I peggiori cinepanettoni di sempre
14/12/2020
Il duo composto da Massimo Boldi e Christian De Sica si è da poco ritrovato ne In Vacanza su Marte, primo cinepanettone a uscire direttamente in streaming in seguito alla chiusura delle sale durante il periodo natalizio di quest'anno in seguito all'emergenza Covid-19. Si tratta di un ritorno al cinepanettone "puro", quello tutto gag scatologiche, corna, peti e volgarità parolacciaie in libertà: l'ultimo interpretato da Boldi e De Sica insieme è Natale a Miami del 2005, capitolo finale del sodalizio di entrambi con Aurelio De Laurentiis e la Filmauro, mentre i due attori e comici si erano ritrovati due anni fa nella reunion, a suo modo più tenera e affettuosa, di Amici come prima

Per arrivare "preparati" al film, uscito lo scorso 13 dicembre sulle principali piattaforme, e in attesa della nostra recensione di In Vacanza su Marte, ecco quelli che a nostro avviso sono i peggiori cinepanettoni del passato e le pagine più trash e "inguardabili" di un genere specifico della nostra tradizione cinematografica, puntualmente sbertucciato da tutti (spesso con sprezzanti rivendicati snobistiche) ma in grado in un passato tutt'altro che lontano di radunare in sala folle oceaniche prima del fisiologico declino. I cinque film scelti, tra l'altro, risalgono tutti agli ultimi vent'anni, periodo in cui il genere è stato maggiormente spremuto e prostrato.

VACANZE DI NATALE 2000 (Carlo Vanzina, 1999)

Giovanni Covelli (Christian De Sica) ed Ettore Colombo (Massimo Boldi) si ritrovano a Cortina per le vacanze di Natale. I sotterfugi e gli intrighi sono dietro l'angolo. Sono passati sedici anni dal primo Vacanze di Natale e il prodotto è ormai diventato tanto famoso quanto ripetitivo. Le star di turno per cercare di attirare il pubblico si chiamano Carmen Electra e Megan Gale, prorompenti meteore in voga all'epoca. Solite storie intrecciate di uomini di ogni regione alle prese con tradimenti e litigate. Il tutto condito da battute da bar («volevo rompere il ghiaccio e invece mi sono rotto il c…») e scene di nudo varie (famosa quella nella doccia in cui il corpo senza veli di una controfigura sostituì quello della poco convinta Gale).


 
BODY GUARDS - GUARDIE DEL CORPO (Neri Parenti, 2000)

Espulsi dall'Arma dei Carabinieri, tre imbranati (Massimo Boldi, Christian De Sica e Biagio Izzo) si riciclano come guardie del corpo in un'agenzia. Saranno guai. Stantio tentativo di riproporre la solita formula delle celebrities che interpretano se stesse, già vista in Paparazzi (1998), Body Guards – Guardie del corpo mette in campo una folta schiera di stelline tv: dalle maggiorate Victoria Silvstedt, Megan Gale e Anna Falchi, passando da Gigi Marzullo e Luca Laurenti, fino a Cindy Crawford nel doppio ruolo di se stessa e della sua sosia. Solita sequela di gag slapstick e trivialità varie, alimentate maggiormente dalla presenza dei “burini” Enzo Salvi e Biagio Izzo. Inutile.



NATALE IN INDIA (Neri Parenti, 2003)

Il magistrato Enrico Paci (Massimo Boldi), serio e scrupoloso, incontra durante una vacanza in India lo sbruffone Fabio Detassis (Christian De Sica), una vecchia conoscenza in tribunale, e il rapper trasgressivo Vomito (Enzo Salvi). Saranno guai. Passano gli anni, ma Neri Parenti non molla il colpo e prosegue la sua sequela di cinepanettoni fabbricati in serie: anche questo terrificante Natale in India ha avuto un buon successo di botteghino, seppure superato da Il paradiso all'improvviso di Leonardo Pieraccioni. Le dinamiche e i personaggi interpretati dal duo Boldi-De Sica sono le medesime, ma il livello, se possibile, si abbassa ulteriormente grazie alla performance imbarazzante di Enzo Salvi, impegnato nel doppio ruolo di rapper trasgressivo parodia di Eminem (che condisce i suoi concerti con peti e rutti) e di un fricchettone bruciato dalle droghe. A tratti di una volgarità insostenibile, persino per gli habitué: la sequenza di Vomito e Paci all'aeroporto è da antologia degli abomini cinematografici.


 
CHRISTMAS IN LOVE (Neri Parenti, 2004)

 
Durante le vacanze di Natale, a Gstaad, Svizzera, Guido Baldi (Massimo Boldi) presenta alla figlia (Cristiana Capotondi) la sua nuova fidanzata venticinquenne (Alena Seredova) ma si trova spiazzato nel conoscere il futuro genero (Danny DeVito), un cinquantenne di aspetto poco invitante. Nel frattempo Fabrizio (Christian De Sica) e la ex moglie (Sabrina Ferilli) si ri-innamorano clandestinamente, cercando di far mettere insieme i rispettivi nuovi compagni (Cesare Bocci e Tosca D'Aquino). Penultimo cinepanettone con la coppia Boldi-De Sica, già in crisi, tanto da non incrociarsi quasi mai nei segmenti narrativi (se così si possono definire) della pellicola. Parenti tenta di nuovo la carta dell'esterofilia dopo Natale in India (2003), coinvolgendo due personaggi internazionali: un inspiegabile DeVito e un irrigidito Moss alle prese con le avances patetiche della bruttona Concetta (all'epoca la Barbera aveva un certo successo come personaggio televisivo). L'insieme è come al solito imbarazzante, monotono e in più si intravedono le avvisaglie della separazione tra i due mattatori a infiacchire ulteriormente il ritmo. La Capotondi torna a interpretare la figlia di Boldi dopo l'esordio in Vacanze di Natale ‘95 (1995). Nel team degli sceneggiatori, come sempre un indomito Fausto Brizzi che propone addirittura tre finali: uno romantico, uno triste e uno esplosivo. Come al solito, gran successo di pubblico pagante.


 

NATALE IN SUDAFRICA (Neri Parenti, 2010)

Carlo (Christian De Sica) e Angelo (Max Tortora), fratelli che si sono scambiati le consorti (Barbara Tabita e Serena Autieri), si incontrano in Sudafrica e tramano l'uno una truffa ai danni dell'altro. Nel frattempo il chirurgo Massimo Rischio (Massimo Ghini) e l'amico Ligabue (Giorgio Panariello), in vacanza coi rispettivi figli, si invaghiscono della bella entomologa Angela (Belén Rodríguez). Sempre più mesto, il team di Neri Parenti trascina stancamente la sua avventura natalizia che, in occasione dei mondiali di calcio 2010, tenta di sfruttare l'ambientazione sudafricana e la bellezza prorompente della giovane Belén Rodríguez. Peccato che la formula sia ormai talmente abusata da risultare indigesta e che le new entry comiche (un chiassoso Panariello e un Tortora copia-carbone di De Sica) non contribuiscano affatto a rinnovare l'insieme. La disperazione è tale da ricorrere a nomi da barzelletta per i personaggi (oltre al chirurgo ipovedente Massimo Rischio, anche il macellaio Ligabue Della Chianina con il figlio Vitellozzo) nel patetico tentativo di strappare una risata. Nella colonna sonora, il Waka Waka di Shakira, inno ufficiale dei Mondiali.

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