ArteKino Classics: un nuovo sguardo sul patrimonio cinematografico europeo
01/04/2022
Il patrimonio cinematografico europeo è un tesoro culturale ricco di diversità che occuperà un posto di spicco nella programmazione di ARTE, grazie alla collezione ArteKino Classics. Al di là dei classici da (ri)scoprire, la rassegna ci farà conoscere dei film di assoluto valore con la loro visione del mondo, il loro linguaggio e le grandi interpretazioni.

ArteKino Classics ha preso il via il 29 marzo 2022. Si compone di tre mesi di highlight, seguiti da un'offerta mensile, a partire da giugno 2022: la rassegna sarà accessibile su arte.tv, da tutta in tutta Europa e in 6 versioni sottotitolate. La selezione di 20 film, recentemente restaurati provenienti da quasi 20 paesi, è avvenuta in collaborazione con l'ACE (Association des Cinémathèques Européennes). Un terzo delle pellicole è stato realizzato da registe donne. Arte.kino.classics è una raccolta di opere capaci di scandire i momenti più emblematici della storia del cinema europeo. Il progetto ArteKino project è cofinanziato dal programma Creative Europe MEDIA dell’Unione Europea.

I FILM IN RASSEGNA

Benny’s Video 

(Indisponibile in: Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, UK, Irlanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta)
Austria 1992, Durata: 105‘ Colori 
Online dal 21/03/2022 al 30/04/2022

Regia: Michael Haneke Sceneggiatura: Michael Haneke Fotografia: Christian Berger Musiche: Karl Schlifelner Montaggio: Marie Homolkova Produttore: Wega Vienna Interpreti: Arno Arno Frisch (Benny), Angela Winkler (Anna, madre di Benny), Ulrich Mühe (Georg, padre di Benny), Ingrid Stassner (ragazza), Stephanie Brehme (Evi)

Nell'offerta online ArteKino Classics, l'Austria è rappresentata da Michael Haneke, il regista contemporaneo di maggiore rilievo. Benny's Video è un dramma psicologico su un adolescente della borghesia austriaca, preso tra solitudine e alienazione; la violenza delle immagini video che registra sarà fatale per lui e la sua famiglia.

Benny, adolescente, vive in una bella casa con i suoi genitori che non hanno molto tempo da dedicargli. Ha una telecamera con la quale passa le sue giornate a filmare. Durante una gita in campagna filma l'uccisione di un maiale con una pistola da mattatoio. Porta a casa l'arma e uccide una ragazza che aveva incontrato in una videoteca. Filma l'omicidio e la sera mostra la registrazione ai genitori inorriditi, che poi conferiscono e decidono di far sparire il corpo. Benny registra anche questa conversazione e denuncia i suoi genitori alla polizia.  
Michael Haneke ha studiato teatro, filosofia e psicologia. Prima di iniziare la sua carriera di regista ha lavorato come critico cinematografico. Fin dal suo primo lungometraggio Haneke affronta con intransigenza tematiche opprimenti e complesse, sfidando lo spettatore abituato a consumare le immagini in modo passivo. Il suo più grande successo è stato il film AMOUR del 2012, con il quale si è aggiudicato l'Oscar per il miglior film straniero.

O nÄ›Äem jiném (Something Different) (Indisponibile in: UK)
Cecoslovacchia Ceca 1963, Durata: 82‘ b/n
Online dal 21/03/2022 al 20/09/2022

Regia Vera Chytilová Sceneggiatura: Vera Chytilová  Fotografia: Jan Curík Musiche Jirí Slitr Montaggio: Miroslav Hájek Produttore: Narodni Film.Archive Interpreti: Eva Eva Bosáková (l'atleta Eva), Vera Uzelacová (Vera), Josef Langmiler (Josef – padre di Vera), Jirí Kodet (Jirka – amante di Vera)

Agli inizi degli anni Sessanta, il cinema dell'ex blocco comunista contava indubbiamente più donne registe di quello occidentale. Una delle sue figure di spicco è la regista ceca VÄ›ra Chytilová. Nel suo primo lungometraggio 'O nÄ›Äem jiném' (Qualcosa d'altro), la regista combina due biografie, una fittizia e l'altra reale, di una borghese insoddisfatta e di una campionessa di ginnastica artistica, Eva Bosáková , che interpreta se stessa. 

