Feel Good è una serie tv inglese creata e interpretata dalla comica canadese Mae Martin e da Joe Hampson. La serie, diretta da Ally Pankiw, è composta da sei episodi velocissimi, di circa venti minuti l’uno, sulla scia di serie di tendenza come The end of the f***ing world o I am not ok with this.

Feel Good è anche un progetto semi-autobiografico: la protagonista è la stessa creatrice Mae Martin che condivide con il suo personaggio il nome e molte caratteristiche della sua vita reale.
Mae è una stand-up comedian canadese che vive e lavora a Londra. Durante uno spettacolo conosce George, un’insegnante - eterosessuale - di ventinove anni proveniente da una famiglia altolocata di Oxford, profondamente british. Tra le due è subito colpo di fulmine.
In pochissimo tempo Mae si trasferisce a vivere a casa di George, che condivide l’appartamento con Phil, il suo coinquilino strambo ma empatico. A poco a poco il loro rapporto, inizialmente idilliaco, subisce diversi scossoni: George ha difficoltà ad ammettere con i suoi amici che ha una relazione omosessuale, mentre Mae, in crisi profonda con se stessa e con i suoi genitori, cerca di affrontare la sua dipendenza da cocaina, frequentando un gruppo di sostegno.
Feel Good è una dramedy che parte e va diretta al punto, illustrando l’affresco della nascita di un grande amore.
Il linguaggio narrativo scelto è secco, scarno, quasi al limite: a momenti si ha quasi la sensazione che ci sia una telecamera a riprendere per davvero la vita delle due ragazze. Mae e George si amano ma hanno un ostacolo che le blocca e le porta spesso a vivere duri fraintendimenti: sono entrambe pervase dalla paura. Mae, infatti, teme che George si accorgerà presto di aver soltanto preso una “pausa” dalla sua eterosessualità, idea rafforzata dal fatto che la ragazza si vergogna di presentarle i suoi amici e non ammette di avere una relazione; George, invece, ha paura che Mae ancora non sappia chi è veramente e che la storia con lei sia solo l'ennesima ad avere una breve durata.

Sulle due ragazze, inoltre, incombe lo spettro della dipendenza di Mae. In questo ambito, la serie è costellata di personaggi secondari davvero interessanti: a partire dal gruppo di sostegno di Mae e dalla sua sponsor, una signora di mezza età, chiaramente disturbata ma simpatica e sincera, per arrivare alla terribile e iconica madre di Mae, interpretata da una strepitosa Lisa Kudrow (l’indimenticabile Phoebe di Friends). Sarà lei a pronunciare una delle battute più significative dello show: appena conosciuta George, le dirà “Mae non ama le persone, ama l’idea dell’amore stesso. Non importa che tu sia George, sei solo uno specchio che lei tiene davanti a se stessa, ti è chiaro?”.
Per concludere, il folle coinquilino Phil si rivelerà decisivo più volte, aiutando le due giovani innamorate nell’interpretazione delle numerose paure e incomprensioni in cui si imbattono.

Il perno su cui ruota la coinvolgente storia d’amore, ovvero il porsi domande sulla sessualità, ci ha convinto. Quando Mae, durante la stand up comedy nella quinta puntata, chiede spaventata al suo pubblico se George sia “culturalmente” etero, tutti noi siamo portati a una profonda riflessione in merito.
Allo stesso tempo, quando George si reca dalla preside della scuola in cui insegna per riferirle che ritiene sia arrivata l’ora di affrontare temi di natura sessuale in classe e, per tutta risposta, la preside si indigna perché non solo è tempo di farlo, ma è doveroso, in quanto nella sua classe ci sono due ragazzi trans, capiamo che questa serie vuole forse dirci qualcosa di più. E farci ragionare: la sessualità è qualcosa di fluido, le categorie del passato appartengono al passato e forse, nel 2020, è arrivato il momento di accorgersene.
Non sappiamo dirvi se Feel Good sia uno show imperdibile ma di certo si tratta di un prodotto scorrevole, di compagnia, capace di farci sperare per il meglio e di rendere anche omaggio al nostro Luca Guadagnino, con una piccola citazione di Call me by your name.
Caterina De Sanctis