In occasione della pubblicazione di The Nolan Variations di Tom Shore, Christopher Nolan e l'autore hanno partecipato a una conversazione organizzata da 92Y.
Tra gli altri argomenti più interessanti affrontati durante la chiacchierata, c'è stata una digressione legata a Batman e alla trilogia del Cavaliere Oscuro firmata da Nolan.
Quando Batman Begins ha cominciato il processo produttivo nel marzo del 2004, infatti, la Marvel non aveva ancora sfornato nessun cinecomic (Iron Man è arrivato nelle sale solo nel 2008) e, anzi, è stato poi Il cavaliere oscuro a consacrare definitivamente il genere, trasformandolo in una macchina da soldi per lo studio system.
"Era il momento giusto per raccontare la storia che mi interessava" ha detto Nolan. "L'origin story di Batman non era mai stata narrata al cinema e, in toto, nemmeno nei fumetti. Non avevamo dettagli precisi da seguire. C'era un vuoto nella storia del cinema. Superman era stato raccontato in modo molto preciso da Christopher Reeve e Richard Donner ma la stessa cosa non esisteva per Batman. Volevamo narrare la storia di una figura straordinaria in un universo ordinario".
Così, senza modelli da seguire o parametri di genere da ricalcare, Nolan ha potuto sviluppare la trilogia del Cavaliere Oscuro "con grandi libertà dal punto di vista creativo, dimostrando agli studios che quella era una via percorribile" (adesso, invece, è ben più difficile produrre un cinecomic senza le interferenze dello studio).
"L'altro grande vantaggio di cui abbiamo goduto è stata la possibilità di prenderci tempo tra un capitolo e l'altro" ha aggiunto il regista. "Quando abbiamo finito Batman Begins ancora non sapevamo se avremmo fatto un sequel e poi ci siamo presi tre anni per concluderlo, e altri quattro prima del capitolo finale. Avevamo il lusso del tempo. Non ci sentivamo parte di una macchina commerciale, di un motore per lo studio. Più il genere è diventato di successo e più sono cresciute questo tipo di pressioni. Noi abbiamo lavorato nel momento giusto".
Fonte: Indiewire