Ung Flukt (The Wayward Girl)
Norvegia 1959, Durata: 95‘ b/n
Online dal 21/03/2022 al 20/06/2022

Regia Edith Carlmar Sceneggiatura: Niels Johan Rud, Otto Carlmar Fotografia: Sverre Bergli Musiche: Bjarne Amdahl Montaggio Fritze Kjær Produttore: Norwegian Film Institute Interpreti: Liv Ullmann (Gerd), Atle Merton (Anders, amico di Gerd), Rolf Søder (Bendik), Nanna Stenersen (madre di Gerd) , Tore Foss (padre di Gerd)

Una chicca degli archivi norvegesi, diffusa per la prima volta in tutta Europa grazie ad ArteKino Classics: il debutto cinematografico di Liv Ullmann, nel 1959! In questo film, girato dalla regista norvegese Edith Carlmar, Liv Ullmann interpreta l'irrequieta Gerd, una donna indipendente che non bada alle convenzioni. Un film moderno che offre un ritratto privo di sentimentalismi della società norvegese della fine degli anni ‘50, dove la differenza di classe sociale manda in frantumi l'amore di due giovani.  

Dramma "coming-of-age" che segna il debutto della carriera cinematografica di Liv Ullmann, diretto da Edith Calmar, la più importante regista del cinema norvegese del dopoguerra. Il film è tratto da un romanzo di Nils Johan Rud e racconta la storia della diciassettenne Gerd, la figlia illegittima di una donna single. Gerd è sul punto di commettere un reato. Dopo essere stata fermata dalla polizia, il suo ragazzo, uno studente di buona famiglia, decide di "salvarla" e la porta in una baita nella foresta per tenerla lontana dall'ambiente deleterio in cui bazzica. I primi giorni nella natura sono esaltanti, ma l'idillio finisce quando Gerd incontra un vagabondo che la affascina...      

Edith Carlmar (1911-2003) è stata attrice e la prima regista donna della Norvegia. Ha realizzato il primo film noir del paese (Death Is a Caress). Tutti i suoi film sono stati dei successi commerciali e la collocano tra le registe di maggior rilievo nella storia del cinema norvegese. Carlmar ha diretto dieci film in dieci anni, e gli anni Cinquanta sono stati il decennio più produttivo della sua carriera.  

Sjećaš li se Dolly Bell? (Ti ricordi di Dolly Bell?) (Indisponibile in: Croazia, Slovenia)
Jugoslavia 1981, Durata: 108‘ Colore
Online dal 25/03/2022 al 25/06/2022

Regia Emir Kusturica Sceneggiatura: Abdulah Sidran, Emir Kusturica Fotografia: Vilko FilaÄ Musiche: Zoran Simjanović Montaggio: Senija Ticić Produttore: Sarajevo Film Centre Interpreti: Slavko Štimac (Dino), Slobodan Aligrudić (padre), Mira Banjac (madre), Ljiljana Blagojević (Dolly Bell), Mirsad Zulic (delinquente), Pavle Vujisić (zio)

Quello che 40 anni fa era un film “jugoslavo" è oggi un film serbo. Il regista Emir Kusturica esordisce con Do you remember Dolly Bell? (Ti ricordi di Dolly Bell?), che riscontrò un immediato successo internazionale. I ricordi di una gioventù ribelle in una società oppressa dal comunismo sono uno dei momenti più alti della programmazione ArteKino Classics.

Ti ricordi di Dolly Bell? (Sjećaš li se Dolly Bell?) è stato realizzato nell'ex Jugoslavia e ha vinto il Leone d'Oro per la migliore opera prima al Festival di Venezia del 1981. Il film di Kusturica è ambientato a Sarajevo nel 1963 e racconta di una gioventù svogliata, oppressa dall'ortodossia comunista. Sono ammessi solo i vecchi film, come Europa di notte di Blasetti (1959), in cui appare una spogliarellista di nome Dolly Bell. Ma la voglia di novità e apertura del giovane sedicenne contrasta con la rigida società in cui vive: lui ama la musica pop occidentale e rifiuta il mondo che gi viene offerto. 

Vdekja e kalit (La morte del cavallo)
Albania 1992, Durata: 90’ Colori
Online dal 29/03/2022 al 20/06/22

Regia Saimir Kumbaro Sceneggiatura: Nexhati Tafa Fotografia: Bardhyl Martiniani Musiche: Rene Aubry; Montaggio: Nerman Furxhi Produttore: Albanian Nat Filmarchive 

Interpreti: Timo Flloko (Agroni), Rajmonda Bulku (moglie), Niko Kanxheri (Estrefi), Fitim Makashi (Vangjeli), Luan Qerimi (padre), Tinka Kurti (madre), Harilla Vjero (investigatore), Luljeta Sallaku (sorella).

