Family Therapy al Trieste Film Festival
16/01/2025
In uscita in Anteprima Italiana al Trieste Film Festival a fine gennaio. A seguire a fine gennaio l’uscita friuliana e da febbraio nel resto l’Italia.
Family Therapy: dal Tribeca in Italia la satira visionaria e commovente di Sonja Prosenc
Il film presentato dalla Slovenia per gli Oscar 2025
La vita di una famiglia apparentemente perfetta viene messa a soqquadro dall’arrivo di un giovane estraneo, che mette a nudo le paure, i difetti, i sogni nascosti e svela le loro profonde relazioni disfunzionali.
Dopo il brillante successo al Tribeca, approda anche in Italia distribuito da Emerafilm Family Therapy di Sonja Prosenc: satira visionaria e commovente che mette a nudo la vita di una famiglia apparentemente perfetta messa a soqquadro dall’arrivo di un giovane estraneo, Julien (Aliocha Schneider). L’iperprotettività soffocante della madre Olivia (Katarina Stegnar) nei confronti della figlia Agata (Mila Bezjak), l’evasione del padre Aleksander (Mirko Mandić) alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata. Una produzione di Monoo (Slovenia), in coproduzione con Incipit Film (Italia), Incitus Film (Norvegia), Living Pictures (Serbia) e Wolfgang&Dolly (Croazia). La colonna sonora è firmata dal duo Silence (Primož Hladnik, Boris Benko). A fianco al Tribeca, il film è stato selezionato dalla Slovenia per la sua partecipazione agli Oscar 2025 ed è di recente reduce dalla vittoria del premio CICAE al Sarajevo Film Festival.
Il film ruota attorno a una famiglia slovena “nouveau riche” che vive in una casa di vetro, ostentando fredda superiorità. Un giovane estraneo arriva in casa della famiglia, sconvolgendo il delicato equilibrio delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico e le loro relazioni disfunzionali, apparentemente ben nascoste: l’iperprotettività soffocante della madre Olivia nei confronti della figlia Agata, l’evasione del padre Aleksander alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio con la famiglia e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata.
Family Therapy indaga così le ragioni che stanno dietro alle scelte dei protagonisti: quattro individui di differenti età e personalità di cui tre, a diverso titolo, si stanno più o meno consapevolmente isolando dal mondo esterno. Lo fanno per preservare il loro fragile equilibrio o, invece, la loro apparente indifferenza verso il mondo circostante è un sintomo appreso che riguarda problemi sociali più ampi?
Il film è stato girato quasi totalmente in Friuli Venezia Giulia, dove ha ottenuto il sostegno da parte del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e della Friuli Venezia Giulia Film Commission PromoTurismoFVG. Sempre in Italia, il film è stato supportato anche dal MiC.
Family Therapy ha poi ottenuto il supporto dallo Slovenian Film Centre, VIBA, RTV Slovenia, Film Center Serbia, Filmcraft Rogaland, Mediefondet Zepyr, Filmcamp, Centro Audiovisivo Croato.
Sinossi
Dopo aver preso fuoco, un’auto brucia sul ciglio della strada. Una giovane famiglia ha un disperato bisogno di aiuto. Nelle vicinanze transita un’auto impeccabile. Al suo interno, una famiglia apparentemente perfetta, che non prova neanche a rallentare. Chi sono queste persone che scelgono di non fermarsi? “Family Therapy” ruota attorno a una famiglia slovena “nouveau riche” che vive in una casa di vetro, ostentando fredda superiorità.
L’ambientazione funge da sfondo satirico per una rivisitazione umoristica della premessa del Teorema di Pasolini: un giovane estraneo arriva in casa della famiglia, sconvolgendo il delicato equilibrio delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico e le loro relazioni disfunzionali, apparentemente ben nascoste. L’iperprotettività soffocante della madre Olivia nei confronti della figlia Agata, l’evasione del padre Aleksander alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio con la famiglia e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata.
Il film non si limita a mettere in discussione le azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni che stanno dietro alle loro scelte. Si stanno isolando dal mondo esterno per preservare il fragile equilibrio della famiglia, evitando le proprie vulnerabilità per paura, o la loro apparente indifferenza verso il mondo circostante è un sintomo appreso che riguarda problemi sociali più ampi?
