50 anni de Gli Aristogatti: rapsodia a Parigi
11/12/2020

Alla première di Los Angeles di 50 anni fa, faceva il suo debutto sul grande schermo un vero e proprio classico dell’animazione targata Disney. Stiamo parlando de Gli Aristogatti (1970) diretto da Wolfgang Reitherman. Classico Disney numero 20 e ultimo progetto a esser approvato nientepopodimeno che da Walt Disney in persona. Gli Aristogatti è il primo film di quella che viene denominata l’epoca di bronzo della Disney, un periodo in cui, forse proprio a causa dello shock conseguente la perdita del principale timoniere del fortunato studio di animazione, le opere ebbero un’accoglienza via via sempre più fredda da parte del pubblico. Nel 1989 ci penserà La sirenetta a risollevare le sorti della Disney, inaugurando un vero e proprio rinascimento all’interno degli studi di animazione.

A 50 anni dall’esordio Gli Aristogatti restano un vero e proprio classico da vedere e rivedere, una rapsodia di colori, personaggi e musiche difficili da scordare. Un tributo alla musica lirica, dunque: Madama è un’ex cantante lirica; Bizet, chiamato così in italiano, è un rimando al compositore francese (in originale, il compositore a essere omaggiato è, invece, Berlioz). Dovuto omaggio, quindi, senza però dimenticare quello che è il panorama jazzistico: indimenticabile, nonché scena madre il pezzo musicale “Tutti quanti voglion fare jazz”. Armstrong in persona avrebbe dovuto interpretare Scat-Scat, ipotesi mai concretizzatasi a causa delle condizioni di salute del famoso trombettista. Due mondi così distanti, quelli della lirica e del jazz, ma che, nella Parigi che emerge dalla matita dei disegnatori, riescono ad amalgamarsi in maniera perfetta. Due volti della stessa anima, proprio come Duchessa e Romeo: sofisticata ed elegante l’una, provolone e randagio l’altro. Due note apparentemente dissonanti che trovano armonia e risoluzione nella vista dei tetti parigini illuminati al chiaro di luna.

La pellicola è piena di altri riferimenti a personaggi realmente esistiti, basti pensare al rimando a John Lennon, qui nei panni di Hit Cat, ai due cani Napoleone e La Fayette, oppure a Matisse (Tigre, come lo chiama Romeo), evidente omaggio al celebre pittore. Omaggio agli amici felini con un film divertente e al contempo raffinato, arricchito da un cattivo (Edgar) moralmente stratificato e, certamente, figura meno bozzettistica a confronto di altri cattivi Disney.

Simone Manciulli

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