Vi siete mai chiesti come sarebbe guardare Titanic in italiano mantenendo, tuttavia, le voci originali di Leonardo DiCaprio e di Kate Winslet? O che effetto farebbe ascoltare le canzoni tradotte de Il Re Leone con la voce di Donald Glover e Beyoncé? La startup israeliana Deepdub intende rendere questa possibilità realtà. Nello specifico, intende utilizzare l’intelligenza artificiale e il deep learning per tradurre una qualsiasi traccia vocale in una lingua diversa.
Fondata nel 2019 a Tel Aviv, l’impresa sfrutta tecnologie sofisticate per “localizzare” i contenuti, ovvero per tradurre, doppiare e adattare i prodotti di intrattenimento in modo da raggiungere un pubblico internazionale e sempre più differenziato. Al momento, Deepdub è in grado di operare su sei lingue diverse, tra cui francese, tedesco e spagnolo, ma l’obiettivo è poterne trattare 60. Oltre che al cinema, tale tecnologia può essere applicata ad altre tipologie di contenuti, quali serie televisive, news internazionali o eventi sportivi.
Nonostante il processo sia ancora da perfezionare e continui ad essere necessario l’intervento di personale esperto per affinare la traduzione, i benefici sembrano essere molteplici: la possibilità di mantenere l’unicità e la particolarità della voce originale, l’accelerazione dell’espansione internazionale dei servizi di streaming e la riduzione dei costi del doppiaggio. Inoltre, nella situazione sanitaria attuale, la tecnologia di Deepdub si rivela ulteriormente vantaggiosa dal momento che permette di ridurre gli assembramenti in fase di doppiaggio. Alcune major di Hollywood hanno già avuto modo di testare la nuova tecnologia e l’accoglienza sembra essere positiva.
Accanto a Deepdub, altre imprese concorrenti stanno sviluppando tecnologie simili. Fra queste l’azienda canadese Resemble ha applicato il proprio strumento di clonazione della voce in lingue diverse a conversazioni tra computer ed esseri umani all’interno di call center. Chi si è spinta oltre è l’inglese Synthesia, impresa che sta lavorando sulla manipolazione delle immagini cinematografiche al fine di far combaciare i movimenti della bocca dell’attore con le parole pronunciate nelle diverse lingue.
Ciò che sorge spontaneo chiedersi è se questo tipo di tecnologia avrà vita lunga e se verrà sfruttata anche nei progetti più importanti o se, al contrario, verrà accantonata e i metodi di doppiaggio tradizionali rimarranno l’opzione standard.