Note di regia
La genesi di questo film affonda le sue radici in un ricordo personale: quando ero bambina, la nostra auto si è incendiata lungo la strada. Da questo ricordo d’infanzia delle auto in transito è nato “Family Therapy”. Nel mezzo del caos e della paura, un’altra auto passa accanto a quella bruciata: lucida, nuova, con una famiglia che sembra perfetta e che non si ferma ad aiutare. Questo evento ha piantato il seme della curiosità: chi sono le persone che scelgono di non fermarsi?
Questo film è un’esplorazione dell’isolamento, non solo fisico ma anche emotivo e sociale. Ci addentriamo nella vita di una famiglia slovena benestante post-transizione, che incarna il distacco dalla realtà che la circonda. Si considerano cosmopoliti, hanno amici ovunque, eppure hanno paura di avvicinarsi alle persone “comuni”, persone la cui vita sembra estranea alla loro e che potrebbero portare il caos nel loro “mondo” ben strutturato. Vivono in una bolla, trasparente ma apparentemente impenetrabile, che rispecchia la casa di vetro della famiglia protagonista della storia. Questa barriera fisica e metaforica funge da campo di battaglia per la narrazione del film.
“Family Therapy” inizia come una satira sociale, una lente attraverso cui indagare le questioni sociali contemporanee. Tuttavia, man mano che
si procede, la storia si trasforma in un’esplorazione più profonda della condizione umana. Il film non si limita a mettere in discussione le azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni che stanno dietro alle loro scelte. È un’indifferenza appresa, un sintomo di un disturbo sociale più ampio? O forse hanno paura di affrontare le proprie vulnerabilità?
La regista
Sonja Prosenc è un’autrice e regista slovena. Dopo aver conseguito la laurea, ha partecipato a programmi internazionali di sceneggiatura come TorinoFilmLab (Torino) e Midpoint (Praga), e ha preso parte a Berlinale e Sarajevo Talents.
In Slovenia, ha co-fondato la società di produzione MONOO.
Entrambi i suoi lungometraggi, The Tree (2016) e History of Love (2018), sono stati selezionati per la partecipazione ufficiale agli Oscar. Nel 2018 History of Love è stato premiato alla Crystal Globe Competition Karlovy Vary International Film Festival e ha ottenuto un National Guild of Directors Award, oltre ad altri premi internazionali e nazionali. Il suo personale linguaggio cinematografico ha raccolto il plauso di cinefili, critici e accademici.
Studi sui suoi film sono apparsi in pubblicazioni accademiche sia in Europa che negli Stati Uniti, da ultimo con Berghahn Books, New York, Oxford. Il suo film d’esordio, “The Tree”, è stato incluso nell’Anthology Film Archives New York, con una proiezione nell’aprile 2024 in coincidenza con l’uscita di un libro correlato.
Si è inoltre cimentata con successo nel genere della commedia: con il cortometraggio Paradise (2019), che ha ottenuto un premio cinematografico nazionale; e nel mistery thriller con la serie Trigrad che, presentata per la prima volta a Series Mania in Francia, ha ricevuto molteplici nomination al Sarajevo Film Festival 2023 scelta da oltre 450 membri della giuria (Regional Film and TV Academy).
Attualmente, insieme alla sua socia di scrittura ​​Teona Mitevska, è tra le cinque coppie di sceneggiatori europei selezionati per il programma francese del CNC - Centre national du cinéma et de l’image animée, Going European. È riconosciuta come una delle quattro registe del futuro allo Slamdance, una regista europea da tenere d’occhio da Cineuropa e selezionata per l’Eurimages Gold Album.
Il cast
Il cast e la troupe del film riuniscono talenti provenienti da Slovenia, Croazia, Serbia, Italia, Francia e Norvegia, a partire da Aliocha Schneider (Julien), giovane talent star del cinema e della musica francese noto anche per il suo ruolo di protagonista nel film Music di Angela Schanelec e per le sue interpretazioni in film come Closet Monster e Ville-Marie di Stephen Dunn, oltre che per il suo ruolo di protagonista nella serie Amazon Prime Salade grecque.
