I colori della paura di Luca Musk e i tagli di luce di Franco Bellomo
13/06/2024
A far da cornice al film documentario di Simone Scafidi, che sarà proiettato l’11 giugno al Barberini di Roma, c’è un’interessantissima mostra che tutti gli spettatori potranno ammirare, prima e dopo la proiezione; una mostra a doppia firma: Luca Musk e Franco Bellomo.

Luca Musk per quanto riguarda le opere grafiche, e Franco Bellomo per quanto riguarda le foto di scena. Franco Bellomo ricordiamo che è stato fotografo di scena di ben sette film di Dario Argento; quindi, nell’esposizione al Barberini, saranno presenti alcune foto iconiche, in particolare tratte dai film, “Suspiria” e “Tenebre” e “Phenomena”.

Mentre le opere di Luca Musk rappresentano la parte più originale di questa mostra, e consistono in rielaborazioni grafiche partendo da singoli fotogrammi dei film argentiani. Anche per le opere di Luca Musk, i film più rappresentati sono quelli già citati in precedenza: “Profondo rosso”, “Suspiria” e “Inferno”ma con incursioni anche in “Tenebre” e in “L’uccello dalle piume di cristallo”. 

 Luca Musk vince definitivamente la sua scommessa: in alcune opere della sua numerosa produzione  dove parte e rielabora il fotogramma argentiano mantenendo una fedeltà all’originale, e operando uno scarto minimo rispetto al film, con delle piccole ma importanti rielaborazioni, sui contorni – ad esempio – dei tratti di David Hemmings in “Profondo rosso”, con quei particolari minimi che il fotogramma presenta.

Quindi, assoluta fedeltà all’originale ma, al tempo stesso, quel minimo scarto che viene operato, che dà e infonde in chi guarda quel senso di spaesamento, quel senso di inquietudine, che è lo stesso che tutti noi abbiamo provato quando sogniamo volti, luoghi, oggetti che non sono quelli al cento per cento reali che conosciamo, ma in cui si presenta sempre quel piccolo scarto, in cui c’è sempre qualche sottile differenza, ed è proprio quella che fa sì che cresca la nostra inquietudine.

(Da una prefazione di Giovanni Gifuni)

 

 


I COLORI DELLA PAURA DI LUCA MUSK

 

La bellezza e il fascino di questa mostra lasciano percepire il grande coinvolgimento emotivo e psichico che i film di Dario Argento regalano allo spettatore. Sono luoghi dell'immaginario ritrovati attraverso una sensibilità artistica che reinterpreta ossessioni e incubi, in grado di omaggiare con raffinatezza l'intensa espressione di un cineasta visivo e pittorico che ha fatto di ogni suo film un'esperienza della psiche e dei sensi. I volti dei film di Argento, da "L'uccello dalle piume di cristallo" a "Opera", da "Tenebre" a "La terza madre", si ritrovano protagonisti in un viaggio seducente tra i colori vertiginosi della memoria reinterpretati con i segni artistici, con le tecniche a spatola e digitali in grado di modulare le ossessioni di un cineasta che con i suoi lavori ha portato lo spettatore ad essere un osservatore della crisi dell'individuo, dei misteri e dei mostri che segnano l'anima. La modernità e l'attualità dell'opera argentiana rivive anche attraverso questa esposizione che intende "graffiare", "incidere", "elaborare" le immagini originali portando avanti il messaggio di un cinema che  "graffia", "incide", "elabora", cioe' arricchisce la nostra sensibilità estetica. Un cinema che ci fa conoscere il lato oscuro di noi accompagnandoci in un vortice di spettralita' e stile che ha fatto scuola liberando fantasmi e rendendoci più liberi.

Roberto Lasagna

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