La storia del film Vdekja e kalit si ispira a fatti realmente accaduti e racconta le vicende di Agron, un ufficiale dell'esercito albanese e allenatore di cavalli, che si rifiuta di obbedire agli ordini del governo e di uccidere il suo amato cavallo. Per il suo atto di disobbedienza, Agron viene denunciato, considerato un cospiratore e infine incarcerato come prigioniero politico. Il suo processo scatenerà una reazione a catena di tragici eventi che coinvolgerà amici e parenti.      

Saimir Kumbaro (* 5 maggio 1945 a Tirana) lavora dagli anni Settanta come regista e ha girato numerosi documentari, tra cui il pluripremiato 'Concert on year 36'. 

And now for something completely different (E ora qualcosa di completamente diverso) (Indisponibile in: UK, Irlanda, Malta)
Regno Unito 1971, Durata: 88‘ Colori
Online dal 21/03/2022 al 01/06/2022

Regia Ian MacNaughton Sceneggiatura: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin Fotografia: David Muir Musiche: Douglas Gamley Montaggio: Thom Noble Produttore: Python Pictures Interpreti: Graham Chapman (diversi ruoli), John Cleese (diversi ruoli), Terry Gilliam (diversi ruoli), Eric Idle (diversi ruoli), Terry Jones (diversi ruoli), Michael Palin (diversi ruoli), Carol Cleveland (Dierdre Pewtey (ecc.), Connie Booth (suora, ecc.)

I leggendari Monty Python non potevano mancare nella rassegna ArteKino Classics: E ora qualcosa di completamente diverso combina i migliori episodi della celeberrima serie trasmessa dalla BBC 'Monty Python's Flying Circus’ con animazioni mordaci. Gli sketch traboccano di gag esilaranti e demenziali, dei non sense tipicamente british. Un morismo irriverente e politicamente scorretto. 

Chi vincerà il premio del "borghese più imbecille dell'anno"? Questo e tanti altri mitici sketch della serie "cult" della BBC 'Monty Python's Flying Circus' si ritrovano nel lungometraggio 'E ora qualcosa di completamente diverso'. I celeberrimi "Pythons" - ossia Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin – interpretano nel film i diversi personaggi che li hanno resi famosi.

ARTEKINO CLASSICS: FILM IN ARRIVO

Solo Sunny
RDT 1980, Durata: 100‘ Colori
Online dal 01/04/2022 al 31/07/2022

Regia Konrad Wolf, Wolfgang Kohlhase Sceneggiatura: Wolfgang Kohlhase, Dieter Wolf Fotografia: Eberhard Geick; Musiche: Günther Fischer; Montaggio: Evelyn Carow; Produttore: VEB DEFA-Studio für Spielfilme, Gruppo di Lavoro Artistico “Babelsberg” 

Interpreti: Renate Krößner (Sunny), Alexander Lang (Ralph), Dieter Montag (Harry), Heidi Kipp (Christine), Klaus Brasch (Norbert), Hansjürgen Hürrig (Hubert), ecc.

Solo Sunny ritrae un paese che oggi non esiste più: la Repubblica Democratica Tedesca. Il film, frutto della collaborazione tra il regista Konrad Wolf e lo sceneggiatore Wolfgang Kohlhaase, racconta la storia della cantante Sunny, che sogna una carriera di solista: impresa non facile per una giovane donna dalla personalità non convenzionale nella società socialista del tempo. Girata nel quartiere berlinese di Prenzlauer Berg, l’opera offre un ritratto autentico di tutta una generazione nella Berlino degli anni '80.

Film: Sunny è la cantante di una band che si esibisce in piccoli locali di provincia, ma che aspira alla fama. Sunny vuole di più; è l'incarnazione dell'outsider, è insolente ed è una donna libera. Il suo obiettivo è diventare una star. Un nuovo sassofonista si unisce alla band, Ralph. A Sunny piace la sua musica e presto i due iniziano una relazione. Sunny chiede a Ralph di scriverle una canzone, ma dopo un serio dissapore con la sua band, finisce per esserne estromessa. Anche la relazione con Ralph va a rotoli. Sunny è in crisi, ma ha finalmente la possibilità di cantare da sola il pezzo che Ralph ha scritto per lei. Purtroppo però l'esibizione non porta la svolta tanto desiderata. Dopo un tentato suicidio, Sunny riprende il suo vecchio lavoro in fabbrica, che abbandona poco dopo.

