Far East Film Festival 24 – Il racconto della nona e ultima giornata: trionfa il coreano "Miracle:
01/05/2022
Tempo di bilanci a Udine nella serata di chiusura della ventiquattresima edizione del Far East Film Festival. In una selezione dove è stato confermato in modo inequivocabile lo stato di forma del cinema giapponese, con qualche guizzo proveniente dalle Filippine, è stata però la Cina ad aggiudicarsi più premi grazie soprattutto alla sorprendente commedia action Too Cool To Kill, esordio di Wenxiong Xing. Il 2022 ha anche certificato la crisi nera di idee e di libertà d'espressione per il cinema di Hong Kong e l'inarrestabile fortuna di pubblico della proposta coreana che, pur non convincendo fino in fondo, è stata capace di trionfare, contro ogni (nostro) pronostico, con Miracle: Letters to the President di Jang-hoon Lee e di aggiudicarsi con Kingmaker di Sung-hyun Byun il MYmovies Award. Ma ecco, di seguito, tutti i premi!
Audience Award - media
1° - Miracle: Letters to the President di LEE Jang-hoon (South Korea) - 4,48
2° - Return to Dust di LI Ruijun (China) - 4,44
3° - Too Cool to Kill di XING Wenxiong (China) - 4,42
Black Dragon Audience Award - media
Return to Dust di LI Ruijun (China) - 4,43
MYmovies Award
Kingmaker di BYUN Sung-hyun (South Korea)
White Mulberry Award for first time director
Too Cool to Kill di XING Wenxiong (China)
Best Screenplay Award
Love Nonetheless di JOJO Hideo (Japan)
La nona giornata si è aperta con un vero capolavoro, tra i tanti riproposti dal Far East di quest'anno, ovvero la pietra miliare dei film wuxia (in versione restaurata) The Swordsman of All Swordsmen (La mano vendicatrice continua ad uccidere), pellicola taiwanese del 1968 di Joseph Kuo. Chiuso il programma al Visionario, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine si sono susseguiti alcuni tra i film più interessanti in concorso che vi presentiamo uno ad uno.
NICE VIEW
Dopo il grande successo di Dying to Survive, presentato al FEFF 2019, Wen Muyue porta a Udine il suo secondo lungometraggio, Nice View, che racconta il “China Dream” ottimista promosso dalla propaganda ufficiale sotto le vesti della tragedia familiare. Il film è ambientato a Shenzhen negli anni immediatamente successivi al congresso del PCC del 2012 nel quale Xi Jinping fu eletto Segretario Generale del partito e celebra di fatto la direzione data al Paese dal nuovo leader, attraverso la storia di due fratelli. Jing Hao è un giovane intraprendente che dopo l’abbandono del padre e la morte della madre si trasferisce in città assieme alla sorella Jing Tong, una bambina con una grave malattia congenita che può essere curata soltanto con una costosa operazione chirurgica. Le premesse sono chiarissime in un'operazione fortemente retorica (assolutamente insopportabile sin dall'incipit l'utilizzo della colonna sonora), dove il realismo nella costruzione della storia e le eccellenti interpretazioni dei giovani attori protagonisti sono gli unici elementi in grado di salvare il film.
Attori
Registi
Genere
Paese
Audience Award - media
1° - Miracle: Letters to the President di LEE Jang-hoon (South Korea) - 4,48
2° - Return to Dust di LI Ruijun (China) - 4,44
3° - Too Cool to Kill di XING Wenxiong (China) - 4,42
Black Dragon Audience Award - media
Return to Dust di LI Ruijun (China) - 4,43
MYmovies Award
Kingmaker di BYUN Sung-hyun (South Korea)
White Mulberry Award for first time director
Too Cool to Kill di XING Wenxiong (China)
Best Screenplay Award
Love Nonetheless di JOJO Hideo (Japan)
La nona giornata si è aperta con un vero capolavoro, tra i tanti riproposti dal Far East di quest'anno, ovvero la pietra miliare dei film wuxia (in versione restaurata) The Swordsman of All Swordsmen (La mano vendicatrice continua ad uccidere), pellicola taiwanese del 1968 di Joseph Kuo. Chiuso il programma al Visionario, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine si sono susseguiti alcuni tra i film più interessanti in concorso che vi presentiamo uno ad uno.
NICE VIEW
Dopo il grande successo di Dying to Survive, presentato al FEFF 2019, Wen Muyue porta a Udine il suo secondo lungometraggio, Nice View, che racconta il “China Dream” ottimista promosso dalla propaganda ufficiale sotto le vesti della tragedia familiare. Il film è ambientato a Shenzhen negli anni immediatamente successivi al congresso del PCC del 2012 nel quale Xi Jinping fu eletto Segretario Generale del partito e celebra di fatto la direzione data al Paese dal nuovo leader, attraverso la storia di due fratelli. Jing Hao è un giovane intraprendente che dopo l’abbandono del padre e la morte della madre si trasferisce in città assieme alla sorella Jing Tong, una bambina con una grave malattia congenita che può essere curata soltanto con una costosa operazione chirurgica. Le premesse sono chiarissime in un'operazione fortemente retorica (assolutamente insopportabile sin dall'incipit l'utilizzo della colonna sonora), dove il realismo nella costruzione della storia e le eccellenti interpretazioni dei giovani attori protagonisti sono gli unici elementi in grado di salvare il film.
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