"Gli uccelli": le vostre analisi!
06/05/2022
Durante il workshop dedicato all'analisi del capolavoro di Alfred Hitchcock, abbiamo proposto ai partecipanti di scrivere una loro analisi su questo film straordinario: ecco il lavoro che ha meritato la pubblicazione!

GLI UCCELLI
di Davide Gibin

Perché fanno questo? Perché fanno questo?! Dicono che è cominciato tutto quando tu sei arrivata qui! Chi sei? Cosa sei? Da dove sei venuta? Tu sei la causa di tutto questo! Tu sei cattiva! Sei una strega!

Perché fanno questo? Non ce lo chiediamo tutti ogni volta che riguardiamo la pellicola, magari cercando di individuare la causa della “ribellione” degli uccelli verso l’uomo? Eppure ogni volta la risposta è sempre la stessa, non si sa. Mentre nel breve racconto di Daphne Du Maurier la causa si potrebbe individuare in un inverno particolarmente rigido che ha ridotto ai minimi termini i raccolti dando vita a una lotta per la sopravvivenza uomo-natura, Hitchcock ribalta questa tematica trasformando lo spunto di base nel suo personalissimo film di streghe. Chi è Melania Daniels, da dove arriva? Qual è il suo scopo arrivata in città? Partiamo dal principio: il film inizia come una commedia romantica in un certo senso. Giochi di sguardi, ammiccamenti lui-lei entrambi giovani e benestanti insomma la classica storia d’amore all’apparenza senza intoppi. Ma più la pellicola va avanti e più assume aspetti sempre più inquietanti. Non solo per i continui attacchi degli uccelli, ma come per “La donna che visse due volte” Hitchcock usa la figura femminile per giocare sulla psicologia degli uomini e creare una allegoria col mondo del soprannaturale e delle streghe. Niente riti magici con radici e sangue di lucertole, ma solo ed esclusivamente con la bellezza. La bellezza ammaliatrice delle donne, così come il povero James Stewart caduto in una spirale di inganni e tradimenti, il buon Mitch Brenner, interpretato da Rod Taylor, cade vittima del fascino di Melania. Così come Hitchcock cadde vittima del fascino enorme di Grace Kelly. Quando quest’ultima abbandonò la recitazione per adempire ai doveri di sovrana del Principato di Monaco, per Hitchcock fu un trauma, cercandone la replica perfetta (come “Scotty” in “Vertigo”) con attrici come vera Miles o Kim Novak, tutte bionde tutte bellissime, tutte “Streghe”. Melania Daniels altri non è che la rappresentazione del fascino femminile secondo il regista, che ammalia gli uomini come il pifferaio coi topi fino ad annegare trascinati dal suono soave della musica.

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