Al cast principale si aggiungono Katarina Stegnar (Olivia), che ha già collaborato con Prosenc per The Tree; Marko Mandić (Alexander), attore prolifico del cinema sloveno e tedesco; la nuova scoperta Mila Bezjak (Agata), attrice adolescente e figlia della stessa Katarina Stegnar. Ma anche Kristoffer Joner, star scandinava nota per i suoi ruoli in film come The Revenant, Mission Impossible: Fallout e L’onda e la star della musica serba Ana Äurić-Konstrakta offrono notevoli interpretazioni di supporto nel film.
Dietro la macchina da presa, Prosenc ha scelto ancora una volta il suo stretto collaboratore Mitja LiÄen come direttore alla fotografia. Tra i suoi recenti lavori ricordiamo Piccolo Corpo di Laura Samani, presentato in anteprima a Cannes e premiato con lo European Film Academy Discovery Award 2022. Le musiche sono state composte dal duo Silence (Primož Hladnik e Boris Benko) e registrate con l’Orchestra Sinfonica di Stavanger in Norvegia. Al montaggio Ivana Fumić e come sound designer il norvegese Gisle Tveito, noto tra l’altro per The Worst Person in the World di Joachim Trier e Force Majeure di Ruben Östlund.
Marko Mandić è un attore versatile noto per i suoi ruoli sia sul palcoscenico che al cinema. Ha studiato recitazione all’Academy for Theatre, Radio, Film and Television di Lubiana dal 1993 al 1998 e al Lee Strasberg Theatre Institute di New York. Dopo la laurea, è entrato a far parte dell’ensemble teatrale del Teatro Nazionale Sloveno di Lubiana, dove ha ottenuto diversi riconoscimenti per le sue interpretazioni. Mandić si è affermato anche nel cinema, ricoprendo diversi ruoli che hanno messo in luce la sua versatilità. Il suo percorso cinematografico comprende ruoli da protagonista e apparizioni di rilievo in progetti internazionali come Gold di Thomas Arslan e Lose your Head di Stefan Westewelle, entrambi in Concorso alla Berlinale 2013, e più recentemente è stato protagonista di Ende Neu (2018), un dramma post-apocalittico, e O Beautiful Night (2019), presentato in anteprima alla Berlinale. Ha recitato anche in film e serie come The Hitman’s Bodyguard (2017) e In the Face of Crime (2010).
Katarina Stegnar è un’attrice, performer, artista del movimento, ricercatrice, ideatrice, attiva nel teatro sloveno dal 1999. Con la sua creatività ha lasciato un segno soprattutto nella scena indipendente: è una delle più attive collaboratrici della piattaforma di ricerca, sviluppo e produzione di arte scenica contemporanea Via Negativa; membro di Betontanc e del suo spin-off, la Beton Ltd., un collettivo che ha messo in scena una serie di spettacoli di successo, tra cui il più recente Ich kann nicht anders. Acclamata per la sua interpretazione in diversi ruoli cinematografici, tra cui spiccano Rascals! (2000) e The Tree (2014). Oltre al ruolo di protagonista in The Tree, ha collaborato con la regista Sonja Prosenc al cortometraggio Impromptu (2015) e alla serie Trigrad. Per il suo ruolo in Trigrad ha ricevuto una nomination come miglior attrice al Sarajevo Film Festival 2023, selezionata da oltre 450 membri del comitato di voto (Regional Film and TV Academy). Ha ricevuto il premio artistico nazionale, il Prešeren Fund Award.
Aliocha Schneider è un attore e musicista nato a Parigi, in Francia, ma cresciuto in Quebec, Canada. È noto soprattutto per i suoi ruoli nei film Le Journal d’Aurélie Laflamme, Closet Monster, Pompei e Ville-Marie come figlio di Monica Bellucci, nonché per il suo ruolo da protagonista nella serie Amazon Prime Salade grecque (2023). Ha recitato anche in numerose serie televisive di rilievo, come Tactik, Vampires e Germinal, e in spettacoli teatrali, tra cui il Théâtre du Rideau Vert, dove ha interpretato il ruolo di Momo nell’adattamento teatrale di The Life Before Us. Uno dei suoi primi ruoli da attore è stato nel film drammatico Maman est chez le coiffeur” (2008). Come musicista, nel 2017 ha pubblicato il suo album di debutto Eleven Songs e nel 2020 il suo secondo album Naked.
