I più inquietanti documentari true-crime disponibili in streaming
10/12/2020

È innegabile come il genere crime garantisca una fruizione più coinvolgente e partecipativa rispetto ad altri generi. I percorsi narrativi che mirano alla risoluzione di enigmi danno un piacere maggiore, in quanto trascinano la mente in modo più efficace e potente. Lo spettatore, messo di fronte a un prodotto crime, percepisce quella tensione che è in grado di attivarlo emotivamente: si sente in qualche modo più vivo, poiché il fisico reagisce come se prendesse realmente parte all’interno delle indagini. Il pubblico mette in atto una simulazione del mind reading: cerca, dunque, di incrementare la sua capacità comprensione dei soggetti incriminati.

Se anche voi amate farvi scandalizzare da spietati eventi criminosi e volete rendere le vostre serate parecchio elettrizzanti, siete nel posto giusto!

Ecco una lista dei 10 migliori documentari true crime che mostrano le più inquietanti vicende legate al mondo del crimine disponibili in streaming: dalla caccia a feroci serial killer si passa a reati domestici, fino ad arrivare a misteriosi casi ancora irrisolti e insabbiati.

1) Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online (Netflix)

Lo strabiliante documentario vede come protagonisti Deanna Thompson e John Green alla disperata caccia di un killer che pubblica video in rete nell’atto di uccidere degli innocui gattini: il tutto degenera in un atroce delitto umano. I due si improvvisano investigatori online, poiché estremamente indignati per la circolazione di orribili video, cercando indizi e prove nel caotico universo di internet per smascherare un omicida in cerca di fama. Sicuramente uno dei prodotti più interessanti per quanto riguarda il genere true crime: l’elevato livello di suspance è ben bilanciato con i numerosi spunti di riflessione sul mondo della rete.

2) Lorena (Amazon Prime Video)

La miniserie riporta alla luce uno dei casi più incredibili della storia della Virginia: Lorena Bobbits tagliò il pene di suo marito, stanca di una vita di violenze e abusi. Il documentario, prodotto da Jordan Peele, racconta in modo coinvolgente e ai limiti del grottesco, come un caso giudiziario abbia ottenuto una notevole risonanza mediatica, contribuendo ad animare i cittadini, tanto da creare delle vere e proprie fazioni a favore di Lorena o di John Bobbits. Inizialmente sembra lui la vera star e “vittima”: viene invitato spesso a trasmissioni radio, a programmi Tv, e addirittura producono un vero e proprio merchandising, vendendo i prodotti nelle bancarelle adiacenti al Tribunale, dove avvengono i processi. È interessante come il caso Bobbits porti a considerare, ancora una volta, come le denunce di violenza sulle donne vengano accolte con troppa sufficienza, provocando, in questa circostanza un impulso violento da parte di Lorena, con lo scopo di farsi giustizia da sola, dopo le aggressioni subite negli anni, ignorate dalle autorità.

3) The Keepers (Netflix)

Nel 1969, a Baltimora, Suor Cathrine Cesnik, insegnante presso l’Archbishop Kenough High School, scompare e il suo cadavere viene ritrovato mesi dopo in una discarica. Il caso viene insabbiato, non si riesce a trovare il colpevole dell’omicidio, due ex studentesse però, Gemma Hoskins e Abbie Fitzgerald Schaub, decidono di fare luce sugli eventi. La docuserie diretta da Ryan White rivela le zone d’ombra di un paesino di provincia molto religioso, dove tutto sembra essere apparentemente tranquillo, a tal punto da non chiudere a chiave le porte di casa. Dunque, siamo tormentati dalla domanda: chi ha ucciso Suor Catherine? Ma soprattutto di cosa era a conoscenza prima della sua morte? Il caso resta irrisolto fino al 1992, quando un’ex studentessa trova il coraggio di denunciare cosa accadeva a lei e ad altre allieve della scuola, facendo affiorare dolorosi e sconvolgenti ricordi.

