Cinema e follia
18/04/2025
Riceviamo e con piacere pubblichiamo il contributo di Adele D'Ippolito relativo al percorso su Cinema e follia
Cinema è spesso follia permettendoci di vivere storie folli, che nella realtà non vivremmo e mai nemmeno avremmo Immaginato di vivere. Non solo ci immerge nella follia, ma talvolta ci fa innamorare follemente di un personaggio o addirittura del linguaggio di un det regista che parla direttamente al nostro io più profondo. Se si pensa ad un film come Fitzcarraldo, del tedesco Herzog, dove Klaus kinski da’ vita ad un visionario, folle personaggio che decide, con un canto di Caruso di sottofondo, di creare un teatro lirico nelle foreste del Perù ; issando, per arrivare a questo, su per un pendio la propria nave arrivando ad un fiume parallelo a quello percorso. Per creare un teatro dell'opera, proprio lì fra gli indigeni, nella foresta… Non è abbastanza folle questo?la Storia è totalmente credibile, malgrado si sviluppi con situazioni sempre assai poco reali.. Ed è questa la forza di questo tipo di follia filmica: creare un legame con lo spettatore ‘malgrado tutto’(e non è un’accezione negativa, ma quasi di stupore) mantenendone viva l'attenzione fino alla fine. Follia è forse un sogno più ‘vivo’ di altri che da’ la forza di arrivare alla realizzazione del progetto. Questo film ha una forza incredibile perché è l'insieme di più sogni folli. Girare un film nelle foreste del Perù per oltre due anni, pochi soldi, disagi vari. Klaus kinski con il suo sguardo spiritato, i capelli sparati in testa, almeno apparentemente porta avanti il film, ma è Herzog a mettere in scena tutto questo, riuscendo a domare la reale follia del suo attore principale, con le camere a mano nelle riprese sul battello. La follia filmica deve essere ripresa da un non folle, la follia fine a se stessa è solo follia. Si potrebbe dedurre che la follia del cinema sia una finta follia, da film, ma non è così. Se il film ha la potenza di coinvolgere.. ‘ecco la follia’
Adele D'Ippolito
Cinema è spesso follia permettendoci di vivere storie folli, che nella realtà non vivremmo e mai nemmeno avremmo Immaginato di vivere. Non solo ci immerge nella follia, ma talvolta ci fa innamorare follemente di un personaggio o addirittura del linguaggio di un det regista che parla direttamente al nostro io più profondo. Se si pensa ad un film come Fitzcarraldo, del tedesco Herzog, dove Klaus kinski da’ vita ad un visionario, folle personaggio che decide, con un canto di Caruso di sottofondo, di creare un teatro lirico nelle foreste del Perù ; issando, per arrivare a questo, su per un pendio la propria nave arrivando ad un fiume parallelo a quello percorso. Per creare un teatro dell'opera, proprio lì fra gli indigeni, nella foresta… Non è abbastanza folle questo?la Storia è totalmente credibile, malgrado si sviluppi con situazioni sempre assai poco reali.. Ed è questa la forza di questo tipo di follia filmica: creare un legame con lo spettatore ‘malgrado tutto’(e non è un’accezione negativa, ma quasi di stupore) mantenendone viva l'attenzione fino alla fine. Follia è forse un sogno più ‘vivo’ di altri che da’ la forza di arrivare alla realizzazione del progetto. Questo film ha una forza incredibile perché è l'insieme di più sogni folli. Girare un film nelle foreste del Perù per oltre due anni, pochi soldi, disagi vari. Klaus kinski con il suo sguardo spiritato, i capelli sparati in testa, almeno apparentemente porta avanti il film, ma è Herzog a mettere in scena tutto questo, riuscendo a domare la reale follia del suo attore principale, con le camere a mano nelle riprese sul battello. La follia filmica deve essere ripresa da un non folle, la follia fine a se stessa è solo follia. Si potrebbe dedurre che la follia del cinema sia una finta follia, da film, ma non è così. Se il film ha la potenza di coinvolgere.. ‘ecco la follia’
Adele D'Ippolito