È il fratello minore dell’attore Niels Schneider (I Killed My Mother (2009) di Xavier Dolan, Heartbeats (2010)).
Mila Bezjak è un’attrice adolescente di talento proveniente dalla Slovenia. Nata in una famiglia profondamente radicata nelle arti dello spettacolo, l’atmosfera artistica della sua casa ha influenzato profondamente Mila, alimentando la sua passione per la recitazione fin da piccola. Sua madre, Katarina Stegnar, è una rinomata attrice famosa per i suoi ruoli versatili al teatro e al cinema, e suo padre, Primož Bezjak, è anch’egli un illustre attore noto per le sue avvincenti interpretazioni sul palcoscenico e al cinema. Attualmente, Mila frequenta la scuola a Lubiana, in Slovenia. In Family Therapy condivide la scena con sua madre Katarina Stegnar, ruolo che interpreta anche sullo schermo.
La colonna sonora
La partitura scelta combina brani elettronici e orchestrali.
La parte orchestrale principale è un adattamento di What Power Art Thou, un'aria dell'opera King Arthur di Henry Purcell. Il tema incorpora due prospettive diverse: la musica rappresenta il modo in cui la famiglia Kralj percepisce sé stessa e, allo stesso tempo, il modo in cui il pubblico percepisce la famiglia Kralj. Questo tema scelto è elevato ed elegante, in linea con l'immagine che la famiglia ha di sé. Nella mente degli spettatori, però, l'imponenza della musica viene percepita come ironica, umoristica, a sottolineare la freddezza e lo snobismo dei Kralj.
I compositori, inoltre, hanno utilizzato brani elettronici minimal per illustrare la “bolla” in cui vive la famiglia. Ogni volta che il loro mondo di apparente perfezione incontra il mondo reale, gli sfondi musicali diventano inquieti, leggermente stonati. La musica comincia a disintegrarsi ed è trafitta da archi pizzicati.
“La musica - ci spiegano - ha il compito di sottolineare il fatto che il confine tra serio e farsesco è estremamente labile. Come afferma il personaggio di Marko Mandić nel film: “Siate seri: sorridete tutti!””.
Silence è un duo composto da Hladnik (musica e arrangiamenti) e Benko (musica, testi e voce).
La discografia del duo comprende cinque album in studio: Ma non troppo (1997), Unlike a Virgin (1999), Vain – A Tribute to a Ghost (2004), Musical Accompaniment for the End of the World (2012) e The Vocabulary of Madness (2022). Nel 2006, il duo ha pubblicato Key Silence, una raccolta in 2 CD di antologie e rarità.
Il duo ha composto colonne sonore per più di settanta spettacoli teatrali, performance di danza e drammi radiofonici. Tra i collaboratori di spicco di Silence figurano i registi Tomaž Pandur, Aleksandar Popovski, Primož Ekart, Matjaž Berger, Livija Pandur e Matjaž Pograjc. La discografia del duo include quattro colonne sonore teatrali: Maison des rendez-vous (2003), Love Unto Death (2007), Veronika (2005) e The Passion of the Cold (2008), un doppio album con musiche tratte dagli spettacoli di Pandur Barroco e Caligula. Nel 2024, il Teatro Anton Podbevšek ha prodotto Trial(s), la prima opera teatrale scritta e diretta da Silence.
Il duo ha composto colonne sonore per cinque lungometraggi: A Call Girl (Damjan Kozole, 2009), Project Cancer (Damjan Kozole, 2013), Nightlife (Damjan Kozole, 2016), History of Love (Sonja Prosenc, 2018) e Family Therapy (Sonja Prosenc, 2024).
Il duo collabora regolarmente con i Laibach. Nel 2006, ha composto e prodotto Volk, il settimo album in studio dei Laibach. Nel 2015, Laibach e Silence sono stati i primi gruppi alternativi occidentali a esibirsi in Corea del Nord. Per l'occasione, Silence ha riarrangiato alcuni standard dal musical The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein. Le canzoni sono state pubblicate dalla Mute Records nel 2018. Nel 2019, la Mute Records ha pubblicato Party Songs, un EP di sei tracce contenente brani inediti dal repertorio delle esibizioni di Laibach e Silence a Pyongyang.
