Protagonista di Padmavati, film storico che ha suscitato un’ondata di proteste e polemiche in India, l’attrice Deepika Padukone è stata vittima di una serie gravi minacce da parte del gruppo estremista della “casta dei cavalieri”, che ha offerto una ricompensa di ben 10 milioni di rupie a chiunque la «brucerà viva».

Tratto da un poema epico del XVI secolo, Padmavati racconta di una regina indù che per non cadere nelle mani del sultano di Dheli dopo il lungo assedio al Forte Chittor (1303), preferì suicidarsi dandosi fuoco insieme alle altre donne del Chittorgarh.

Nel corso delle riprese si sono ripetuti violenti attacchi sul set da parte di vandali e pesanti minacce contro i membri della troupe, regista e protagonista in primis.

Dopo la decisione del Cbfc (Organismo di censura preventiva indiano) di cancellare la distribuzione del film nelle sale, il gruppo estremista Abkm ha organizzato una manifestazione nel corso della quale sono state bruciate una serie di gigantografie ritraenti sia il regista che la Padukone.