FILMARE L'NVISIBILE
Torna il festival Aquerò, lo spirito del cinema
Dal 16 al 29 novembre, con film in anteprima nazionale e temi importanti (il senso, il sacro, il fine vita, la convivenza interculturale, la fede e il dubbio, la spiritualità). Ma anche incontri con registi, filosofi, critici, poeti, da Umberto Curi a Silvano Petrosino, da Davide Rondoni ad Alain Cavalier. Due giorni a Milano, con sei appuntamenti e l'assegnazione del premio Aquerò, e proiezioni itineranti in altre dieci città. In programma anche un omaggio a Tarkovskij, un capolavoro di Bresson e un grande film di Schrader mai distribuito.
Filmare l'invisibile. Raccontare lo spirito del cinema e il “cinema dello spirito”. Affrontare le domande fondamentali sulla vita e la morte, il senso, la bellezza, la verità. Il festival Aquerò, lo spirito del cinema è nato per questo, e dal 16 al 29 novembre 2019 tornerà per la seconda volta con un programma ricco di film in anteprima nazionale, opere da riscoprire, incontri con registi e protagonisti del mondo culturale italiano.
Una rassegna itinerante, che partirà da Milano, all'auditorium San Fedele, il 16 e 17 novembre, e poi arriverà in altre dieci città: Arcore, Busto Arsizio, Carugate, Cesano Boscone, Galbiate, Gallarate, Gorgonzola, Magenta, Saronno, Sesto San Giovanni.
Il festival è ideato da Acec Milano, che dall'anno scorso coinvolge le Sale della Comunità in questa impresa culturale e sociale, in cui si intrecciano ricerca formale (cinema personale, coraggioso, libero), riflessioni (temi importanti, affrontati con spirito laico ed ecumenico) e occasioni di incontro (il pubblico discute con registi, filosofi, critici, poeti). Direttore artistico è il critico cinematografico Fabrizio Tassi, affiancato dal direttore organizzativo Gianluca Bernardini, presidente dell'Acec milanese.
A Milano, spicca l'anteprima nazionale di tre film: Creatura dove vai?, opera potente, fuori da ogni canone, di Gaia Formenti e Marco Piccarreda, che ci consentirà di affrontare il tema del “sacro” (cos'è? qual è il suo ruolo oggi?) insieme al noto filosofo Umberto Curi; Al Dio ignoto di Rodolfo Bisatti, ambientato in un hospice, un'opera emozionante che introdurrà il tema del “fine vita”, affrontato insieme ai rappresentanti di importanti istituzioni milanesi; Lourdes di Thierry Demazière e Alban Teurlai, documentario molto apprezzato in Francia, che verrà distribuito in Italia solo a partire dall'anno prossimo. Ma sarà possibile anche ritrovare Voci da silenzio, viaggio tra gli eremiti italiani con Alessandro Seidita e Joshua Wahlen, che saranno accompagnati dal priore della comunità monastica di Dumenza (Va), padre Luca Fallica, e Who's Romeo di Giovanni Covini, ovvero giovani che affrontano le contraddizioni del mondo contemporaneo inscenando Shakespeare, in un quartiere della periferia di Milano, luogo di incontro fra culture e religioni.
Da non perdere anche l'evento di apertura, sabato 16 alle 14.30, con la proiezione a ingresso libero dei cortometraggi finalisti del concorso internazionale Aquerò (in maggioranza italiani, ma anche opere provenienti da Iran, Australia, Giappone, Francia, Gran Bretagna).
Tanti gli eventi anche fuori Milano. A partire dalla proiezione di Être vivant et le savoir, l'ultimo straordinario film di Alain Cavalier (che sarà in Italia a presentare il film, in collaborazione con Filmaker Festival); la prima proiezione italiana dopo la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia di Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer, realizzato dal figlio del grande regista russo, a proposito di cinema e spiritualità; Karenina & I, uno di quei film che Aquerò vuole contribuire a diffondere, con la presenza del regista Tommaso Mottola; Maternal di Maura Delpero, molto apprezzato a Locarno, qui presentato con l'attrice protagonista Lidiya Liberman, film di chiusura del festival. Segnaliamo anche un trittico speciale, dedicato ai “Ministri della fede (e del dubbio)”, opere in cui i protagonisti sono sacerdoti: si parte dal capolavoro di Robert Bresson, Diario di un curato di campagna (presentato dal prof. Silvano Petrosino, docente all'Università Cattolica), si prosegue con First Reformed, film di Paul Schrader lodatissimo a Venezia 2017 ma mai distribuito nelle sale italiane (commentato dal responsabile Ismi don Andrea Regolani), per chiudere con un notevole film italiano, I passi leggeri, da vedere insieme al regista Vittorio Rifranti.