Family Therapy: dal Tribeca in Italia la satira visionaria e commovente di Sonja Prosenc
Il film presentato dalla Slovenia per gli Oscar 2025
La vita di una famiglia apparentemente perfetta viene messa a soqquadro dall’arrivo di un giovane estraneo, che mette a nudo le paure, i difetti, i sogni nascosti e svela le loro profonde relazioni disfunzionali.
Dopo il brillante successo al Tribeca, approda anche in Italia distribuito da Emerafilm Family Therapy di Sonja Prosenc: satira visionaria e commovente che mette a nudo la vita di una famiglia apparentemente perfetta messa a soqquadro dall’arrivo di un giovane estraneo, Julien (Aliocha Schneider). L’iperprotettività soffocante della madre Olivia (Katarina Stegnar) nei confronti della figlia Agata (Mila Bezjak), l’evasione del padre Aleksander (Mirko Mandić) alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata. Una produzione di Monoo (Slovenia), in coproduzione con Incipit Film (Italia), Incitus Film (Norvegia), Living Pictures (Serbia) e Wolfgang&Dolly (Croazia). La colonna sonora è firmata dal duo Silence (Primož Hladnik, Boris Benko). A fianco al Tribeca, il film è stato selezionato dalla Slovenia per la sua partecipazione agli Oscar 2025 ed è di recente reduce dalla vittoria del premio CICAE al Sarajevo Film Festival.
Il film ruota attorno a una famiglia slovena “nouveau riche” che vive in una casa di vetro, ostentando fredda superiorità. Un giovane estraneo arriva in casa della famiglia, sconvolgendo il delicato equilibrio delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico e le loro relazioni disfunzionali, apparentemente ben nascoste: l’iperprotettività soffocante della madre Olivia nei confronti della figlia Agata, l’evasione del padre Aleksander alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio con la famiglia e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata.
Family Therapy indaga così le ragioni che stanno dietro alle scelte dei protagonisti: quattro individui di differenti età e personalità di cui tre, a diverso titolo, si stanno più o meno consapevolmente isolando dal mondo esterno. Lo fanno per preservare il loro fragile equilibrio o, invece, la loro apparente indifferenza verso il mondo circostante è un sintomo appreso che riguarda problemi sociali più ampi?
Il film è stato girato quasi totalmente in Friuli Venezia Giulia, dove ha ottenuto il sostegno da parte del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e della Friuli Venezia Giulia Film Commission PromoTurismoFVG. Sempre in Italia, il film è stato supportato anche dal MiC.
Family Therapy ha poi ottenuto il supporto dallo Slovenian Film Centre, VIBA, RTV Slovenia, Film Center Serbia, Filmcraft Rogaland, Mediefondet Zepyr, Filmcamp, Centro Audiovisivo Croato.
Sinossi
Dopo aver preso fuoco, un’auto brucia sul ciglio della strada. Una giovane famiglia ha un disperato bisogno di aiuto. Nelle vicinanze transita un’auto impeccabile. Al suo interno, una famiglia apparentemente perfetta, che non prova neanche a rallentare. Chi sono queste persone che scelgono di non fermarsi? “Family Therapy” ruota attorno a una famiglia slovena “nouveau riche” che vive in una casa di vetro, ostentando fredda superiorità.
L’ambientazione funge da sfondo satirico per una rivisitazione umoristica della premessa del Teorema di Pasolini: un giovane estraneo arriva in casa della famiglia, sconvolgendo il delicato equilibrio delle dinamiche familiari e rivelando un mondo caotico e le loro relazioni disfunzionali, apparentemente ben nascoste. L’iperprotettività soffocante della madre Olivia nei confronti della figlia Agata, l’evasione del padre Aleksander alimentata dai sogni di compiere viaggi nello spazio con la famiglia e il segreto nascosto sotto la parrucca di Agata.
Il film non si limita a mettere in discussione le azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni che stanno dietro alle loro scelte. Si stanno isolando dal mondo esterno per preservare il fragile equilibrio della famiglia, evitando le proprie vulnerabilità per paura, o la loro apparente indifferenza verso il mondo circostante è un sintomo appreso che riguarda problemi sociali più ampi?
