Césars 2016: arrivano gli Oscar di Francia
26/02/2016

Si accenderanno stasera le luci del Théâtre du Châtelet, che dal 1976 ospita la prestigiosa cerimonia dei Césars, la versione francese degli Oscar. Dopo i BAFTA inglesi tocca quindi ad un altro paese europeo premiare il proprio cinema, che oltralpe è decisamente in ascesa sia dal punto di vista qualitativo che industriale. La Francia investe sul suo cinema, sui giovani talenti e sull’esportazione dei suoi prodotti, facendo prosperare un’industria sempre più solida e in salute che riesce a produrre film dalle analoghe caratteristiche. Ne è una prova evidente la lista della categoria “miglior film†di quest’anno: un film (Mustang) che dopo essere stato presentato a Toronto ed aver vinto il Golden Globe per miglior film straniero rappresenterà la Francia all’Oscar; ben quattro film (Dheepan, La Loi du Marché, Mon Roi, La Tête Haute) presentati nella Selezione Ufficiale del Festival di Cannes, tra cui la Palma d’Oro di Jacques Audiard; e infine Marguerite, che ha guadagnato il Concorso del Festival di Venezia quest’anno ed è stato acclamato dalla critica italiana. Pellicole che hanno fatto il giro del mondo, e che nell’insieme fanno emergere dei dati decisamente interessanti, a partire dalle quote rosa tra i registi: Emmanuelle Bercot, Deniz Gamze Ergüven e Maïwenn, tre donne al di sotto dei 50 anni che si battagliano anche la statuetta di miglior regista insieme a dei grandi del cinema francese come Jacques Audiard e Arnaud Desplechin.

Emmanuelle Bercot è presente anche nella categoria miglior attrice, grazie alla sua interpretazione in Mon Roi (film, non a caso, diretto proprio da una donna, Maïwenn); a farle compagnia i nomi altisonanti di Cécile de France, Isabelle Huppert e Catherine Deneuve, nominata per il suo ruolo di assistente sociale in La Tête Haute, film realizzato dalla stessa Bercot. Impossibile negare come la presenza femminile nel cinema francese sia quindi diventata fondamentale, in un periodo in cui l’industria cinematografica ha spesso puntato il dito sulla scarsa presenza (e la scarsa paga) riservata alle quote rosa. La Francia si dimostra di nuovo all’avanguardia, creando talenti femminili versatili e capaci di imprimere una forte identità nel loro lavoro, sia esso attoriale o registico.

Anche il comparto maschile vanta nomi d’eccezione: Gérard Depardieu, Vincent Lindon (reduce dal premio come Miglior Attore a Cannes per la sua interpretazione in La Loi du Marché), Fabrice Luchini, François Damiens sono nomi che hanno fatto la storia del cinema francese e continuano a volerla scrivere al fianco dei più giovani, come Vincent Cassel e Louis Garrel – quest’ultimo presente tra i non protagonisti. C’è tuttavia un piccolo spazio anche per l’Italia, nella categoria miglior film straniero: Paolo Sorrentino e Nanni Moretti viaggiano dalla Croisette alla nomination al César, rispettivamente per Youth e Mia madre. L’Académie Des Arts et Techniques du Cinéma avrà l’imbarazzo della scelta nel decretare un vincitore.

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