Regia: Konrad Wolf (1925 – 1982): Figlio di una famiglia comunista, dal 1933 cresce in esilio. Dopo la guerra studia regia alla Scuola di Cinema di Mosca, dove conosce registi di spicco come Joris Ivens e Abram Romm. Dal 1953 vive a Berlino Est dove diventa uno dei massimi esponenti del cinema della RDT e dove realizza "Sterne" (1959), "Der geteilte Himmel‘ (1964), "Ich war neunzehn" (1967) e "Solo Sunny" (1979). I suoi lavori esplorano principalmente la storia tedesca e la realtà della RDT. 560

Carmen Story
Spagna 1983, Durata: 102‘ Colori
Online dal 02/05/2022 al 31/07/2022

Regia Carlos Saura Sceneggiatura: Carlos Saura, Antonio Gades Fotografia: Teodoro Escamilla Musiche: Teodoro Escamilla Montaggio: Pedro del Rey Produttore: Emiliano Piedra, Televisión Española (TVE).

Interpreti: Antonio Gades (Antonio), Laura de Sol (Carmen), Paco de Lucia (Paco), Marisol (Flores), Cristina Hoyos (Cristina), ecc.

L'adattamento cinematografico della Carmen, da parte di Carlos Saura, è uno dei film più emblematici della storia del cinema spagnolo: un gruppo di ballerini di flamenco prova una versione (molto) spagnola del dramma di Prosper Merimee. Antonio (il protagonista) si innamora di Carmen (prima ballerina). La loro relazione tempestosa finisce in un dramma d'amore fatale.  

Il film: Un ensemble di musicisti e ballerini prova un'interpretazione flamenca della storia della Carmen. Il produttore e primo ballerino è Antonio.  Si reca a Siviglia alla ricerca della sua protagonista e vi trova la ballerina giusta, ma anche la sua nemesi. Antonio è attratto dal suo spirito libero e indipendente. Plasma Carmen insegnandole a ballare e a sentire la danza con tutta se stessa. Ma si rende subito conto che Carmen è imprevedibile e indomabile. Antonio finirà per distruggere la sua creatura. Nel suo adattamento della CARMEN, Carlos Saura mette in scena un antagonismo culturale, ossia l'opposizione tra la verità del flamenco e la sua interpretazione culturalmente canonica nell'opera di Bizet. CARMEN STORY di Carlos Saura ha un folgorante successo nel 1983 e conquista lo stesso anno il premio per il "Miglior contributo artistico" a Cannes.

Regia: Carlos Saura (*1932) è considerato uno dei più importanti registi spagnoli. Inizia la sua carriera nel 1955 con dei cortometraggi. Il suo primo lungometraggio è presentato in anteprima al Festival di Cannes nel 1960. Nel 1966, acquista fama internazionale quando il suo film LA CAZA (La caccia) vince l'Orso d'Argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino. I suoi film si distinguono per una narrazione complessa e sono spesso controversi. 

She didn’t say no 
Irlanda 1958, Durata: 97‘ Colori

Regia Cyril Frankel Sceneggiatura: TJ Morrison/Una Troy Fotografia: Val Stewart Musiche: Tristram Cary Montaggio: Charles Hasse Produttore: Irish Film Institute Interpreti: Eileen Herlie (Bridget Monaghan), Perlita Neilson (Mary Monaghan), Wilfred Downing (Tommy Monaghan)

Il cinema irlandese non avrà prodotto un numero esorbitante di film, ma alcuni di essi hanno colpito nel segno. Come la commedia 'She didn’t say no', inizialmente censurata, è tratta dal romanzo 'We Are Seven' di Una Troy, pubblicato nel 1955, che racconta la storia vera di Moll Mc Carthy. Il film è stato girato in Cornovaglia, sebbene le autorità irlandesi avessero negato al regista l'autorizzazione di filmare un 

Il film: Bridget Monahan vive felicemente con i suoi sei figli avuti con cinque uomini diversi. Ma i padri, non vogliono saperne dei figli illegittimi. Bridget, sarta di professione, è stata per anni oggetto di scandalo nella piccola città. Stanchi di essere a vedere ogni giorno il frutto della loro infedeltà, i padri si coalizzano per cercare di allontanare dalla città Bridget e la sua marmaglia. Imperterriti, i bambini non si lasciano scoraggiare e cercano di continuare a vivere normalmente e di conoscere i loro padri. E poi Bridget è fatta a modo suo, e un giorno si concede una nuova storia d'amore...