Note di regia
La genesi di questo film affonda le sue radici in un ricordo personale: quando ero bambina, la nostra auto si è incendiata lungo la strada. Da questo ricordo d’infanzia delle auto in transito è nato “Family Therapy”. Nel mezzo del caos e della paura, un’altra auto passa accanto a quella bruciata: lucida, nuova, con una famiglia che sembra perfetta e che non si ferma ad aiutare. Questo evento ha piantato il seme della curiosità: chi sono le persone che scelgono di non fermarsi?
Questo film è un’esplorazione dell’isolamento, non solo fisico ma anche emotivo e sociale. Ci addentriamo nella vita di una famiglia slovena benestante post-transizione, che incarna il distacco dalla realtà che la circonda. Si considerano cosmopoliti, hanno amici ovunque, eppure hanno paura di avvicinarsi alle persone “comuni”, persone la cui vita sembra estranea alla loro e che potrebbero portare il caos nel loro “mondo” ben strutturato. Vivono in una bolla, trasparente ma apparentemente impenetrabile, che rispecchia la casa di vetro della famiglia protagonista della storia. Questa barriera fisica e metaforica funge da campo di battaglia per la narrazione del film.
“Family Therapy” inizia come una satira sociale, una lente attraverso cui indagare le questioni sociali contemporanee. Tuttavia, man mano che
si procede, la storia si trasforma in un’esplorazione più profonda della condizione umana. Il film non si limita a mettere in discussione le azioni di coloro che non si fermano ad aiutare, ma indaga anche le ragioni che stanno dietro alle loro scelte. È un’indifferenza appresa, un sintomo di un disturbo sociale più ampio? O forse hanno paura di affrontare le proprie vulnerabilità?
La regista
Sonja Prosenc è un’autrice e regista slovena. Dopo aver conseguito la laurea, ha partecipato a programmi internazionali di sceneggiatura come TorinoFilmLab (Torino) e Midpoint (Praga), e ha preso parte a Berlinale e Sarajevo Talents.
In Slovenia, ha co-fondato la società di produzione MONOO.
Entrambi i suoi lungometraggi, The Tree (2016) e History of Love (2018), sono stati selezionati per la partecipazione ufficiale agli Oscar. Nel 2018 History of Love è stato premiato alla Crystal Globe Competition Karlovy Vary International Film Festival e ha ottenuto un National Guild of Directors Award, oltre ad altri premi internazionali e nazionali. Il suo personale linguaggio cinematografico ha raccolto il plauso di cinefili, critici e accademici.
Studi sui suoi film sono apparsi in pubblicazioni accademiche sia in Europa che negli Stati Uniti, da ultimo con Berghahn Books, New York, Oxford. Il suo film d’esordio, “The Tree”, è stato incluso nell’Anthology Film Archives New York, con una proiezione nell’aprile 2024 in coincidenza con l’uscita di un libro correlato.
Si è inoltre cimentata con successo nel genere della commedia: con il cortometraggio Paradise (2019), che ha ottenuto un premio cinematografico nazionale; e nel mistery thriller con la serie Trigrad che, presentata per la prima volta a Series Mania in Francia, ha ricevuto molteplici nomination al Sarajevo Film Festival 2023 scelta da oltre 450 membri della giuria (Regional Film and TV Academy).
Attualmente, insieme alla sua socia di scrittura ​​Teona Mitevska, è tra le cinque coppie di sceneggiatori europei selezionati per il programma francese del CNC - Centre national du cinéma et de l’image animée, Going European. È riconosciuta come una delle quattro registe del futuro allo Slamdance, una regista europea da tenere d’occhio da Cineuropa e selezionata per l’Eurimages Gold Album.
Il cast
Il cast e la troupe del film riuniscono talenti provenienti da Slovenia, Croazia, Serbia, Italia, Francia e Norvegia, a partire da Aliocha Schneider (Julien), giovane talent star del cinema e della musica francese noto anche per il suo ruolo di protagonista nel film Music di Angela Schanelec e per le sue interpretazioni in film come Closet Monster e Ville-Marie di Stephen Dunn, oltre che per il suo ruolo di protagonista nella serie Amazon Prime Salade grecque.