4) Conversazione con un killer: Ted Bundy (Netflix)

L’affascinante serial killer, Ted Bundy, terrorizzò l’America per aver ucciso 30 giovani ragazze, in un periodo di attività dal 1974 al 1978. Un documentario true-crime dalla solida struttura che grazie alle registrazioni fatte dal giornalista Michaud, nel 1977, insieme al suo collega Hugh Aynesworth, conferiscono una percezione di estrema vicinanza con l’omicida. La docuserie segue il corso degli eventi senza tralasciare nulla, con numerose interviste a coloro che hanno lavorato al caso, la suspense aumenta di puntata in puntata, dimostrando come il documentario sia, di gran lunga, più incisivo rispetto al film Ted Bundy – fascino criminale (diretto dal medesimo regista del documentario: Joe Berlinger): un’operazione piatta, debole dal punto di vista cinematografico, e che quindi, riesce ben poco a trasportare lo spettatore in un clima ansiogeno.

5) Fear City: New York contro la Mafia (Netflix)

La docuserie, prodotta da Netflix, è un viaggio nella New York degli anni 70’, dominata dall’influenza massiccia del crimine organizzato che si insidia rapidamente in tutti i settori economici della città. Dopo anni di sangue versato sulle strade della Grande Mela, l’FBI crea una squadra numerosa con l’intento di catturare, collocando cimici nei luoghi più disparati (nella TV di un boss, nel telefono di un soldato, all’interno della macchina di un autista), i “pezzi grossi” delle cinque famiglie mafiose che tengono in pungo la città: Gambino, Colombo, Bonanno, Lucchese e Genovese.

6) Strong Island (Netflix)

La struggente vicenda di William Ford, ucciso da un colpo d’arma da fuoco, all’interno di un’officina, dopo aver avuto un litigio con Mark Reilly. Gli affetti più stretti di William dimostrano allo spettatore, con estremo coraggio, specchiandosi nel riflesso della telecamera, come questo caso sia la conferma di un’odierna ingiustizia sociale e una radicata ingiustizia raziale, dato che l’assassino non è stato condannato. La sbalorditiva rivelazione del documentario è che il regista è Yance Ford, fratello della vittima, diventato regista vent’anni dopo l’accaduto, decidendo, così, di utilizzare il mezzo audiovisivo come vero e proprio veicolo di denuncia sociale.

7) American Murder: The Family Next Door (Netflix)

Il documentario ripercorre la misteriosa scomparsa di Shannon Watts e le due figlie, mostrando numerosi materiali d’archivio prodotto durante le indagini che condurranno all’orribile scoperta dei fatti, avvenuti a Frederick, in Colorado. La costruzione del documentario è inevitabilmente carica di tensione, alimentata dallo scambio di messaggi tra i due coniugi, reduci da un periodo di crisi matrimoniale. Gli estenuanti interrogatori al marito di Shannon, Chris Watts, culminano in un’inquietante confessione.

8) Wild Wild Country (Netflix)

Il documentario mostra il flusso di ambigui eventi, di una pagina di Storia dimenticata, legati alla setta dei seguaci del maestro spirituale Osho Rajneesh, che decise di fondare una comunità nell’Oregon, basata sulla formazione di un uomo nuovo (una fusione tra lo spirito dell’uomo orientale e il materialismo dell’uomo occidentale), dove costruì un ranch che ospitava circa 10.000 adepti, destinati crescere esponenzialmente. Gli abitanti del piccolo paesino di Antelope, si sentono invasi da un’ondata di strane persone, vestite in modo bizzarro, che adottano uno stile di vita anti-cristiano. Questo sarà solo l’inizio di scontri e tensioni che minacciano la permanenza della comunità di Osho.

9) Evil Genius: la vera storia della rapina più diabolica d'America (Netflix)

Assisterete in questa docuserie, composta da 4 episodi, a una delle rapine più sconvolgenti nella storia degli Stati Uniti: Brian Wells, domiciliere presso una pizzeria, entra in una banca con un ordigno esplosivo applicatogli dal responsabile del piano diabolico. L’uomo portato all’esterno della banca dalle forze dell’ordine, ad un certo punto esploderà. L’orrendo delitto avvenuto nel 2003 passò alla sotria come il caso del “Pizza Bomber”. Chi è la mente geniale e malvagia che si nasconde dietro questo omicidio?

10) The Confession Tapes (Netflix)

The Confession Tapes risulta un’interessante operazione che in qualche modo si diversifica dalle docuserie crime: gli episodi autoconclusivi mostrano autentiche sedute di interrogatori, in cui vediamo estorcere false confessioni, con metodi coercitivi, relative ad atroci delitti che porteranno alla condanna dei sospettati.

Matteo Malaisi

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