Regia: Cyril Frankel (1921-2017) esordisce con 'Man of Africa' (noto anche come Kigusi Story) che viene subito nominato al Festival di Cannes del 1954. Il repertorio di Cyril Frankel comprende commedie, drammi, film polizieschi, thriller di spionaggio e film horror colti. La sua carriera televisiva inizia nel 1965 con sei episodi per la popolare serie poliziesca 'Gideon's Way' (L'ispettore Gideon). Fino al 1986 gira episodi per dodici diverse serie televisive, alcune delle quali raccolgono un notevole successo anche nel pubblico di lingua italiana, come 'Gli invincibili' (The protectors), 'L'avventuriero' (The Adventurer) o 'Agente speciale' (The avengers). 

Derborence
Svizzera 1985, Durata: 99‘ Colori
Online dal 01/04/2022 al 20/07/2022

Regia: Francis Reusser Sceneggiatura: Francis Reusser, Jacques Baynac, Christiane Grimm Fotografia: Emmanuel Machuel Musiche: Maria Carta Montaggio: Christine Benoît, Francis Reusser Produttore: Cinémathèque Suisse Interpreti: Isabel Otero, Jacques Penot, Maria Machado, Jean-Marc Bory, Bruno Cremer

Per rappresentare la Svizzera ArteKino Classics ha selezionato un film del regista svizzero Francis Reusser. 'Derborence', uno dei suoi più grandi successi, è l'adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore svizzero Charles F. Ramuz, candidato al premio Nobel per la letteratura. Il film è profondamente radicato nella cultura della Svizzera francofona.

Il film: 'Derborence' racconta la storia di Antoine che, fresco di nozze, sale con il vecchio Séraphin sull'alpeggio per far pascolare le mucche. Dopo poche settimane una frana travolge uomini e animali. Sembra che non ci siano sopravvissuti. Thérèse, la giovane moglie di Antoine, è incinta. Ha difficoltà ad adattarsi al suo ruolo di giovane vedova. Due mesi dopo, Antoine, liberatosi dalle macerie, ritorna al villaggio. Gli abitanti del villaggio pensano che sia un fantasma. Antoine non riesce a sopportare l'idea di essere il solo superstite e ritorna sulla montagna alla ricerca di Séraphin. All'alba Thérèse si accorge della sua scomparsa e lo raggiunge sul luogo della frana, sperando di strappare qualcosa di vivo ai morti.  

Scrubbers (Indisponibile in : UK, Irlanda, Malta, Spagna)
Svezia/Regno Unito 1982, Durata: 90‘ Colori

Regia Mai Zetterling Sceneggiatura: Susanne Buxton, Roy Minton Fotografia: Ernest Vincze Musiche Michael Hurd Montaggio: Rodney Holland Produttore: HandMade Films Interpreti: Amanda York (Carol Howden), Chrissie Cotterill (Annetta Brady), Kate Ingram (Eddie), Debby Bishop (Doreen), Kathy Burke (Glennis)

ArteKino Classics ci va riscoprire con 'Scrubbers' una delle icone della lotta femminista, la regista svedese  Mai Zetterling famosa per i suoi film radicali. La Zetterling propone una lettura femminista del genere 'film ambientati in carcere' e racconta senza voyeurismo la violenza quotidiana fra donne e la complessità dei loro rapporti. 

Il film: Un sinistro riformatorio in Inghilterra alla fine degli anni '70. Mentre le ragazze puliscono il pavimento della palestra, due giovani donne riescono a fuggire: Annetta vuole andare a trovare sua figlia che vive in un orfanotrofio. Carol vuole andare dalla sua amica Doreen che si trova però in un carcere di sicurezza. Purtroppo la fuga finisce male, Annetta viene arrestata e inviata nella stessa prigione in cui si trova ora Carol per essere vicina alla sua compagna. Questa ha però una nuova amante e Carol si dispera. Annetta sospetta Carol di averla denunciata alla polizia. Nel corso del racconto, si sviluppa un ciclo di violenza, umiliazioni e futili alleanze. Annetta insegue Carol e la picchia brutalmente. Questo gesto le fa però perdere l'ultima possibilità di impedire che sua figlia venga data in adozione. Continua così la vita monotona della prigione. 