Al cast principale si aggiungono Katarina Stegnar (Olivia), che ha già collaborato con Prosenc per The Tree; Marko Mandić (Alexander), attore prolifico del cinema sloveno e tedesco; la nuova scoperta Mila Bezjak (Agata), attrice adolescente e figlia della stessa Katarina Stegnar. Ma anche Kristoffer Joner, star scandinava nota per i suoi ruoli in film come The Revenant, Mission Impossible: Fallout e L’onda e la star della musica serba Ana Äurić-Konstrakta offrono notevoli interpretazioni di supporto nel film.
Dietro la macchina da presa, Prosenc ha scelto ancora una volta il suo stretto collaboratore Mitja LiÄen come direttore alla fotografia. Tra i suoi recenti lavori ricordiamo Piccolo Corpo di Laura Samani, presentato in anteprima a Cannes e premiato con lo European Film Academy Discovery Award 2022. Le musiche sono state composte dal duo Silence (Primož Hladnik e Boris Benko) e registrate con l’Orchestra Sinfonica di Stavanger in Norvegia. Al montaggio Ivana Fumić e come sound designer il norvegese Gisle Tveito, noto tra l’altro per The Worst Person in the World di Joachim Trier e Force Majeure di Ruben Östlund.
Marko Mandić è un attore versatile noto per i suoi ruoli sia sul palcoscenico che al cinema. Ha studiato recitazione all’Academy for Theatre, Radio, Film and Television di Lubiana dal 1993 al 1998 e al Lee Strasberg Theatre Institute di New York. Dopo la laurea, è entrato a far parte dell’ensemble teatrale del Teatro Nazionale Sloveno di Lubiana, dove ha ottenuto diversi riconoscimenti per le sue interpretazioni. Mandić si è affermato anche nel cinema, ricoprendo diversi ruoli che hanno messo in luce la sua versatilità. Il suo percorso cinematografico comprende ruoli da protagonista e apparizioni di rilievo in progetti internazionali come Gold di Thomas Arslan e Lose your Head di Stefan Westewelle, entrambi in Concorso alla Berlinale 2013, e più recentemente è stato protagonista di Ende Neu (2018), un dramma post-apocalittico, e O Beautiful Night (2019), presentato in anteprima alla Berlinale. Ha recitato anche in film e serie come The Hitman’s Bodyguard (2017) e In the Face of Crime (2010).
Katarina Stegnar è un’attrice, performer, artista del movimento, ricercatrice, ideatrice, attiva nel teatro sloveno dal 1999. Con la sua creatività ha lasciato un segno soprattutto nella scena indipendente: è una delle più attive collaboratrici della piattaforma di ricerca, sviluppo e produzione di arte scenica contemporanea Via Negativa; membro di Betontanc e del suo spin-off, la Beton Ltd., un collettivo che ha messo in scena una serie di spettacoli di successo, tra cui il più recente Ich kann nicht anders. Acclamata per la sua interpretazione in diversi ruoli cinematografici, tra cui spiccano Rascals! (2000) e The Tree (2014). Oltre al ruolo di protagonista in The Tree, ha collaborato con la regista Sonja Prosenc al cortometraggio Impromptu (2015) e alla serie Trigrad. Per il suo ruolo in Trigrad ha ricevuto una nomination come miglior attrice al Sarajevo Film Festival 2023, selezionata da oltre 450 membri del comitato di voto (Regional Film and TV Academy). Ha ricevuto il premio artistico nazionale, il Prešeren Fund Award.
Aliocha Schneider è un attore e musicista nato a Parigi, in Francia, ma cresciuto in Quebec, Canada. È noto soprattutto per i suoi ruoli nei film Le Journal d’Aurélie Laflamme, Closet Monster, Pompei e Ville-Marie come figlio di Monica Bellucci, nonché per il suo ruolo da protagonista nella serie Amazon Prime Salade grecque (2023). Ha recitato anche in numerose serie televisive di rilievo, come Tactik, Vampires e Germinal, e in spettacoli teatrali, tra cui il Théâtre du Rideau Vert, dove ha interpretato il ruolo di Momo nell’adattamento teatrale di The Life Before Us. Uno dei suoi primi ruoli da attore è stato nel film drammatico Maman est chez le coiffeur” (2008). Come musicista, nel 2017 ha pubblicato il suo album di debutto Eleven Songs e nel 2020 il suo secondo album Naked.
