eccellente come sempre, perfettamente in parte e vero valore aggiunto della serie.
Emma. (2020)

Nuovo adattamento del romanzo di Jane Austen, Emma. torna a trasporre al cinema le pagine del classico delle grande scrittrice britannica a ventiquattro anni di distanza dall’ultima volta. La protagonista scelta, Anya Taylor-Joy, nuova, giovane diva del firmamento hollywoodiano, appare particolarmente calzante per il personaggio principale: il suo volto dolce, obliquo e misterioso, dotato di un fascino non pacificato e non convenzionale, riveste infatti l’Emma della Austen di una rinnovata vitalità, contribuendo a traghettare in parte verso il presente un testo comunque datato e pienamente inscritto nel tempo in cui è stato redatto (correva l’anno 1815).