Critica cinematografica: le vostre analisi!
31/10/2021
Durante il workshop dedicato a "Critica cinematografica: dalla teoria alla pratica", abbiamo proposto ai partecipanti di scrivere una loro analisi: ecco i lavori che hanno meritato la pubblicazione!
Luce e fiori di Sean Penn
di Maria Adele D'Ippolito
Un 11 settembre visto poeticamente. Sembrerebbe impossibile. Invece Sean Penn ce l'ha fatta nel suo corto, uscito nel 2002, nel film 'corale' 11 settembre 2001.
Un appartamento in penombra: solo le luci elettriche lo illuminano, ed in quell'oscurità, la vita è scura. Un vecchio uomo abita lì, piano piano lo scopriamo, mani che fanno la barba, che lavano il viso, vestiti che vengono accarezzati, il vecchio parla, fa cose, ha occhi che fanno trapelare tristezza. Penn ci fa provare molta empatia per lui, con la telecamera per la maggior parte del tempo che inquadra suoi particolari, le mani, il viso, gli occhi, ma anche il suo fisico da uomo anziano, la pancia, i piedi.. Lui con il suo ritmo di vita, con le sue creazioni mentali: la moglie è morta ma, nell'ombra, lui, vedendola viva, la 'veste' appoggiando gli abiti e le camicie da notte sul letto, accanto a sé, com'era quando lei esisteva ancora… il racconto è parallelo a quello degli aerei che attraversano le torri. O meglio, il disastro dell'11 settembre ci sarà anche per lui, per motivi altri, un cambiamento radicale, in meglio? In peggio? Non si sa.. Sappiamo che per lui il climax è alla caduta della prima torre, quando cadrà la seconda, lo si vede dall'ombra che si abbassa sul muro esterno alla casa, il racconto è già finito, stiamo uscendo dalla finestra e quello che prima vedevamo bene diventa sempre più lontano, fino a diventare il solo vetro esterno della finestra. Questo è un modo delicato di raccontare l'11 settembre da un'altra prospettiva. Questo corto, insieme ad altri 10 corti di registi provenienti da altre parti del mondo, è quello che ci vuol far vedere.. L'11 settembre, di sicuro un fatto gravissimo, può essere visto anche da altre prospettive: al di là delle possibili critiche sottintese, rimane il fatto che ogni avvenimento va comunque visto da più lontano, e non solo raccontando fatti inerenti al dramma in sé e al dramma dei soli personaggi coinvolti.
Luce e fiori di Sean Penn
di Maria Adele D'Ippolito
Un 11 settembre visto poeticamente. Sembrerebbe impossibile. Invece Sean Penn ce l'ha fatta nel suo corto, uscito nel 2002, nel film 'corale' 11 settembre 2001.
Un appartamento in penombra: solo le luci elettriche lo illuminano, ed in quell'oscurità, la vita è scura. Un vecchio uomo abita lì, piano piano lo scopriamo, mani che fanno la barba, che lavano il viso, vestiti che vengono accarezzati, il vecchio parla, fa cose, ha occhi che fanno trapelare tristezza. Penn ci fa provare molta empatia per lui, con la telecamera per la maggior parte del tempo che inquadra suoi particolari, le mani, il viso, gli occhi, ma anche il suo fisico da uomo anziano, la pancia, i piedi.. Lui con il suo ritmo di vita, con le sue creazioni mentali: la moglie è morta ma, nell'ombra, lui, vedendola viva, la 'veste' appoggiando gli abiti e le camicie da notte sul letto, accanto a sé, com'era quando lei esisteva ancora… il racconto è parallelo a quello degli aerei che attraversano le torri. O meglio, il disastro dell'11 settembre ci sarà anche per lui, per motivi altri, un cambiamento radicale, in meglio? In peggio? Non si sa.. Sappiamo che per lui il climax è alla caduta della prima torre, quando cadrà la seconda, lo si vede dall'ombra che si abbassa sul muro esterno alla casa, il racconto è già finito, stiamo uscendo dalla finestra e quello che prima vedevamo bene diventa sempre più lontano, fino a diventare il solo vetro esterno della finestra. Questo è un modo delicato di raccontare l'11 settembre da un'altra prospettiva. Questo corto, insieme ad altri 10 corti di registi provenienti da altre parti del mondo, è quello che ci vuol far vedere.. L'11 settembre, di sicuro un fatto gravissimo, può essere visto anche da altre prospettive: al di là delle possibili critiche sottintese, rimane il fatto che ogni avvenimento va comunque visto da più lontano, e non solo raccontando fatti inerenti al dramma in sé e al dramma dei soli personaggi coinvolti.