Regia: Mai Zetterling (1925 in Svezia – 1994 nel Regno Unito) è stata attrice, regista e autrice di sceneggiature e romanzi; ha lavorato in Svezia e nel Regno Unito. Dopo la formazione di attrice presso la Dramaten di Stoccolma, si esibisce in teatri svedesi e debutta al cinema nel 1941 in un film di Gunnar Olsson. Nel 1960 inizia la sua carriera di regista, prima alla BBC dove gira cortometraggi e documentari. Affronta tematiche sociali, come quella delle minoranze etniche, la discriminazione femminile e il disagio dei giovani. Il suo cortometraggio 'The War Game' (1963) vince un premio al Festival di Venezia. Con i suoi film, che spezzano i tabù e affrontano le sue ossessioni, come l'adattamento letterario 'Loving Couples' (Gli amorosi)  (1964) o 'Secreted Games' (Giochi di notte) (1966), fa scandalo: i film non sono accettati per la proiezione ai festival di Cannes e Venezia. Nel 1968 ottiene finalmente un successo internazionale con il film 'Flickorna' (Le ragazze). Mai Zetterling ha girato complessivamente 15 film.  

De man die zijn haar kort liet knippen (L'uomo dal cranio rasato)
Belgio 1966, Durata: 98‘ s/w
Online dal 01/05/2022 al 30/10/2022

Regia: André Delvaux Sceneggiatura: Anna De Pagter & André Delvaux Fotografia: Ghislain Cloquet Musiche: Frédéric Devreese Montaggio: Suzanne Baron Produttore: Cinematek Belgique Interpreti:  Senne Rouffaer (Govert Miereveld), Beata Tyszkiewicz (Fran), Hector Camerlynck (prof. Mato), Hilde Uitterlinden (Beps), Annemarie Van Dijk (Corra), Hilda Van Roose (Miss Freken) 

De man die zijn haar kort liet knippen (L'uomo dal cranio rasato) di André Delvaux è una perla rara delle Royal Belgian Film Archives e una “chicca” del ciclo ArteKino Classics. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Johan Daisne (1947). Racconta dell'amore infelice di un insegnante per la sua alunna, e del suo vano tentativo di reprimerlo. La pellicola ha conquistato nel 1966 il Sutherland Trophy al BFI London Film Festival.

Il film: Il film di esordio di André Delvaux è un classico del realismo magico della produzione cinematografica fiamminga. Il film racconta la storia di un avvocato, Govert Miereveld, che insegna in una scuola per ragazze di una cittadina di provincia. È innamorato della sua allieva Fran e soffre di questa passione proibita che lo aspira in una profonda depressione. Lascia la città per dimenticarla, ma continua a struggersi per la passione. Senne Rouffaer, incarna in modo brillante il protagonista, riuscendo a esprimere in ogni scena il tormento e la nevrosi dell'uomo. La fotografia è firmata da Ghislain Cloquet, cameraman del grande Bresson. Tutto il film ha un look bressoniano: "... un film di struggente e severa bellezza, ma anche pieno di emozione. 'L'uomo dal cranio rasato' è uno dei film più importanti del cinema europeo degli anni Sessanta." Kevin Thomas (Los Angeles Times 07.02.1973).

El cochecito/ La carrozzella
Italia/Spagna 1960, Durata: 85‘ b/n

Regia: Marco Ferreri Sceneggiatura: Rafael Azcona, Marco Ferreri Fotografia: Eduard van der Enden Musiche: François de Roubaix Montaggio: Denis Boran, August Verschueren, Hans Zeiler Produttore: Films 59, Portabella Film Interpreti:  José Isbert (Don Anselmo Proharán), Pedro Porcel (Carlos Proharán), José Luis López Vázquez (Alvarito), María Luisa Ponte (Matilde Proharán), Lepe (Don Lucas (Jose A. Lepe)

ArteKino Classics lascia spazio anche alla satira. El Cochecito (La carrozzella) è un film spagnolo diretto dal geniale Marco Ferreri, che ha acquisito fama mondiale con il suo provocatorio La grande abbuffata. La carrozzella è una commedia sarcastica che caricatura la società spagnola degli anni Sessanta. Il film ha conseguito il premio della critica al festival di Venezia ed è considerato un classico del cinema spagnolo.

Don Anselmo Proharan (interpretato dal famoso attore spagnolo José Isbert) è vecchio e solo. Non si sente più amato dalla sua famiglia e preferisce trascorrere le giornate con il suo amico Lucas, da poco felice proprietario di una moto-carrozzella. I due anziani fanno amicizia con un gruppo di invalidi che si spostano con delle sedie a rotelle motorizzate. Don Anselmo non ce la fa a seguirli a piedi e decide di procurarsi anche lui una carrozzella a motore. Per raggiungere il suo obiettivo, le pensa tutte: fa finta di essere malato, ma visto che il trucco non funziona ricorrerà a soluzioni più radicali.  