È il fratello minore dell’attore Niels Schneider (I Killed My Mother (2009) di Xavier Dolan, Heartbeats (2010)).
Mila Bezjak è un’attrice adolescente di talento proveniente dalla Slovenia. Nata in una famiglia profondamente radicata nelle arti dello spettacolo, l’atmosfera artistica della sua casa ha influenzato profondamente Mila, alimentando la sua passione per la recitazione fin da piccola. Sua madre, Katarina Stegnar, è una rinomata attrice famosa per i suoi ruoli versatili al teatro e al cinema, e suo padre, Primož Bezjak, è anch’egli un illustre attore noto per le sue avvincenti interpretazioni sul palcoscenico e al cinema. Attualmente, Mila frequenta la scuola a Lubiana, in Slovenia. In Family Therapy condivide la scena con sua madre Katarina Stegnar, ruolo che interpreta anche sullo schermo.
La colonna sonora
La partitura scelta combina brani elettronici e orchestrali.
La parte orchestrale principale è un adattamento di What Power Art Thou, un'aria dell'opera King Arthur di Henry Purcell. Il tema incorpora due prospettive diverse: la musica rappresenta il modo in cui la famiglia Kralj percepisce sé stessa e, allo stesso tempo, il modo in cui il pubblico percepisce la famiglia Kralj. Questo tema scelto è elevato ed elegante, in linea con l'immagine che la famiglia ha di sé. Nella mente degli spettatori, però, l'imponenza della musica viene percepita come ironica, umoristica, a sottolineare la freddezza e lo snobismo dei Kralj.
I compositori, inoltre, hanno utilizzato brani elettronici minimal per illustrare la “bolla” in cui vive la famiglia. Ogni volta che il loro mondo di apparente perfezione incontra il mondo reale, gli sfondi musicali diventano inquieti, leggermente stonati. La musica comincia a disintegrarsi ed è trafitta da archi pizzicati.
“La musica - ci spiegano - ha il compito di sottolineare il fatto che il confine tra serio e farsesco è estremamente labile. Come afferma il personaggio di Marko Mandić nel film: “Siate seri: sorridete tutti!””.
Silence è un duo composto da Hladnik (musica e arrangiamenti) e Benko (musica, testi e voce).
La discografia del duo comprende cinque album in studio: Ma non troppo (1997), Unlike a Virgin (1999), Vain – A Tribute to a Ghost (2004), Musical Accompaniment for the End of the World (2012) e The Vocabulary of Madness (2022). Nel 2006, il duo ha pubblicato Key Silence, una raccolta in 2 CD di antologie e rarità.
Il duo ha composto colonne sonore per più di settanta spettacoli teatrali, performance di danza e drammi radiofonici. Tra i collaboratori di spicco di Silence figurano i registi Tomaž Pandur, Aleksandar Popovski, Primož Ekart, Matjaž Berger, Livija Pandur e Matjaž Pograjc. La discografia del duo include quattro colonne sonore teatrali: Maison des rendez-vous (2003), Love Unto Death (2007), Veronika (2005) e The Passion of the Cold (2008), un doppio album con musiche tratte dagli spettacoli di Pandur Barroco e Caligula. Nel 2024, il Teatro Anton Podbevšek ha prodotto Trial(s), la prima opera teatrale scritta e diretta da Silence.
Il duo ha composto colonne sonore per cinque lungometraggi: A Call Girl (Damjan Kozole, 2009), Project Cancer (Damjan Kozole, 2013), Nightlife (Damjan Kozole, 2016), History of Love (Sonja Prosenc, 2018) e Family Therapy (Sonja Prosenc, 2024).
Il duo collabora regolarmente con i Laibach. Nel 2006, ha composto e prodotto Volk, il settimo album in studio dei Laibach. Nel 2015, Laibach e Silence sono stati i primi gruppi alternativi occidentali a esibirsi in Corea del Nord. Per l'occasione, Silence ha riarrangiato alcuni standard dal musical The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein. Le canzoni sono state pubblicate dalla Mute Records nel 2018. Nel 2019, la Mute Records ha pubblicato Party Songs, un EP di sei tracce contenente brani inediti dal repertorio delle esibizioni di Laibach e Silence a Pyongyang.