Nuit de chien
Germania/Francia/Polonia 2008, Durata: 118‘ Colori

Regia: Werner Schroeter Sceneggiatura: Juan Carlos Onetti, Werner Schroeter, Gilles Taurand Fotografia: Thomas Plenert Musiche: Eberhard Kloke    Montaggio: Bilbo Calvez, Julia Gregory, Peter Przygodda Produttore: Kinemathek Interpreti:  Pascal Greggory (Ossorio), Bruno Todeschini (Morasan), Éric Caravaca (Villar), Amira Casar (Irène), Nathalie Delon (Risso), Marc Barbé (Vargas), ecc.

Questa coproduzione portoghese-francese-tedesca, raramente diffusa sugli schermi, è uno dei momento forti di ArteKino Classics: 'Nuit de chien' è l'ultimo film di Werner Schroeter, una distopia ambientata in una città governata dalla violenza e dal despotismo. Una grande opera artistica.  

Ossorio (Pascal Greggory) è medico, un eroe della resistenza. Ma la guerra è persa e Ossorio ha nuovi piani. Torna nella città assediata di Santa Maria per ritrovare i suoi vecchi compagni e salvare la donna che ama. Il tempo stringe e Ossorio ha solo una notte per fuggire. Nel film si ritrovano gli elementi distintivi dell'opera di Schröter: "Dipinge l'inferno della tirannia, del tradimento e dell'opportunismo in abbaglianti tinte chiaro-scure, scandisce la tragedia con suggestivi brani di musica classica e celebra l'apocalissi in rosso e nero.“ (Claudia Lenssen, epd Film)

Les lèvres rouges (La vestale di Satana)
Belgio 1971, Durata: 87‘ Colori
LUNGOMETRAGGIO DI HENRY KÜMEL
BELGIO 1971, 87 MIN. 

INTERPRETI: DELPHINE SEYRIG, DANIELLE OUIMET, ANDREA RAU

Regia: Harry Kümel Sceneggiatura: Pierre Drouot, Harry Kümel, Jean Ferry, Joseph Amiel, Manfred R. Köhler Fotografia: Eduard van der Enden Musiche: François de Roubaix Montaggio: Denis Boran, August Verschueren, 

Hans Zeiler Produttore: Showking Films, Maya Films, Roxy Films Interpreti:  Delphine Seyrig (la contessa Elizabeth Báthory), John Karlen (Stefan / marito), Danielle Ouimet (Valérie / moglie), Andrea Rau (Ilona / amante di Elizabeth Báthory), ecc.

Il film cult vampiresco 'La vestale di Satana' non poteva mancare nella selezione ArteKino Classics. Una giovane coppia, a Ostende, cade nelle grinfie della misteriosa ungherese contessa Báthory, una contessa che soggiorna con la sua assistente/amante nello stesso albergo degli sposini. Una serie di sanguinosi omicidi nella vicina Bruges sembra collegarsi a questa presenza.

Stefan e Valérie partono dalla Svizzera per recarsi in Inghilterra: i giovani sposi vogliono comunicare alla madre di Stefan la lieta novella. Un imprevisto li costringe a trascorrere la notte in un albergo di Ostende. Stefan decide di rimanere qualche giorno in Belgio e va a visitare con la moglie la vicina Bruges. La pittoresca cittadina è scossa da una serie di macabri omicidi. Di ritorno in albergo, Valérie e Stefan incontrano la contessa Báthory e la sua assistente Ilona. Le spudorate avances della contessa e le storie della sua antenata che si manteneva giovane bagnandosi nel sangue delle vergini, spaventano Valérie. Ma Stefan si sente attratto da queste storie raccapriccianti e la coppia finisce succube della contessa. Poco a poco i due sposi cominciano a capire che la contessa ha molto più in comune del solo nome con la sua leggendaria antenata.

Ök Ketten (The two of them)
Ungheria 1978, Durata: 100‘ Colori

Regia: Márta Mészáros Sceneggiatura: József Balázs, Géza Bereményi, Ildikó Kórody, Márta Mészáros Fotografia: János Kende Musiche: György Kovács Montaggio: Éva Kármentõ Produttore: NFI Hungary 

Interpreti:  Éva Szabó (Mári (voce)), Marina Vlady (Mári), Lili Monori (Juli Bodnár), Jan Nowicki (János Bodnár), Zsuzsa Czinkóczi (Zsuzsi Bodnár), ecc.

Con ‘Ök Ketten’ (The two of them) ArteKino Classics celebra una delle grandi esponenti del cinema europeo: la regista ungherese Martá Mészàros. Come in molti dei suoi film, anche in ' The two of them' racconta di svolte decisive nella vita delle donne. La direttrice di una casa di accoglienza per donne incontra casualmente una giovane madre in crisi. Le due troveranno conforto nella loro amicizia, nonostante l’appartenenza a classi sociali diverse. 

Il film: Mári (interpretata dall'attrice francese Marina Vlady), madre di due adolescenti e sposata da 20 anni, assume la direzione di una casa di accoglienza per donne in una cittadina di provincia. Un giorno incontra Juli, (Lili Monori), che fugge dal marito alcolizzato. Mári la accoglie nel suo istituto con la figlia, sebbene i bambini siano vietati. "Vediamo il volto sorridente e pieno di compassione di Mári che giustifica l'eccezione alla regola e la fredda reazione dell'ispettrice. È un film che si distingue per il suo risoluto anticonformismo, le sfumature, gli interrogativi che rimangono irrisolti, tutta l'ambiguità della realtà, un mondo agli antipodi dell'ideologia." Simone Reber, rbbKultur

Martá Mészàros (*1931 a Budapest) la più famosa regista ungherese. Cresce a Mosca e vi studia all'accademia cinematografica VGIK. Nel 1958 inizia la sua carriera a Budapest con dei documentari. Acquista fama internazionale nel 1976 quando il suo lungometraggio 'Adoption' conquista L'Orso d'Oro alla Berlinale nel 1976. Nel 2021 viene insignita del premio alla carriera agli European Film Awards.

Viaggo in Italia
Italia 1954, Durata: 80‘ b/n
Online dal 01/11/2022 al 30/11/2022

Regia: Roberto Rossellini Sceneggiatura: Vitaliano Brancati, Roberto Rossellini, Colette, Antonio Pietrangeli Fotografia: Enzo Serafin Musiche: Renzo Rossellini   Montaggio: Jolanda Benvenuti Produttore: Bologna 

Interpreti: Ingrid Bergman (Katherine Joyce), George Sanders (Alex Joyce), Maria Mauban (Marie Mauban), Anna Proclemer (prostituta), Paul Muller (Paul Dupont), ecc.

Con Viaggio in Italia del grande Roberto Rossellini, ArteKino Classics presenta anche uno dei grandi classici del cinema italiano. La storia di una coppia inglese, Catherine e Alexander Joyce (interpretati da Ingrid Bergmann e George Sanders), che non hanno più nulla da dirsi. Vanno in Italia per vendere una villa nei pressi di Napoli ereditata da uno zio. Il viaggio si trasforma gradualmente in un'esplorazione dei loro ricordi, delle loro aspettative e della loro diversità.

Eric Rohmer su Viaggio in Italia: "…è la storia della lite e della riconciliazione di una coppia. Tipico soggetto da commedia, soggetto anche di Aurora. Rossellini e Murnau sono i due soli cineasti che abbiano fatto della natura l'elemento attivo principale del dramma. Poiché rifiutano entrambi le facili soluzioni dello stile psicologico, disprezzano i sottintesi e l'allusione, hanno avuto lo straordinario privilegio di condurci fino alle più segrete regioni dell'anima. Segrete, intendiamoci: non si tratta delle zone torbide della libido, ma della piena luce della coscienza". ('Il cinema ritrovato' http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/viaggio-in-italia)

Roberto Rossellini (1906 –1977) è entrato nella storia del cinema come regista, produttore e sceneggiatore. È stato uno dei massimi esponenti del neorealismo italiano. Fra i suoi capolavori del dopoguerra ricordiamo: 'Roma, città aperta' (1945), 'Paisà' (1946) e 'Germania, anno zero' (1948). Ha girato tre film con Ingrid Bergman: Stromboli, terra di Dio (1949), 'Europa '51' (1952) e 'Viaggio in Italia' (1954). Nel 1951 Rossellini viene invitato in India da Jawaharlal Nehru: qui gira 'India Matri Buhmi' e una serie Tv di 10 episodi 'L'India vista da Rossellini'. Di ritorno in Europa dirige 'Il generale Della Rovere' (con il quale conquista a Venezia il Leone d'Oro) e 'Era notte a Roma'. Negli anni Sessanta e Settanta realizza per la televisione una serie di film su personaggi storici, come 'Socrate' e 'La presa di potere di Luigi XIV', utilizzando di nuovo il linguaggio del cinema come strumento di conoscenza.

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